Un nuovo traguardo per il Consorzio Club del Buttafuoco
Storico, vino icona dell’Oltrepò Pavese che questo febbraio festeggia 26 anni
dalla fondazione. Un compleanno che lo consacra ancora una volta simbolo ideale
di aggregazione e cultura, capace di unire le nuove generazioni di vignaioli
con quelle più storiche, istituzioni e partner politici, ambasciatori e amici
dell’Oltrepò Pavese. Un grande rosso, complesso quanto versatile e perfetto per
accompagnare la cucina contemporanea: il Buttafuoco Storico è l’emblema di un
territorio che guarda al progresso, all’internazionalità e all’unione
identitaria.
Oltre i confini dell’Oltrepò Pavese,
la versatilità del Buttafuoco Storico con la cucina contemporanea
Il grande rosso oltrepadano valica i confini territoriali e
si sposa con una cucina contemporanea tutta Italiana, capace di mettere in luce
tutte le sfumature del celebre vino dell’Oltrepò Pavese che da sempre si
distingue per storicità e fascino. Un’etichetta unica e rara, prodotta
unicamente da uve autoctone: 50% Croatina, 25% Barbera e per il restante da
Uva Rara e Ughetta di Canneto. L’uvaggio del Buttafuoco così composto
apporta, grazie alla presenza di Croatina, la struttura polifenolica necessaria
per perdurare nel tempo, la carica antocianica e i sentori di frutto rosso. La
percentuale di Barbera dona la spinta acida necessaria per smussare l’austerità
dell’affinamento e regalare quella punta di freschezza immancabile; le
rimanenti Uva Rara e Ughetta del Canneto arricchiscono il vino di elegante tipicità.
L’affinamento incide sulla struttura del vino che al momento dell’assaggio non
si fa attendere nello svelarsi. Un vino con una profonda anima e corpo, in
grado di perdurare nel tempo e continuare ad arricchirsi di sfaccettature.
Le novità 2022: nuovi soci in arrivo e grandi classici
dalle vinacce di Buttafuoco
Un incontro all’insegna delle novità che questo 2022 vuole
celebrare: l’ingresso di nuovi soci e lo sviluppo di due linee di
produzione firmate dal Consorzio, la Grappa bianca e invecchiata e il vino
Chinato di Buttafuoco Storico.
Una scelta comunicativa che vuole fare centro allo spirito
combattivo e identitario dell’Oltrepò e con l’opportunità di confrontarsi e
venire a conoscenza di due prodotti che arricchiscono la produzione del
Consorzio: il celebre Buttafuoco Storico Chinato, messo in commercio
dopo oltre sette mesi di affinamento e tanto apprezzato come aperitivo o dopo
cena - e due grappe, la più tradizionale bianca e giovane e un’inedita
invecchiata in legno prodotta in tiratura limitata, entrambe realizzate con le
vinacce del Buttafuoco Storico. Tutti e tre i prodotti sono attualmente in
commercio con l’etichetta celebrativa del 25esimo anniversario del Consorzio.
Inoltre l’ingresso di due nuovi soci: la storica Azienda
Bruno Verdi di Paolo Verdi, tra i
fondatori del Club per passione e forte legame al territorio, solo
l’anno scorso ha dato vita a una vigna dedicata al Buttafuoco Storico di cui
rientra a far parte proprio quest’anno. Si aggiunge ai vignaioli anche la
Società Agricola Quarti due, valorizzando il progresso di espansione
del Club e raggiungendo un totale di 17 soci.
La Cena celebrativa al Bistrot T4, Milano - Cinque vini in
degustazione per cinque portate a contrasto
Dall’entrée al dolce, cinque piatti della cucina di chef
Nicolas Baglione per abbracciare tutte le sfumature del Buttafuoco Storico,
esaltandone le caratteristiche organolettiche, mantenendo come filo conduttore
il gusto umami e l’abbinamento per contrasto, sottolineando l'acidità e
il tannino degli elementi. Un percorso enogastronomico fluido che vede
l’evoluzione del vino in degustazione dall’annata 2017, 2012, 2007 concludendo
con la 2001. In ogni portata la sempre presente sfumatura umami esalta la sensazione glutammica e la persistenza del
piatto a ricordo di una cucina orientale. Il grande equilibrio e l’armonia dei
sapori viene dato dall’abbinamento per contrapposizione tra i piatti e il
vino, dove l’iniziale esaltazione delle durezze del Buttafuoco Storico in
realtà vengono ammorbidite dalle varie componenti del piatto e viceversa.
L’insalatina di puntarelle e fegatini di pollo con il
tartufo nero pregiato in abbinamento all’annata 2017, stupisce per la sua
freschezza e persistenza fruttata. L’antipasto di tartare di bufala con burro
al gorgonzola stravecchio unisce la delicata persistenza della carne alla
piccantezza del formaggio che, insieme al calice di Buttafuoco Storico 2012
grazie alla sua longeva struttura tannica, armonizza le durezze dell’abbinamento.
Poi il risotto cacio e pepe cotto nel brodo di ricciola con tartare di gambero
rosso del Mozambico, lime e the macha insieme al Buttafuoco Storico 2007 e la
bavetta di black angus con cime di rapa al tamarindo e colatura di peperone e
miele abbinata al Buttafuoco Storico 2001. Infine il dolce al cioccolato
fondente belga con la “non mousse” e le tre consistenze di passion fruit, pulisce il palato
con una persistenza gusto-olfattiva notevole; il Buttafuoco Storico Chinato in
abbinamento chiude l’assaggio con una nota lievemente officinale. Dice lo chef
Nicolas Baglione: “…l’acidità
della senape unita al fegatino che da la componente grassa; il tartufo nero
pregiato che da la nota olfattiva e il gel all’arancia che ha quella parte che
riporta al tannino… Ho fatto tutti abbinamenti per contrasto… diretti, non che
accomodassero il vino, sparigliando le carte”.
