Fino al 18 marzo, ogni giovedì alle 16, in diretta su Facebook e Youtube il MIC incontra il meglio degli artisti di tutto il mondo che lavorano con la ceramica
Continuano ogni giovedì fino al 18 marzo 2021 (ore 16), i “61° Premio Faenza Talks”: una serie di presentazioni in diretta sui canali social Facebook e Youtube del MIC di Faenza degli artisti selezionati al Concorso Internazionale della Ceramica d'arte Contemporanea – 61° Premio Faenza.
Giovedì 21 gennaio, alle 16, Irene Biolchini (guest curator MIC Faenza) incontra Victor Agius, Frank Louis, Ekaterina Panikanova, T-yong Chung.
Le opere di Victor Agius (Gozo-Malta 1982) hanno un'intima connessione con la terra. Nei suoi lavori la presenta nella forma più pura con un approccio archeologico. Le sue opere trattano del rapporto dell'uomo con la terra e il suo consumo per ragioni spirituali, ritualistiche e quotidiane. Al 61 ° Premio Faenza è stato selezionato per '' Earth Rituals '' in cui sculture in ceramica organica e informe emergono da un assemblaggio circolare di terrarossa rosso ocra. La cruda materialità dell'argilla - il prodotto del tempo geologico - si confronta con i mattoni di cemento: simboli di un mondo moderno, mostrando la nostra fragile esistenza nell'Antropocene.
Frank Louis (Germania, 1966) ama lavorare con l'argilla perché è facilmente malleabile e può essere trasformata in quasi tutte le forme e non limita l'immaginazione. Per Louis il colore e lo smalto sono come la materia: altrettanto espressivi quanto la forma stessa. Al 61 ° Premio Faenza è stato selezionato per "Plummet" (2019) un’opera che mira alla provocazione di emozioni contrastanti attraverso gli oggetti che rappresenta.
Ekaterina Panikanova (San Pietroburgo, 1975) vive e lavora a Roma. Il punto focale della sua ricerca parte da una profonda riflessione psicologica, gli archetipi e il ricordo, materiali a cui attinge costantemente. Attraverso l'impiego di diversi media – tra gli altri, pittura ad olio, ceramica, disegno ad inchiostro – Panikanova formalizza un insieme di opere percepite come dispositivi sensibili e aperti, che stimolano a una lettura personale derivata dalla memoria sia individuale che collettiva. Al 61° Premio Faenza è stata selezionata per “Attraversando il mio giardino” (2019) una repertorio di ricordi dell'infanzia dell'artista dove cultura e natura si fondono perfettamente.
T-yong Chung (Tae-gu, South Korea, 1977) vive in Italia. La sua percezione ed esperienza personale dell'Italia è quella di un atlante culturale, iconografico e umanistico da cui trae spunti e pensieri di ispirazione. Nel 2016 ha partecipato all'ACAW, Field Meeting, al Solomon R. Guggenheim Museum e all'Asia Society, New York e al Gangjeong Contemporary Art Festival, The ARC, Tae-gu (Corea del Sud). Ha inoltre partecipato a varie residenze e workshop in Italia, anche al Museo Carlo Zauli di Faenza.
Al 61° Premio Faenza è stato selezionato per “People around the column” (2019). Le colonne sono create al tornio. Sopra ogni colonna è stato posto un busto di un personaggio proveniente da epoche diverse. Per T-yong il lavoro al tornio è un'azione che proviene da un tempo antico, è un agire trasversale che tocca tempi e luoghi diversi.
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