Mercoledì 22 maggio alle 18.30 CAMERA è lieta di presentare un incontro dedicato alla mostra Voci Nascoste. Le lingue che resistono, realizzata con Chora Media in partnership culturale con Lavazza, in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival.
Visitabile nei nostri spazi in Via delle Rosine 18 fino al 2 giugno, l’esposizione è il risultato di un lavoro di ricerca multidisciplinare che ha visto tre fotografi - Arianna Arcara, Antonio Ottomanelli e Roselena Ramistella – impegnati a documentare sul campo altrettante comunità dell’entroterra italiano, con lo scopo di indagare il ricco patrimonio di alcune minoranze linguistiche del nostro Paese. Attraverso fotografie, testi, video e installazioni, la mostra registra suoni, atmosfere e relazioni che caratterizzano alcuni dei momenti principali della vita di queste comunità, unendo all’indagine sulla marginalità linguistica una riflessione sugli affascinanti e complessi processi di coesistenza tra tradizione popolare e contemporaneità.
In compagnia di Mario Calabresi, Walter Guadagnini e il curatore Giangavino Pazzola, con un intervento di Francesca Lavazza, l’incontro sarà un’occasione per avvicinarsi alle storie, alle persone e ai luoghi raccontati dalla mostra attraverso le voci dei suoi autori: delle comunità francoprovenzali nell’Alta Valle d’Aosta ritratte da Arcara ai gruppi parlanti il griko salentino in Puglia fotografati da Ottomanelli, passando per il racconto della Settimana Santa dell’Eparchia (la Pasqua Albanese) in Sicilia, realizzato da Ramistella. Un mondo nascosto di conoscenze e di storie in continua trasformazione, dove si incrociano in continuazione il passato e il presente, oggi peraltro messo a rischio dallo spopolamento e dall’invecchiamento della popolazione, dal turismo di massa e da una faticosa riconversione economica.
Il progetto prende forma anche in una serie podcast - presente in mostra e sulle principali piattaforme - realizzata da Chora Media, raccontata da Mario Calabresi e scritta da Valerio Millefoglie, che in tre episodi esplora il paesaggio visivo, morfologico e sonoro intorno a queste comunità, dalle voci nascoste tra le montagne ai canti tradizionali delle feste popolari, fino ai giovani che arricchiscono il vocabolario di queste lingue antiche con le parole del contemporaneo.
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