«Lavoro
dalle 10 alle 12 ore al giorno senza sosta,
ma gli sguardi e le parole delle persone che incontro ogni giorno
mi danno la forza per non mollare»
ma gli sguardi e le parole delle persone che incontro ogni giorno
mi danno la forza per non mollare»
Matteo Cunsolo, fornaio di Parabiago
(Milano)
e presidente dell’Associazione Panificatori Confcommercio di Milano e Province dal 10 marzo consegna, gratuitamente, la spesa a domicilio.
È stato tra i primi panificatori a capire la delicata situazione di emergenza,
affrontandola offrendo il proprio contribuito e unendosi
ad altre botteghe del quartiere per consegnare a domicilio la spesa di generi di prima necessità
e presidente dell’Associazione Panificatori Confcommercio di Milano e Province dal 10 marzo consegna, gratuitamente, la spesa a domicilio.
È stato tra i primi panificatori a capire la delicata situazione di emergenza,
affrontandola offrendo il proprio contribuito e unendosi
ad altre botteghe del quartiere per consegnare a domicilio la spesa di generi di prima necessità
Le richieste sono triplicate
nell’ultima settimana:
«Abbiamo dovuto riorganizzare le consegne e l’attività.
È un segnale positivo perché la gente ha capito l’importanza di stare a casa»
«Abbiamo dovuto riorganizzare le consegne e l’attività.
È un segnale positivo perché la gente ha capito l’importanza di stare a casa»
Le immagini sono dell'archivio
«Lavoro dalle 10 alle 12 ore al giorno, ma quello che ho provato, lo sguardo di alcuni
anziani colmo di gratitudine che mi accoglie quando consegno il pane, la gioia
dei bambini quando arrivo con la spesa a domicilio, non li dimenticherò per
tutta la mia vita». In questo periodo di quarantena c’è chi non si è mai
fermato, anzi ha triplicato il suo lavoro per continuare a dare un servizio
alla comunità. Matteo Cunsolo, 39 anni, panificatore
de La Panetteria di Parabiago
(Milano), Presidente dell’Associazione
Panificatori Confcommercio di Milano e Province, si sveglia ogni mattina
alle 5 per preparare il pane da consegnare, gratuitamente, a domicilio. Una
volta terminata la lavorazione e la produzione, inizia a preparare i sacchetti
di generi di prima necessità da consegnare a domicilio, aiutato dalla mamma e
dalla moglie. Le due figlie di 9 e 5 anni, sono al sicuro a casa con il nonno.
Poi,
al pomeriggio Cunsolo si reca a fare la spesa per la materia prima, e fino a
tarda notte, avvia l’organizzazione delle consegne, a seconda delle zona,
attraverso un apposito programma. Sì perché le richieste sono praticamente triplicate
da quando ha avviato la consegna, senza spese aggiuntive, della spesa a domicilio,
chiedendo la collaborazione anche di Giovanni e Piergiuliano Di Rossi di “Parma
a Tavola”, specializzato nella vendita di formaggi, salumi e prodotti tipici.
«Le richieste sono aumentate del 60%: dalle
20 della settimana del 10 marzo, a circa le 60 attuali. Tant’è che per la
consegna, per riuscire a soddisfare tutte le richieste entro le 13.00 di ogni
giorno, abbiamo avviato la collaborazione con Assixto di Parabiago, una rete nazionale di servizi alla persona».
Le richieste di spesa a domicilio riguardano tutte le fasce di età. Sono
richiesti soprattutto pane, farina e lievito:
«Segnale – spiega il fornaio –
che in molti si preparano il pane a casa,
oppure che fanno dolci anche per trascorrere il tempo, questo soprattutto per
chi ha bambini». Sono cambiate anche le richieste di consumo: «Sono aumentate le richieste di torte da
forno, crostate, ciambelle e croissant per la prima colazione: secondo me
perché le famiglie hanno più tempo e trascorrono le prime ore del mattino
assieme». Anche l’attività in negozio è mutata: la gente cerca di
parcheggiare vicino alla bottega, prima di scendere indossa mascherina e
guanti. In negozio le persone stanno molto meno, lo stretto necessario per
ritirare la spesa, poche chiacchiere e stanno tutti a distanza di sicurezza.
«A mio parere, l’aumento delle richieste di spesa
a domicilio è un segnale positivo - spiega Cunsolo - perché indica che le persone hanno acquisito maggiore consapevolezza
delle indicazioni del ministero di rimanere a casa».
«È un lavoro denso, impegnativo e forte al
livello umano – Conclude Cunsolo – che
mi ha fatto molto riflettere sul valore delle relazioni, della comunità, del
senso di collaborazione all’interno di uno stesso territorio». Poi racconta
di un episodio che l’ha particolarmente colpito: «Una signora pochi giorni fa ci ha chiamati per avere informazioni sulla
spesa a domicilio, gratuita. Poi, è scoppiata in un pianto sconsolato al
telefono. Ci ha spiegato che il pane non era per lei, ma per il suo vicino di
casa, anziano che vive assieme alla moglie inferma e allettata e non può
muoversi di casa. Si sono intensificati i rapporti di vicinato, la
collaborazione tra condomini». Di recente Cunsolo ha pubblicato un post in
facebook, in cui esorta a rimanere a casa, lanciando un monito: «Noi non ci fermiamo, non ci siamo mai
fermati, anche in questo periodo di emergenza per assicurare, tutti i giorni,
il pane fresco e croccante, assieme ad altri generi di prima necessità. Perché
lo faccio? Per la passione, per la dedizione per il mio lavoro e per il senso
di comunità, di condivisione e rispetto. Ma voi #restateacasa, alla spesa ci
pensiamo noi: #uniticelafaremo».
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