Costigliole
d’Asti, 31 agosto 2023 - Come
ogni anno tra fine agosto e l’inizio di ottobre, negli oltre 680.000 ettari
vitati d’Italia, si ripete quel rito millenario, forse un po’ magico e pregno
di valori sociali per la collettività, che oggi è diventato anche un momento
nevralgico di eccellenza e qualità nella produzione dei grandi vini: la
vendemmia.
Mura Mura è pronta a inaugurare la sua 7a
vendemmia, apprestandosi a raccogliere i frutti di molte giornate di duro
lavoro, di meticolosa cura e attenzioni. L’azienda agricola di proprietà di Federico
Grom e Guido Martinetti che sorge sulle colline al confine con le Langhe e il
Monferrato, oggi può contare 30 ettari coltivati a vigneti (e frutteti) e
ulteriori 4 ettari vitati, a Barbaresco nei cru di Roncaglie, Starderi, Currà
e Serragrilli, e uno a Serralunga d’Alba, dove viene prodotto il Barolo nel cru
di Sorano. Un’ampia visione del territorio che si traduce nella capacità di
raccontare ed esprimere tutte le caratteristiche, i valori e le sfumature dei
grandi vini piemontesi.
Guido
Martinetti, co-fondatore ed
enologo dell’azienda Mura Mura, seguirà ogni passaggio della vendemmia con
doverosa perizia dal momento che, come lui stesso afferma, “l’annata 2023 è stata notevolmente complessa e solo chi possiede
grande sensibilità e profonda conoscenza del territorio sarà in grado di
emergere”. Infatti nei quattro territori su cui si estende Mura Mura, le
differenti condizioni atmosferiche hanno inciso sulla crescita e sullo sviluppo
delle uve.
Nell’area di Serralunga d’Alba, dove viene prodotto il Barolo nel Cru Sorano,
durante l’anno si è registrata una buona piovosità che ha stimolato una
produzione vegetativa con grappoli profumati e corposi. Queste condizioni così
favorevoli hanno spinto ad anticipare la raccolta, che probabilmente avverrà intorno
al 20/25 settembre. “Mi aspetto tannini
corposi ed eleganti al tempo stesso, un’acidità moderata e profumi che
tenderanno le proprie note alla frutta di bosco, meno balsamici ma molto
accattivanti”, afferma Guido Martinetti.
Nel territorio del Barbaresco DOCG, che include il Cru di
Roncaglie, Starderi, Currà e Serragrilli, le precipitazioni sono state di
medio-bassa portata, con due episodi di grandine che hanno messo in leggera
difficoltà alcuni vigneti nel versante sopra Alba e nella zona est di Neive.
Per valorizzare al meglio la produzione del Barbaresco DOCG di Mura Mura, si è
deciso di adottare una cernita a mano dei grappoli, per selezionare solo le uve
più fini, capaci di regalare vini di grande concentrazione e corposità, dalle
importanti note balsamiche e fruttate. In questo areale, la selezione dei
grappoli e la cernita delle uve colpite da grandine si rivelerà decisiva e
porrà notevole distanza tra i viticoltori più lungimiranti e quelli meno
ambiziosi.
Nel territorio del Monferrato, quello dove insistono i
vigneti attorno alla cantina di Mura Mura, la piovosità è stata molto scarsa ma
è proprio in casi come questi che subentra quella “conoscenza profonda del
territorio” di cui Guido Martinetti parla, necessaria per interpretare al meglio
l’annata. Infatti i terreni del Monferrato sono argillosi, capaci quindi di
trattenere a lungo acqua e umidità. Se controllati e curati costantemente,
fresati o rippati sotto le file, possono fronteggiare con più sicurezza e
serenità i periodi di maggiore siccità.
Per Guido Martinetti la vendemmia nel Monferrato sarà esaltante. Molto
anticipata quella dell’uva moscato, che dà origine al moscato passito Ofelia,
che si presenterà con frutti esotici mai “annusati” prima, grazie
all’evoluzione dei composti terpenici propri di questa varietà.
Da sottolineare poi l’ottima annata per i vigneti di
Favorita, da cui si produrrà un vino molto equilibrato, acido ed elegante, ed
il grignolino, che presenterà tannini voluttuosi e un equilibrio tra alcolicità
e acidità (Mura Mura non effettua la malolattica sul vino Garibaldi, ottenuto
con uve grignolino 100%). Maggiori difficoltà infine per la zona di Derthona,
con i vigneti di Timorasso che hanno patito ancor di più la siccità.
La vendemmia ancora oggi conserva la magia di un rito
collettivo immutato nel tempo che si offre come periodo perfetto per visite in
cantina alla scoperta di tradizioni, innovazioni e grandi suggestioni.
Mura
Mura è una delle pochissime realtà (sono solo diciotto) ad avere
l’autorizzazione storica per vinificare Barolo e Barbaresco fuori dalla zona
geografica prevista dai rispettivi disciplinari.
Un’occasione perfetta per una visita in cantina, alla
scoperta dell’intera produzione, dal vigneto alla bottiglia, di vini storici e
iconici del Piemonte.
Su appuntamento, potrete svolgere la visita con i
winemaker di Mura Mura, degustare i vini di Langa alternati a quelli del
Monferrato, e godere di momenti di apprendimento, svago ed edonismo.
E per rendere ancora più magica la propria giornata
enoturistica, ci si può immergere nella bellezza e nella quiete delle colline
circostanti, regalandosi una notte magica e confortante presso il Relais Le Marne, il boutique hotel che
sorge all’interno della tenuta, e una cena ricca di sapori del territorio, presso
Radici, il ristorante in vigna del
Relais guidato dal giovane chef torinese Marco Massaia.
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