Cortina d’Ampezzo, 7 settembre 2020_Un finissage a regola d’arte (fotografica) con un ospite a sorpresa: il notissimo fotografo Maurizio Galimberti. È stata un successo la prima Lagazuoi Landscape Photographic Marathon, evento di chiusura della mostra dedicata ad Olivo Barbieri, vincitore del Lagazuoi Photo Award 2020. Il workshop, che si è tenuto lo scorso sabato 5 settembre, si è rivelato ricco di stimoli per tutti i partecipanti, provenienti da varie regioni d’Italia. Una vera avventura vissuta a quota 2778 metri di altitudine, a Lagazuoi EXPO Dolomiti, galleria e spazio espositivo tra i più alti d’Europa. Gli iscritti al workshop, appassionati di fotografia, hanno sperimentato una giornata intensa di formazione teorica e sul campo, in una cornice paesaggistica eccezionale, mettendosi alla prova di fronte a grandi personalità del settore. In palio, per loro, un significativo riconoscimento: il migliore scatto prodotto durante la giornata rimarrà esposto nella lobby dello spazio espositivo per un anno intero. Ad accompagnarli in questo percorso di crescita artistica e tecnica sono stati Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci di Venezia e tra i principali curatori europei, Olivo Barbieri, fotografo di fama internazionale, celebre, tra le altre cose, per le sue serie Site Specific, e appunto Maurizio Galimberti, fotografo molto riconosciuto per le sue opere d’arte con la Polaroid. La sua presenza è stata una graditissima sorpresa per i presenti. “Abito al centro della pianura padana – ha raccontato Barbieri - il posto più lontano dal mare e dalla montagna. Nella mia vita ho fotografato più di 50 metropoli e le città più densamente costruite. Poi nel 2006 sono arrivato a immortalare le 4 cascate più iconiche del pianeta. E nel 2010 ho portato le Dolomiti in mostra al Mart. Il problema della rappresentazione rappresenta la bellezza e la difficoltà della nostra epoca. Tutto si gioca sulla capacità individuale di realizzare qualcosa di inedito. Produrre un’immagine è una responsabilità, racconta cosa tu hai capito, significa dare il nostro contributo a ciò che ci circonda. La fotografia necessita di un meccanismo di meditazione”. “E’ tutta una questione di sguardi – ha detto Galimberti - non si può inventare ma riscrivere infondendo a quello che vediamo una nuova contemporaneità”. Tutti e tre, insieme all’ingegnere Stefano Illing, ideatore del Lagazuoi EXPO Dolomiti, hanno valutato gli scatti realizzati durante il workshop, eleggendo la fotografia migliore per ogni partecipante. L’immagine più votata in assoluto da questa giuria di qualità è stata realizzata da Anna Pastorello, che ha saputo costruire “un'immagine di forte impatto emotivo senza rinunciare a una precisa estetica formale”. Come si legge nelle motivazioni, è uno scatto “in grado di raccontare il fascino della montagna e le suggestioni visive dell'arte contemporanea. Una fotografia di sintesi tra sentimento e profondità dello sguardo”. La stessa immagine farà bella mostra di sé nella lobby del Lagazuoi EXPO Dolomiti, accogliendo i visitatori all’interno di un luogo votato alla riflessione e all’elaborazione di uno sguardo “altro” e all’avanguardia sulla montagna. Il workshop era strutturato in modo tale da offrire, ai partecipanti, diversi strumenti utili per progredire nella loro passione. Denis Curti, Olivo Barbieri e Maurizio Galimberti hanno analizzato il tema dal punto di vista tecnico e compositivo, attraverso degli speech introduttivi ricchi di esempi. Dalla teoria alla pratica: i partecipanti, macchina fotografica al collo, sono usciti in esplorazione all’aperto, per raccogliere immagini e cercare punti di vista inediti. Infine, il momento della valutazione e della premiazione, seguito dalla visita alla mostra Dolomites Project, di Olivo Barbieri. |
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