Un vino fermo da bronner e johanniter, vitigni resistenti allevati in un terreno d’altura. Lo produce Terre di Cerealto, azienda pioniera in Veneto per la coltivazione di PIWI
Cerealto nasce ai piedi delle Piccole Dolomiti da PIWI, "pilzwiderstandsfähig" in tedesco, le viti resistenti alle malattie funginee. Un bianco fermo IGT da blend di uve johanniter (60%) e bronner (40%) coltivate a 700 metri di altitudine dall’azienda Terre di Cerealto, tra le prime realtà in Veneto a credere e a piantare solo resistenti.
Prodotto
per la prima volta nel 2017, Cerealto oggi è disponibile nell’annata
2018. “La seconda annata di un vino è sempre la più difficile – spiega Massimo Reniero, fondatore di Terre di Cerealto assieme a Silvestro Cracco – soprattutto quando la precedente è andata bene come nel caso del Cerealto 2017. Nel millesimo 2018
le condizioni climatiche sono state estremamente favorevoli e la
perfetta maturazione delle uve ha esaltato le loro peculiarità:
carattere e personalità per lo johanniter e finezza ed eleganza per il
bronner. I mosti sono stati generosi e i nuovi vini hanno dimostrato da
subito grande struttura. L’elevage sulle fecce fini ci ha permesso di preservarne la freschezza e di aumentare la complessità”.
L’etica
di Terre di Cerealto si è sempre rivolta al pieno rispetto del fragile
ecosistema pedemontano e, al momento della selezione dei vitigni da
allevare in questo terreno d’altura, la scelta è spontaneamente ricaduta
sui PIWI. Grazie all’elevata tolleranza dei vigneti resistenti alle malattie, la maggior parte dei trattamenti fitosanitari è stata eliminata mentre vengono utilizzati solamente principi attivi di origine naturale, estratti vegetali, microrganismi o insetti utili, che favoriscono la sostenibilità ambientale.
Le
uve, raccolte a mano in cassetta, vengono vinificate separatamente per
ogni singolo appezzamento, mentre l’affinamento consiste in sette mesi
sulle fecce fini e sei mesi in bottiglia prima della messa in commercio.
Il risultato è un vino aromatico e dall’acidità vibrante, equilibrato e
perfetto da aperitivo o in abbinamento a piatti a base di pesce, in
particolare crudo, e verdure fresche. L'avvolgenza al palato data dal
parziale affinamento in barrique permette anche l'accostamento con
piatti più strutturati come carni bianche e torte salate.
Lo
johanniter è un vitigno a bacca bianca ottenuto nel 1968 in Germania da
un incrocio di diversi Riesling. La vendemmia è precoce e le viti si
caratterizzano per una produzione elevata e per grappoli di medie
dimensioni, che nel momento di piena maturazione assumono un colore
giallo-verde con piccoli punti neri sulla buccia. I sentori sono
intensi, fruttati e bilanciati da una nota di acidità. In bocca ricorda
pinot grigio e riesling grazie alle note di mela cotogna, pera e
mandarino, mentre il retrogusto può essere leggermente speziato. Il
bronner invece è nato in Germania nel 1975 dall’incrocio del vitigno
merzling con il sankt laurent. Uva a bacca bianca vigorosa,
particolarmente resistente alla peronospora e all’oidio, in grado di
donare vini di buona struttura e di media acidità. Al naso presenta
sentori fruttati, di limone e frutti esotici, ma anche di miele, mentre
in bocca ha una buona nota minerale e si caratterizza per una lunga
persistenza.
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