Ospitata al Magazzino delle Idee, a Trieste, l’esposizione racconta la vita nei luoghi più inospitali del pianeta per gli esseri umani e la ricerca di forme di vita nell’Universo
L’Antartide, il mondo delle grotte, le esplorazioni spaziali: sono tre mondi apparentemente distanti, legati però dalla straordinaria capacità della vita di sopravvivere in condizioni
estreme. XTREME, che aprirà al pubblico sabato 29 agosto alle 10 al Magazzino delle Idee,
gestito da ERPAC, è una mostra dedicata proprio alle peculiarità di
questi ambienti, a come la nostra specie possa adattarsi per
esplorarli e a come la vita possa prosperare anche in scenari ostili.In quest’esposizione, inserita nel calendario del Science in the City Festival di ESOF2020 e realizzata dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università
di Trieste, dal Museo Nazionale dell’Antartide, dall’INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste e dalla Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia, si
segue l’intreccio tra tre ambienti: l’Antartide, lo Spazio e la Biosfera Ipogea.
Sono tre temi di forte impatto sul pubblico, apparentemente slegati tra
loro, ma che negli ultimi decenni hanno rivelato essere strettamente
interconnessi.
I legami, anche aneddotici, sono numerosi: l’addestramento degli
astronauti italiani nelle grotte della Sardegna e della Slovenia, le
tecnologie di sopravvivenza che rimbalzano dalla ricerca antartica a
quella spaziale, le ipotesi di colonie spaziali all’interno
di cavità naturali sulla Luna e Marte, la ricerca sugli organismi che
vivono sulla Terra in ambienti molto particolari, il cui studio ci aiuta
a immaginare gli organismi viventi di altri pianeti.
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