La nascita del Club del Buttafuoco Storico
È il 7 febbraio del 1996 quando nasce il Club del
Buttafuoco Storico per opera di undici giovani
viticoltori: Bruno Barbieri, Davide Brambilla, Giuseppe Calvi, Valter Calvi,
Claudio Colombi, Ambrogio Fiamberti, Stefano Magrotti, Franco Pellegrini,
Andrea Picchioni, Umberto Quaquarini e Paolo Verdi. Il loro intento fu quello
di voler recuperare un vino della tradizione che stava andando perduto,
collaborando insieme per ricercarne le caratteristiche storiche, scegliere le
vigne più vocate e controllarne la produzione.
I vitigni del Buttafuoco Storico sono forti, possenti e
intrisi di storia quanto il vino che si produce. Attualmente il Club conta
17 viticoltori: giovani produttori e aziende storiche dell’Oltrepò
Pavese, animati da uno spirito di unione e di rivalsa. Un territorio e dei
vitigni capaci di competere con i grandi italiani, un gruppo di vignaioli mossi
dalla caparbietà, dallo spirito di unione e rivalsa, dalla voglia di riportare
in auge il nome e la storia del Buttafuoco Storico. Oggi le 17 aziende conducono
insieme un attento lavoro di ricerca, dalle caratteristiche storiche alle vigne
più vocate, fanno gioco di squadra nella produzione controllata e certificata,
e sono attivi con una moderna e sviluppata comunicazione e promozione del vino
prodotto.
La vendemmia del Buttafuoco Storico
Il territorio è quello dell’Oltrepò
Pavese, una terra vocata da sempre al vino, di cui il Buttafuoco Storico
rappresenta un’avventura nuova: 23 gli ettari e 18 le vigne, tra i comuni
di Castana, Canneto Pavese e Montescano, tutti situati lungo il 45°
parallelo, la latitudine enologica perfetta.
Lo statuto registrato il 5 marzo 1996, che vincola i soci del Club a
rispettare un rigido regolamento interno, prevede abitudini e caratteristiche
adottate per la prima volta in questo territorio. Creare un vino rosso fermo,
strutturato e pronto a invecchiare, con una produzione annua limitata e la
ricerca assoluta di una produzione di qualità. L’affinamento
minimo in botte dura 12 mesi,
per poi passarne altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non
entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di grande
struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre più intensità
e note nuove.
Oltre alla produzione classica, dal 2015, in occasione di
Expo, il Club lancia il progetto “Vino dei Vignaioli”, una bottiglia
istituzionale creata ogni anno dai Cru degli oggi 17 produttori, dalla prima
annata 2011 alla 2017 di quest’anno.
Il marchio del Buttafuoco Storico tra passato e presente
Il marchio rappresentativo adottato per il
Buttafuoco è composto da un ovale (rievocazione della botte tipica dell’Oltrepò Pavese) sostenuto dalla scritta
Buttafuoco, dal quale si dipartono due nastri rossi rappresentativi dei due
torrenti, il Versa e lo Scuropasso, che delimitano la zona storica di
produzione. All’interno la sagoma di un veliero sospinto da
vele infuocate a ricordare che nella seconda metà del 1800, la Marina Imperiale
austro-ungarica varò una nave dal nome “Buttafuoco”.
Il marchio racchiude al suo interno la
storia, le persone e i vigneti che fin qui ci hanno accompagnato: 17 le aziende
associate, 18 le vigne storiche, 20 le etichette di Buttafuoco Storici in
commercio, 90.000 le bottiglie prodotte (dato potenziale massimo raggiunto per
l’annata 2020). Dal 1996 il Consorzio Club del Buttafuoco Storico opera per far
conoscere il Buttafuoco Storico in Italia e all’estero raggiungendo negli anni i mercati del
Nord Europa, cinesi, canadesi e statunitensi. Solo il 20% (su 90.000) della produzione
è destinata all’estero, il restante 80% è commercializzato in
Italia, soprattutto al Nord.
Elenco dei 17 produttori
Questo anniversario porta con sé anche
un nuovo e personale traguardo in quanto il primo con a capo il Presidente
Davide Calvi, eletto a marzo dello scorso anno.
Dietro i numeri dei soci viticoltori
vi sono i volti dei produttori che ogni anno si prodigano per la buona riuscita
del progetto.
Azienda Vitivinicola Calvi di Davide
Calvi
Tenuta la Costa di Calvi G. e C.
Azienda Agricola Colombi Francesco
Azienda Agricola Colombo Carla
Azienda Vitivinicola Fiamberti Giulio
Giorgi F.lli S.S.
Azienda Agricola Giorgi Franco di
Giorgi Pierluigi
Azienda Agricola Maggi Francesco S.S.
Azienda Agricola Piccolo Bacco dei
Quaroni di Tommaso Cavalli
Azienda Agricola Piovani Massimo
Azienda Agricola Poggio Alessi
Azienda Agricola Poggio Rebasti
Azienda Agricola Quaquarini Francesco
S.S.
Azienda Agricola Riccardi Luigi
Azienda Bruno Verdi di Paolo Verdi
Società Agricola Scuropasso
Società
Agricola Quarti due SS
Nessun commento:
Posta un commento