Roma 1° dicembre 2025. Si è conclusa con una grande festa dell'arte e una cena sociale a cui artisti, curatori, direttori di museo e pubblico hanno contribuito portando cibo e bevande – la prima edizione della biennale d’arte contemporanea di Roma: BAAB – Basement Art Assembly Biennial, Issue 00, progetto indipendente fondato e curato da Ilaria Marotta e Andrea Baccin.
Con oltre cinquanta giorni di apertura gratuita e un articolato Public Program composto da trenta appuntamenti tra performance, talk, proiezioni, musica, azioni e reading, BAAB ha registrato una grande affluenza e partecipazione di pubblico e addetti ai lavori, affermando la centralità della città di Roma nel panorama artistico internazionale.
Affiancati da un board curatoriale composto da Nicolas Bourriaud, Jean-Max Colard, Simon Denny, Anthony Huberman e Lumi Tan, i curatori hanno coinvolto più di settanta artisti, curatori e performer provenienti da diverse scene globali, portatori di una pluralità di linguaggi, media, corpi, narrazioni e immaginari visivi.
Gli esiti e le energie di questa straordinaria esperienza saranno al centro di un cortometraggio d’autore che documenterà un momento unico nel panorama artistico della città, in uscita a gennaio 2026.
Fulcro del progetto, la mostra principale di BAAB – allestita nel garage sotterraneo di Viale Mazzini 128, Roma – ha riunito le opere di venticinque artisti internazionali e, insieme al Public Program, ha restituito il ritratto di una scena culturale underground, collettiva e in costante trasformazione. BAAB_Issue 00 è stata concepita come un organismo in movimento, uno spazio performativo in continua scrittura e riscrittura, diventato esperienza condivisa.
“BAAB è il luogo di nuove assemblee, un modo per immaginare futuri alternativi”, dichiarano Ilaria Marotta e Andrea Baccin. “Il racconto di BAAB ha portato alla luce la vera natura contemporanea di Roma, trasversale, sperimentale, ibrida, sdoganata dal proprio passato e fortemente internazionale. Il continuo via vai di artisti e studenti, e la presenza delle accademie e delle università straniere rende Roma un crocevia di culture, un melting pop di voci, un flusso in continua evoluzione. BAAB ci ha permesso di fare un cambio di passo, di accellerare, di includere, di sperimentare, di uscire dalla comfort zone dell'opera per arrivare al pubblico e agli artisti; di creare nuove immagini e immaginari, e dare vita a nuove forme di aggregazione".
Con Soho House Rome come partner principale e le media partnership con e-flux e ZERO, BAAB è accompagnata da un newspaper pubblicato da CURA., con testi dei curatori e che si arricchirà ora di una secondo capitolo, conclusivo dell'esperienza collettiva e processuale di BAAB.
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