La qualità e l'autenticità del GORGONZOLA, inserito nella lista dei prodotti D.O.P.
dal 1996, sono assicurate da una severa legislazione che definisce la zona
geografica per la raccolta del latte e la stagionatura, oltre agli standard di
produzione.
Forse non tutti sanno che solo il latte degli allevamenti bovini delle provincie di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Bergamo,
Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese,
Verbano-Cusio-Ossola e il territorio di Casale Monferrato può essere utilizzato per produrre il gorgonzola
conferendogli la denominazione d’origine protetta.
Ogni forma di gorgonzola deve essere marchiata
all'origine e riportare sempre l'indicazione del caseificio in cui è stata
prodotta. Perché possa essere venduto come tale, il gorgonzola D.O.P. deve
essere avvolto in fogli di alluminio recanti la del Consorzio senza la quale il formaggio
semplicemente non è gorgonzola!
IL CONSORZIO
Il Consorzio
per la tutela del formaggio Gorgonzola è stato creato nel 1970 ed ha sede a
Novara. E’ un ente senza fini di lucro che raggruppa 38
caseifici che rappresentano il 100% della produzione globale. Il Consorzio, che
dipende direttamente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali, ha il preciso scopo di vigilare
sulla produzione e sul commercio del gorgonzola DOP e sull'utilizzo della
sua denominazione al fine di tutelare produttori e consumatori. Il Consorzio
promuove tutte le iniziative tese a salvaguardare la tipicità e le
caratteristiche del gorgonzola preservandole da ogni abuso, concorrenza sleale,
contraffazione, uso improprio della DOP e comportamenti illeciti. Inoltre, in
collaborazione con le Università, gli Istituti di ricerca e gli Istituti
Tecnici Lattiero-Caseari, il Consorzio promuove ricerche tecnico-scientifiche.
I NUMERI DEL
GORGONZOLA
- Il Gorgonzola è il 3° formaggio di latte vaccino per importanza nel panorama dei formaggi DOP italiani, dopo i due grana
- 720 milioni di euro circa è il volume d’affari del gorgonzola al consumo oggi.
- 4.581.155 forme è stata la produzione globale di Gorgonzola Dop (Dolce e Piccante) nel 2016
- La tipologia “Piccante”, con le sue 516.363 forme prodotte nel 2016, rappresenta l’11,27% della produzione totale (dato in costante crescita)
- 37 aziende associate e 3000 aziende agricole sono dedicate alla produzione di Gorgonzola nella zona consortile
- 16 le province, distribuite tra Piemonte e Lombardia, che costituiscono la zona consortile.
- In Italia le vendite si suddividono per il 65% al nord-ovest, 19% nel nord-est, 9% nel sud e nelle isole e il 7% al centro.
- Il 34% della produzione è destinato all’esportazione, prevalentemente nell’Unione Europea (con la Germania e la Francia che assorbono più del 50% dell'esportazione totale), ma anche negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone, paese in cui il consumo di formaggi italiani è in forte crescita.
LE ORIGINI
Il formaggio gorgonzola prende il nome dall’omonima cittadina alle
porte di Milano. La sua data di nascita non è certa, come accade per molti
alimenti tradizionali, ma si fa risalire al Medioevo, intorno all’anno 879, più di 11 secoli fa.
Inizialmente si chiamava “stracchino
di gorgonzola” con riferimento alle vacche
"stracche", ovvero
stanche dopo la transumanza dalle zone alpine della Valsassina alla zona pianeggiante
di Gorgonzola. Quest’area, grazie alle particolari condizioni climatiche e
all’efficiente sistema di irrigazione, presentava pascoli stabili e foraggi di ottima qualità che favorivano la
produzione di molto latte, ingrediente primario e indispensabile per produrre formaggio.
La produzione del gorgonzola comincia ad estendersi di pari passo con la
canalizzazione delle risorse idriche e
la costruzione dei navigli, completati intorno al 1500, nelle aree del Milanese, del Lodigiano e del Pavese. In questo
modo il formaggio poteva essere velocemente trasportato a Milano, insieme agli altri
prodotti alimentari, dove il commercio era più fiorente soprattutto in
occasione delle fiere. Un’ulteriore condizione geografica favorevole del
territorio era rappresentata dalle grotte naturali della Valsassina perfette
per la maturazione del gorgonzola anche nei mesi estivi durante i quali
solitamente la lavorazione si interrompeva.
