PLAYLIST è un’iniziativa digitale di Arte Fiera basata sull’idea di “selezione a cura di”. Generalmente, la parola “playlist” indica una sequenza di brani musicali compilata da un DJ o un musicista; in questo caso è stata usata per indicare un formato molto diffuso nella cultura contemporanea, quello della “lista dei preferiti”, in cui il motivo di interesse è tanto il contenuto proposto, quanto il personaggio che lo propone. PLAYLIST è trasversale: ospita mostre d’arte moderna e contemporanea proposte dalle gallerie che hanno partecipato ad Arte Fiera 2020 (più alcuni ospiti) ma anche conversazioni, film, libri che parlano di arte; arte del presente e del passato, moda e design. Le figure a cui è stato chiesto di proporre le loro playlist non sono solo critici, curatori e artisti, ma anche personalità della cultura in generale: un regista, uno scrittore, un’esperta di editoria per ragazzi, una collezionista di moda… PLAYLIST è gratuita e inclusiva: è un omaggio di Arte Fiera al suo vasto pubblico - addetti ai lavori e semplici appassionati, neofiti e habitué – ed è un invito a segnare sul calendario le date di fine gennaio in cui, da quarant’anni, la fiera apre le sue porte. Dopo un “anno sabbatico” forzato, a fine gennaio 2022 Arte Fiera tornerà ad accogliere i visitatori. Nel frattempo, invita a scoprire le cinque sezioni di PLAYLIST. “Nell’impossibilità di tenere in presenza Arte Fiera 2021 e consapevoli dell’importanza dell’evento per il mondo dell’arte e per i tanti appassionati – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente BolognaFiere - abbiamo ritenuto giusto mantenere, pur in altra forma, l’appuntamento di fine gennaio con la manifestazione. Quanto proponiamo con Arte Fiera PLAYLIST non è una fiera digitale ma un progetto culturale e inclusivo, che espande, in un’altra dimensione, alcune esperienze di Arte Fiera e ne propone di nuove. Un progetto che coinvolge la città, alcune delle sue principali realtà e le gallerie che, da oltre 40 anni, decretano il successo della Fiera. Fin da ora, però, Arte Fiera dà appuntamento al 2022, quando potremo ritrovarci nei padiglioni della Fiera di Bologna con un’accresciuta esperienza”. Simone Menegoi, Direttore artistico di Arte Fiera, aggiunge: “Abbiamo voluto enfatizzare l’offerta culturale che anche una fiera commerciale propone a ogni edizione: ed ecco allora una serie di dibattiti, una mostra, documentari sull’arte, eccetera. Non per questo tralasciamo le gallerie, i nostri interlocutori principali. A loro è dedicata una sezione di PLAYLIST che si concentra sulle mostre allestite fisicamente nei loro spazi espositivi, la cui accessibilità ha sofferto molto delle restrizioni dell’ultimo anno. È un modo per sottolineare l’importanza del lavoro delle gallerie, ma anche per ribadire che l’arte, ogniqualvolta è possibile, deve essere vista dal vero”. Le sezioni di PLAYLIST sono: In mostra In sala In libreria In conversazione In galleria In mostra Zig zag fra le opere in compagnia di Stefano Arienti In collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna Dal 2019, a ogni edizione, Arte Fiera commissiona a un affermato artista italiano una nuova creazione di grandi dimensioni, che viene presentata in anteprima negli spazi fieristici. Per l’edizione del 2021 era stato scelto Stefano Arienti, uno degli artisti italiani più significativi della sua generazione. Arienti aveva immaginato un progetto per i padiglioni della fiera, ma la cancellazione della manifestazione per il protrarsi della pandemia ha reso impossibile realizzarlo. In discussione con l’artista, e in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, un nuovo progetto digitale è stato concepito per il contesto, e nello spirito, di PLAYLIST. Arienti ha esplorato - a distanza, sul suo computer - la collezione permanente del MAMbo, inclusa la parte non esposta, e ha scelto un’ottantina di opere, dagli inizi del XX secolo ai giorni nostri, che lo hanno colpito. La sua selezione è disponibile sul sito di Arte Fiera, introdotta dall’artista stesso. Le opere - molte delle quali poco note, insolite, curiose - sono suddivise in piccoli gruppi, non in base alla cronologia e alle scansioni della storia dell’arte, ma secondo criteri mutevoli e capricciosi: la ricorrenza di una forma, di un colore, di un tema, eccetera. Il carattere ludico di queste minisezioni si annuncia già nei loro titoli: “Cosmicomiche”, “Baracche sopraffine”, “Che cubo!” e molti altri, che il pubblico avrà il piacere di scoprire. È un gioco intelligente, un tentativo di guardare l’arte al di fuori delle griglie interpretative della storia dell’arte e - come specifica l’artista - “senza giudizio”. In sala Visioni d’arte a 360° In collaborazione con Fondazione Cineteca di Bologna Con un archivio di oltre 70mila titoli e un laboratorio di restauro tra i più importanti d’Europa, la Fondazione Cineteca di Bologna non è solo un’eccellenza italiana, ma internazionale. Per Arte Fiera è perciò un onore poterla annoverare fra i partner di PLAYLIST. Ogni giorno dell’iniziativa, Gian Luca Farinelli (direttore della Fondazione Cineteca di Bologna) proporrà agli amici di Arte Fiera un lungometraggio in streaming, visibile gratuitamente negli orari indicati. Tutti i titoli scelti hanno a che fare con l’arte, tutti rientrano nella categoria del documentario, tutti hanno un legame più o meno diretto con l’Italia; a parte questo, sono profondamente diversi fra loro. Troviamo un ritratto di un grande artista della seconda metà del ’900, Emilio Vedova (Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio di Tommaso Pessina, 2019); una panoramica dell’arte in Italia in un decennio cruciale del dopoguerra (La rivoluzione siamo noi (Arte in Italia 1967/77) di Ilaria Freccia, 2020); un viaggio nell’arte urbana a partire da un festival, quello che si è tenuto a Grottaglie, in Puglia, dal 2008 al 2012 (Fame di Giacomo Abbruzzese e Angelo Milano, 2018); un ritratto-intervista a un artista iraniano in esilio a Roma, che Farinelli non esita a definire “uno dei più bei film sull’arte che io abbia visto” (Fifi howls from happiness di Mitra Farahani, 2013). In soli quattro titoli, una visione dell’arte eclettica, eterogenea, a 360°. In libreria Letture on demand In collaborazione con Corraini Editore Uno degli appuntamenti immancabili di una fiera d’arte è quello con il bookshop: un luogo democratico, dove i prezzi di ciò che si trova sui banchi non discriminano fra grandi collezionisti e semplici appassionati. Un luogo tanto più importante, dunque, per Arte Fiera, dato il suo carattere inclusivo. Negli ultimi anni, il bookshop di Arte Fiera è stato curato da Librerie Corraini, progetto di un editore dal vasto catalogo (non solo di libri, ma anche di multipli) e con il gusto per tutto ciò che stimola l’intelligenza. Che cosa vi piacerebbe vedere nel bookshop di Corraini? Che titoli proporreste ad altri lettori, ugualmente appassionati d’arte? Queste sono le domande che sono state rivolte ad otto lettori d’eccezione: non solo un critico (Paola Ugolini) e un direttore di museo (Luca Lo Pinto), ma anche uno scrittore appassionato d’arte (Tiziano Scarpa), un erudito poliedrico (Luca Scarlini), un curatore specializzato nella storia del design (Beppe Finessi), un visionario regista teatrale (Romeo Castellucci), una collezionista d’arte e di moda (Cecilia Matteucci), la show manager della Bologna Children’s Book Fair (Elena Pasoli). Ciascuno di loro ha consigliato (e introdotto con un file audio) cinque titoli: saggi e monografie sull’arte, naturalmente, e poi, conformemente agli interessi dei selettori, titoli che parlano di arte applicata, di antropologia, di cinema, libri per bambini, romanzi… Quaranta libri che, nel loro insieme, costituiscono una biblioteca d’arte singolare ed eterodossa, capace di incuriosire e fornire nuovi spunti anche ai lettori più smaliziati. Il pubblico la scoprirà nel corso di quattro giorni, due playlist librarie al giorno. Corraini, in dialogo con i selettori, si incaricherà di rendere disponibili sul proprio sito tutti i libri scelti. In conversazione Dialoghi a distanza In collaborazione con Flash Art Il 2020 è stato un anno - fra molte altre cose - di grandi conversazioni a distanza: non potendo viaggiare, talvolta nemmeno all’interno della nostra città, abbiamo parlato con i nostri cari, i nostri amici, i nostri colleghi attraverso una miriade di app, piattaforme e programmi. Ha senso, allora, che nell’ambito di PLAYLIST il programma di talk che Flash Art cura da due anni per Arte Fiera si trasformi in un palinsesto di video che testimoniano conversazioni avvenute a distanza fra i loro partecipanti; non solo critici d’arte ma anche - nello spirito trasversale di PLAYLIST - attori della cultura contemporanea in generale. Le conversazioni si concentrano su alcuni temi venuti alla ribalta nell’anno appena trascorso e, a partire da questi, si interrogano su scenari futuri. Si parlerà del lascito intellettuale di Germano Celant, scomparso proprio nel 2020, con Luca Cerizza, Eva Fabbris e Italo Rota, moderati da Andrea Viliani; dei legami sempre più fitti fra arte e moda con Gea Politi e le designer Giulia e Camilla Venturini del brand Medea; degli scenari post-Covid con Stefano Boeri ed Emanuele Coccia, moderati da Cristiano Seganfreddo; e infine di display, un concetto che accomuna discipline diverse, con Anna Franceschini e Alessandro Bava, moderati da Vincenzo di Rosa. In galleria Una vetrina digitale per le gallerie Nel marzo dell’anno scorso, come reazione al primo lockdown, Arte Fiera aveva lanciato un’iniziativa digitale chiamata In galleria: ogni settimana, sei espositori dell’edizione 2020 erano stati invitati a presentare sul sito della fiera, attraverso una selezione di immagini e un breve testo introduttivo, la mostra allestita nei loro spazi. Era un modo per tenere viva l’attenzione sul programma delle gallerie in un momento in cui le loro sedi erano inaccessibili al pubblico. Nel contesto di PLAYLIST, In galleria ritorna in una versione speciale e unica: tutti gli espositori del 2020 sono stati chiamati a presentare contemporaneamente sul sito di Arte Fiera la loro mostra in corso, oppure l’ultima allestita, oppure ancora quella che stanno per inaugurare. Non è in alcun modo una fiera online; è un’iniziativa concentrata esclusivamente sulla programmazione delle gallerie nelle loro sedi. Si potrebbe pensarla come una “vetrina digitale” per ampliare la visibilità delle mostre, dopo un anno in cui, a causa della mobilità ridotta - o dell’impossibilità di spostarsi tout court - questa visibilità è stata drasticamente limitata. Dato il carattere inclusivo e “di servizio” dell’iniziativa, agli espositori di Arte Fiera 2020 si sono aggiunte per l’occasione una ventina di gallerie italiane (o straniere con una sede in Italia) invitate dal Comitato di Selezione di Arte Fiera. Da parte di Arte Fiera, è un modo di sottolineare la fondamentale importanza del lavoro delle gallerie, e di proseguire il dialogo con loro in attesa dell’edizione del 2022.
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