La Via Francigena è una strada percorsa da
pellegrini, mercanti, soldati, commercianti che univa l’Europa del Nord a Roma,
e poi fino a Brindisi e quindi a Gerusalemme. Percorre una via già nota ai
tempi della Gallia Cisalpina e del Regno Longobardo, metteva in comunicazione
la pianura padana con lo Stato della Chiesa e altri ducati del centro Italia.
E’ stata la prima Via Romea. Oggi il tragitto base di 79 tappe si rifà al
diario di viaggio tenuto del vescovo britannico cattolico Sigerico, quando nel
990 fece rientro alla sua cattedrale di Canterbury nel Kent inglese dopo aver
ricevuto a Roma dal Papa Giovanni XV° il Pallio Arcivescovile, tuttora
custodito a Londra alla British Library. Oggi, la Via Francigena come
altri percorsi storici di mercanti, di migranti e di pellegrini, viene
riscoperta come escursione, come esperienza di turismo e movimento lento,
attraverso più Paesi Europei, oltre 650 comuni o villaggi tutti da riscoprire
per qualità di vita, di gusto, di paesaggio, di cultura.
Due di queste tappe transitano oggi attraverso
la provincia di Piacenza partendo dal guado del fiume Po fino al crinale
dell’appennino tosco-emiliano. A
Piacenza si è costituito un Comitato della Via Francigena Italia pro Unesco fra
esponenti della cultura, etica e storia locale. Un sodalizio di privati che
intende sostenere e collaborare con le Istituzioni pubbliche locali che
appoggiano il dossier per il riconoscimento della Via Francigena Italia come
patrimonio Unesco. Un dossier che vede Regione Toscana capofila, insieme a
Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e recentemente il
proseguimento in Campania e in Puglia. Su 3268 km di strada da Canterbury a
Lecce, circa 1500 sono in Italia, Piacenza è a metà dei 1000 km dal passo San
Bernardo a Roma. Prima iniziativa del Comitato - referente il piacentino
Giampietro Comolli - è quella di affiancare l’impegno dei sindaci dei 9 Comuni
(Alseno, Calendasco, Carpaneto, Fiorenzuola, Piacenza, Pontenure, Cadeo, San Giorgio,
Rottofreno) attraversati dal percorso. Il sodalizio intende essere supporto di
valorizzazione e promozione della “Tratta Piacenza”, di 76 km, alla richiesta
di candidatura del tratto italiano della Francigena a Patrimonio dell’Unesco.
Il Comitato intende attivare tutti i rapporti nazionali con potenziali stakeholder al fine di creare un
movimento d’opinione locale che punti su un binario condiviso per dare sostegno
alle strutture dislocate lungo il percorso. Il coinvolgimento dei privati –
nello spirito primario costitutivo del Comitato – ha un valore fondante non
solo per offrire fiato nazionale e internazionale al riconoscimento di Unesco,
ma soprattutto iniziare a definire un insieme di azioni concrete e di misure
per la Tratta Piacenza Francigena. Innanzitutto tutela, cura e valorizzazione
di tutti i simboli storici, architettonici, convittuali e produttivi nel
distretto francigeno piacentino. Dai primi studi – compiuti anche grazie alla
documentazione libraria e cartografica messa a disposizione dalla Banca di Piacenza, che ha offerto al
Comitato un supporto di segreteria – e analisi dei documenti dell’alto Medioevo
(VI°-XIII° sec. d.C.) emerge una distintiva, unica e autentica “funzione”
svolta dalla “Tratta Piacenza” nello sviluppo dell’intera Via in termini di
itineranti diversificati, molti refettori e mense, ospitalità sussidiaria e
sostenibile diffusa, cibo resiliente non presente in altre tappe. Tra gli altri
obiettivi del Comitato c’è pure, dopo la definizione del tematismo culturale
ambientale autentico, la definizione di un marchio che caratterizzi l’intero
distretto pianura-collina.
Piacenza, 12 gennaio 2021.
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