Col tempo nel nome rimane solo la parola “gorgonzola” e l’area di produzione si estende alla zona a cavallo
tra Lombardia e Piemonte che comprende le provincie di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Verbano-Cusio-Ossola e il
territorio di Casale Monferrato per
il Piemonte; Bergamo, Brescia, Como,
Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese per la Lombardia. Solo
il latte appena munto degli allevamenti di queste province può oggi essere
utilizzato per produrre il gorgonzola conferendogli la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Vera svolta nella produzione del gorgonzola e dei formaggi in generale
si ha nel 1860 con le prime strutture di stagionatura. Per volere dell’allora
Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio vengono messi a punto,
infatti, interventi per migliorare le competenze tecniche degli operatori e, di
conseguenza, il livello tecnico-produttivo. Nel caso del gorgonzola questo significa
essenzialmente la stagionatura nelle celle frigorifere.
Oggi come allora il latte
di altissima qualità insieme alla sana produzione dei foraggi, all'elevato
standard igienico delle stalle nei territori consortili e all’accurato
procedimento tuttora manuale sono la premessa per la realizzazione di un
prodotto dell’eccellenza italiana, espressione di una tradizione antichissima
fatta di sapori sinceri e genuini. Ecco perché si dice che l’unico segreto del
gorgonzola è quello di non avere segreti!
METODO DI PRODUZIONE
Anche
nella grande industria nazionale il
procedimento di produzione del gorgonzola prevede ancora un forte intervento
manuale. Il formaggio si ottiene utilizzando esclusivamente latte vaccino
intero pastorizzato cui si aggiungono fermenti lattici, caglio e spore di
penicilli. A coagulazione avvenuta la
cagliata viene sistemata nei fassiroli, o fascere, in quantità di circa 15 kg
per ogni forma e viene lasciata riposare per permettere la perdita di siero.
Successivamente le forme vengono girate e marchiate
su entrambe le facce con il numero identificativo del caseificio di
produzione. Quindi vengono spostate in celle, dette "purgatorio", con una temperatura di 18/24°C, dove le forme vengono
salate manualmente.
Dopo 3 settimane circa di stagionatura, in celle frigorifere a 2/7° C,
con umidità del 85/99%, ha luogo la foratura
con grossi aghi metallici che permette all'aria di entrare nella pasta,
sviluppare le colture già innestate nella cagliata e dare così vita alle
inconfondibili venature blu/verdi del gorgonzola. A stagionatura ultimata, dopo
circa 2 mesi, le forme vengono tagliate e ciascuna parte viene avvolta in alluminio
riportante l’inconfondibile in rilievo del Consorzio, unica garanzia di
qualità dove C sta ad indicare il
Consorzio e G si riferisce al
formaggio gorgonzola. Senza il numero del caseificio d’origine, i
marchi del Consorzio e l'alluminio in rilievo, infatti, il formaggio non è
gorgonzola.
CARATTERISTICHE
Il
gorgonzola è un formaggio molle a pasta
cruda che appartiene alla famiglia degli “erborinati” (da “erborin”, che in
dialetto milanese vuol dire prezzemolo) ovvero di quei formaggi che presentano
le tipiche striature verdi date, non dall’utilizzo del prezzemolo, bensì dalla
formazione di muffe. Altri “erborinati” famosi sono il Castelmagno della
provincia di Cuneo, il Blu del Moncenisio, lo Stilton inglese e il Roquefort francese.
Occorre circa un quintale di latte per ottenere una forma del peso di circa 12
kg.
DOLCE O PICCANTE?
Il gorgonzola del tipo piccante, si differenzia, oltre che per il gusto forte e deciso più simile al
"roquefort" francese o allo "stilton" inglese, per le
venature blu/verdi più accentuate e per la pasta
più consistente e friabile. Il gorgonzola piccante prevede un periodo di stagionatura più lungo e
durante la lavorazione vengono innestate colture di penicilli differenti.
