«… e poi c’era quel sogno, mio e
di Caterina, sempre al mio fianco: il nostro Agriturismo, un ambiente
famigliare dove far star bene le persone, un luogo di lavoro e uno
spazio di aggregazione sociale e culturale dove si respirano i valori
legati al territorio e alle tradizioni rurali.
Emozionati, fieri e orgogliosi del
lavoro svolto, ci auguriamo voi riusciate a respirare i nostri valori
e che permanga in voi il nostro ricordo.»
Caterina e Alberto
Ci ha colpito questo messaggio
dell'Azienda Agricola Scribano, Ristoro e Alloggio agrituristico,
con produzione di vini dei Colli
Orientali del Friuli.
«… iniziò mio nonno Salvatore
Scribano, sarto ragusano giunto in Friuli a causa della Seconda
Guerra Mondiale, che si innamorò perdutamente della bellezza dei
Colli e, soprattutto, di Renata di Prepotto e decise di sposare
entrambi. Impiantò i primi vigneti e cominciò a spremere il primo
vino, poi continuò mio padre per passione nel tempo libero, fino ad
arrivare al 2008 quando, deciso a cambiare vita, presi in mano la
conduzione dell’Azienda…»
La vita dell'Azienda si basa sulla
famiglia, si ispira a valori legati alla tutela del paesaggio e
dell’ambiente naturale, nonché alle tradizioni e ai riti della
cultura rurale del Friuli.
In omaggio a tali principi, l’Azienda
opera con la finalitá di essere al tempo stesso luogo di lavoro e
spazio di aggregazione sociale e culturale.
Proprio per tale ragione la frasca
annessa all’Azienda, la cantina e il brolo, ospitano sovente
iniziative di natura culturale e feste legate ai principali momenti
dell’annata agricola.
Tali iniziative sono organizzate in
collaborazione con l’Associazione “Il Taglio”, costituitasi con
lo scopo di offrire ai soci occasioni per la condivisione del tempo
libero mediante attivitá ricreative-culturali tendenti a promuovere
la pratica di una diversa qualitá della vita, fatta del rispetto dei
tempi naturali, dell’ambiente e della salute dei soci, favorendo la
fruizione di quei prodotti (alimentari e non) che offre la terra.
“Prima di accomodarvi al vostro
tavolo fate una sosta al bancone, dove Alberto sarà lieto di
mescervi un bicchiere del buon vino della casa come aperitivo e,
magari, accompagnatelo a una polpetta, a una fetta di frittata o a un
intramontabile ûv dûr (uovo sodo).
Una volta seduti, dimenticate il tempo
e consultate con calma il menù: tutti i piatti proposti, dagli
antipasti ai dolci, sono semplici e genuini, rigorosamente preparati
in casa da Caterina con amore e passione, usando solamente prodotti
locali e di stagione.
Gli insaccati sono di produzione
propria, frutto della trasformazione di maiali allevati allo stato
brado nel bosco; i sottoli e i sottaceti vengono fatti in casa, in
completa sicurezza, con le verdure di stagione; i formaggi, caprini e
vaccini, provengono dai piccoli allevatori e casari del territorio
circostante; le grappe sono aromatizzate con erbe selvatiche, frutta,
spezie e altre combinazioni originali e sorprendenti…Un’attenzione
estrema alla qualità e alla provenienza di tutti gli ingredienti e
alla scelta dei fornitori, una cura che si ritrova nei sapori delle
pietanze che vi vengono servite.”
«… mi piace definire il mio vino
rudimentale… perché schietto e sincero!»
I quattro ettari di vigneto, situati in
pianura e in collina, sono coltivati senza l’utilizzo di
diserbanti, disseccanti e insetticidi garantendo, in tal modo, la
naturalezza e la salubrità del prodotto finale e del territorio.
La raccolta dell’uva, il momento più
atteso dell’anno, avviene rigorosamente a mano con gli amici
dell’Associazione “Il Taglio”, con l’intento di rivivere il
vero rito della vendemmia.
In cantina le uve vengono lavorate
meccanicamente, senza l’ausilio di prodotti correttivi o esaltanti,
cosicché si ritrova nel bicchiere tutta la dedizione, la tipicità e
la tradizione che si trovano in vigna.
Così i giornalisti e i comunicatori di
Borghi d'Europa hanno raccolto i messaggi di Alberto e
Caterina, esposti con una chiarezza e
una trasparenza inusuali. Il servizio informativo era già
bello e pronto.
Convinti come siamo che il buon
giornalista deve soprattutto saper ascoltare per poi raccontare,
ci è sembrato giusto lasciar scorrere
le idee e le storie, perchè le iniziative di informazione servano
per davvero a restituire l'autenticità di queste scelte di vita !
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