Considerato un “nuovo autoctono” visto il suo perfetto adattamento al territorio e al valore che riesce ad esprimere, il Pinot Grigio viene da secoli coltivato in Friuli con risultati di grande profondità espressiva, soprattutto nei terreni di collina, dove assume profumi intensi e una buona concentrazione.
Le vigne, di oltre vent’anni, sono poste su terrazzamenti tra i 130 e i 170 mslm sulle colline di Manzano, nel cuore dei colli orientali, con una densità di circa 4.500 piante per ettaro. Le uve vengono lavorate nella pressa con spremitura soffice. La vinificazione avviene in bianco, per togliere la forte componente ramata tipica del Pinot Grigio, separando immediatamente le bucce dai mosti in vasche d’acciaio a temperatura controllata. In seguito, il vino permane sulle fecce nobili per circa sei mesi in recipienti d’acciaio, per poi riposare in bottiglia per i due mesi successivi.
L’annata 2022 si può descrivere con due parole: calda e secca. La maturazione è stata buona, un accumulo degli zuccheri sopra la media e l’acidità bassa ma in linea con la media delle annate precedenti. Il colore è giallo paglierino, con riflessi dorati. Al naso esordisce con pronunciati sentori floreali che virano verso il fruttato, in particolare ricordano la mela e la pera matura. Al palato è un vino morbido, avvolgente, in grado di dosare sapientemente il buon corpo con una nervatura piacevolmente acidula, che dona freschezza alla bevuta. Equilibrato in ogni componente, gode di una buona persistenza, con la mineralità che preserva la longevità, dando lunghezza sul palato. Adatto in abbinamento a carni bianche, pesci saporiti e primi a base di pesce, si rivela anche ottimo in accostamento a salumi stagionati.
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