Questo tipo di gorgonzola, detto anche "gorgonzola del nonno" o "antico" perché consumato maggiormente in passato, rappresenta oggi
circa il 9% della produzione nazionale.
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI
Il gorgonzola ha un alto contenuto di minerali e vitamine. E’ inoltre
appurato che il gusto e l’aroma del gorgonzola provocano un’attivazione
sensoriale che stimola la secrezione di bile e di succo pancreatico favorendo
in questo modo la digestione dei grassi e delle proteine.
100 gr. di GORGONZOLA contengono:
Calorie
|
330 kcal
|
Proteine
|
19 gr
|
Carboidrati
|
0
|
Grassi
|
27 gr
|
Fosforo
|
360 mg (45% rda)
|
Calcio
|
420 mg (52% rda)
|
Vitamine
|
A - B1 - B2 - B6 - B12 -
PP
|
Secondo una recente ricerca
commissionata dal Consorzio per la tutela del formaggio gorgonzola al professor Mario Del Piano, medico
gastroenterologo, il gorgonzola è tollerato anche da chi soffre di
intolleranze alimentari (circa il 70% della popolazione adulta). Già in passato
il professor Del Piano aveva sottolineato le particolari qualità nutritive del
gorgonzola, impiegato sin dal Medioevo nella cura dei disturbi
gastro-intestinali, e ancor oggi somministrato agli ammalati inappetenti per
malattie croniche e neoplastiche.”Il
Gorgonzola – ha aggiunto il professor Del Piano – grazie alla triplice fermentazione cui è sottoposto il latte (lattica,
con i lieviti e le muffe) è consigliabile a tutti coloro, che pur avendo
l’intolleranza al lattosio, non vogliono rinunciare a mangiare un buon
formaggio!”.
IL GORGONZOLA A TAVOLA
Il gorgonzola è un alimento dalla forte personalità che
si presta ad essere utilizzato sia come portata in un pranzo di tutti i giorni
sia come ingrediente principale nelle creazioni degli chef più rinomati.
CURIOSITA’ E LEGGENDE
Durante la seconda guerra mondiale Winston Churchill fece segnare la cittadina di Gorgonzola con un
cerchietto rosso sulle carte per evitare che venisse bombardata in quanto
produttrice del formaggio di cui era ghiotto.
Negli anni ’40 i quotidiani dell’epoca riportavano che
l’italianissimo gorgonzola era il formaggio più consumato nel ristorante della Camera dei Comuni di Londra.
Il gorgonzola ha anche un Santo protettore, San Lucio, il cui culto cominciò nell’800 quando
i formaggiai offrivano al santo una lira in cambio della sua benevolenza. Al
santo fu anche dedicato un grande quadro nella Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano, proprio vicino al
grande mercato del Verziere dove il formaggio era tra i generi più contrattati
e, tra questi, il gorgonzola era il Re. Con lo spostamento del mercato il culto
scemò restando comunque attivo fino ad oltre il 1960.
Le più celebri leggende sulla nascita del gorgonzola
sono due e la fanno risalire una alla
sbadataggine, l’altra all’amore. Nel primo caso si racconta che un
mandriano si concesse una sosta in quel di Gorgonzola e, avendo dimenticato l'attrezzatura
per lavorare il latte destinato a diventare crescenza o quartirolo, lasciò la
cagliata in un recipiente riservandosi di unirla a quella del giorno dopo per
poi lavorare il tutto con gli attrezzi recuperati. Tuttavia l’unione delle due
“paste” di consistenza diversa provocò il passaggio dell’aria negli interstizi
e di conseguenza la diffusione delle muffe. Nacque così il gorgonzola. Stesso
copione nella storia più romantica in cui il protagonista non è un mandriano,
bensì un giovane casaro sbadato per amore!
UFFICO STAMPA CONSORZIO
GORGONZOLA
STUDIO
CONTATTO di Cristina Trolli
via Omboni, 6 - 20129 Milano
tel. +39.02.796988 - +39.348.2680685
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