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venerdì 16 febbraio 2024

IL CONSORZIO TUTELA VINI MONTECUCCO TORNA IN SCENA A “L’ALTRA TOSCANA”

 



La Denominazione amiatina si prepara all’evento di anteprima dedicato ai nuovi millesimi dell’altra Toscana del vino.
 
Lunedì 19 febbraio 2024, dalle 9.00 alle 19.00
Palazzo degli Affari – Piazza Adua 1, Firenze
Ingresso solo su prenotazione

 
 
 
Il Consorzio Tutela Vini Montecucco torna a presentare le sue nuove annate a “L’Altra Toscana”, l’evento a chiusura della Settimana delle Anteprime che, giunto quest’anno alla sua terza edizione, nasce con l’obiettivo di raccontare un volto diverso della Toscana enologica, fatto di tradizioni vinicole, gusti e terroir incredibilmente variegati e con livelli di eccellenza sempre più elevati.

L’appuntamento, organizzato dall’Associazione di Consorzi "L'Altra Toscana" che ad oggi rappresenta il 40% dell’imbottigliato regionale, è per lunedì 19 febbraio dalle 9.00 alle 19.00 presso il Palazzo degli Affari di Firenze. Qui il Consorzio del Montecucco si unirà alle altre Denominazioni partecipanti - Maremma Toscana, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana – nel presentare i nuovi millesimi a stampa e operatori di settore.

Al banco d’assaggio una selezione di 22 etichette tra le tipologie Montecucco Vermentino DOC, Rosso DOC, Rosso Riserva DOC, Sangiovese DOCG e Sangiovese Riserva DOCG. “L’Altra Toscana è ormai un appuntamento consolidato e imprescindibile per una realtà come la nostra”, commenta Giovan Battista Basile alla Presidenza del Consorzio Tutela Vini Montecucco. “La giornata dedicata ai territori più ‘nascosti’ della Toscana del vino è la cornice ideale per raccontare e trasmettere a giornalisti e professionisti la filosofia, i valori e la natura più autentica non solo dei nostri vini ma del nostro stesso territorio: un areale piccolo ma che trova la propria ricchezza nelle sue innumerevoli diversità, oltre che in una storia unica e ancora tutta da scoprire fatta di antiche tradizioni ed eccellenze enogastronomiche, di rispetto della biodiversità, di armonia con l’ambiente e di conservazione della sua integrità. Rispetto alle anteprime della DOC e della DOCG, come ogni anno ci presentiamo al pubblico di stampa ed operatori con diversi millesimi in base sì alle tipologie proposte, ma anche a seconda delle scelte stilistiche ed imprenditoriali di ogni singola azienda. Proprio per la caratteristica di grande longevità dei vini Montecucco, i vignaioli hanno la possibilità di scegliere il momento migliore per la messa in commercio e quindi allo scaffale di una precisa annata, e quindi di tenerla in cantina anche più a lungo. Gran parte delle etichette DOC e DOCG in assaggio al banco del Consorzio arrivano comunque dalle annate 19 e 20, senza dubbio tra le migliori e più equilibrate delle ultime cinque stagioni”.

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I vini del Montecucco, territorio che prende vita laddove le morbide forme della Maremma Toscana lasciano rapidamente il passo alle pendici del Monte Amiata, nascono dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. La Denominazione, con le sue 68 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di condizioni climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno – da cui dista solo pochi km in linea d’aria – e all’ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d’epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino.
 
 

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