“Una
vendemmia che inizia con un ritardo medio di 8-10 giorni rispetto allo
scorso anno, con condizioni che variano poco da provincia a provincia e
che lasciano prevedere un raccolto inferiore in termini quantitativi ma
di ottima qualità. Il nostro principio è che è preferibile fare un buon
vino che produrre troppo a scapito della qualità”: Antonio Rallo,
presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, fa il punto
sull’avvio della campagna di raccolta delle uve nell’isola. Una
primavera fredda e piovosa su tutta la Sicilia ha fatto slittare il
momento in cui i 7.500 viticoltori della denominazione Doc Sicilia - con
oltre 20 mila ettari di vigneti rivendicati – hanno iniziato la
raccolta delle uve. Da Trapani a Caltanissetta, da Palermo alle zone di
Agrigento e Ragusa fino al Messinese, la vendemmia ha avuto inizio
lunedì 5.
“Nel
2018 la Sicilia ha prodotto 4,4 milioni di ettolitri di vino e la stima
del 2019 si colloca nella forbice tra 4,3 e 4,6 milioni di ettolitri”
spiega il presidente Rallo. “Siamo sotto i 5 milioni di ettolitri di
media degli ultimi anni.”.
Ecco il punto di viticoltori e produttori del “continente viticolo siciliano” della Doc Sicilia.
Filippo Paladino, vicepresidente della Doc Sicilia:
“La
qualità delle uve è ottima, e le previsioni meteo attuali ci consentono
di essere ottimisti. Presumiamo di chiudere la vendemmia – che nei
nostri vigneti in provincia di Trapani, Palermo, Agrigento e
Caltanissetta dura fino ad ottobre – con un leggero calo medio della
produzione rispetto ad una annata normale. Ciò a causa delle condizioni
climatiche registrate nel periodo della fioritura della vigna.
Qualitativamente quindi sarà una buona annata: il primo test sulle uve
Pinot grigio ci dice che le uve hanno tutte le caratteristiche per
ottenere buoni vini”.
Gaspare Baiata, del cda della Doc Sicilia:
“Prevediamo
un raccolto di ottima qualità nei vigneti in provincia di Trapani, con
un calo della quantità a causa dei forti venti e delle piogge cadute
durante la fioritura delle piante che hanno colpito le infiorescenze
diminuendo il numero degli acini. Le nostre cantine puntano sulla
produzione di vini di qualità, quindi non riteniamo una cosa negativa un
diradamento naturale della produzione. Le uve di Grillo sono abbondanti
e di buona qualità, il Nero d’Avola è su standard soddisfacenti”.
Damiano Fici, del cda della Doc Sicilia:
“I
nostri vigneti sono in massima parte in provincia di Trapani, abbiamo
soci che coltivano anche nell’Agrigentino e nel Palermitano. Anche noi
abbiamo iniziato la vendemmia del Pinot Grigio con uno slittamento di
una settimana rispetto allo scorso anno. Il monitoraggio delle uve ci
offre un panorama di buona qualità con un calo di circa il 20 per cento
di quantità. Stime che per noi sono positive”.
Filippo Buttafuoco, agronomo:
“Nella
zona di Menfi la vendemmia è iniziata lunedì 5 agosto con il Pinot
Grigio. Abbiamo avuto uno slittamento di dieci giorni rispetto allo
scorso anno. Un ritardo che però - se le condizioni meteo non subiranno
cambi repentini- ci consegnerà una vendemmia ottima: le piante hanno una
parete fogliare rigogliosa, e questo aiuta la maturazione e la qualità
delle uve. Nei vigneti della nostra azienda, tra Menfi e Santa
Margherita Belice, abbiamo 32 varietà di cultivar: ovunque la situazione
è positiva. Prevediamo un lieve calo della quantità per via delle basse
temperature registrate negli ultimi mesi. Ma le piante sono verdi, non
hanno subìto stress idrici, e lasciano prevedere un bilancio finale ad
ottobre di grande qualità”.
Salvatore Vitale, del cda della Doc Sicilia:
“Qui
nel Nisseno abbiamo avuto condizioni climatiche buone e l’uva ha avuto
uno sviluppo perfetto. Non ci sono preoccupazioni particolari e
prevediamo un raccolto in linea con la precedente vendemmia che è stata
ottima, specie per le uve rosse”.
Francesco
Cucurullo, titolare di un’azienda in provincia di Caltanissetta:
"Prevediamo una buona vendemmia. I sopralluoghi nelle nostre vigne del
Nisseno ci consentono di dire che c'è un ritardo di dieci giorni per
l’inizio della raccolta e che dal punto di vista fitosanitario le piante
sono in perfetta salute. Alcune uve bianche hanno avuto una maturazione
precoce. Per i rossi, in particolar modo il Nero d'Avola, è tutto nella
norma. Il caldo di questi ultimi giorni non ha portato particolari
conseguenze alle vigne, anche perché, nelle colline del Nisseno,
l'escursione termica è forte e ciò aiuta le piante a crescere rigogliose
e in salute. Prevediamo una buona qualità delle uve e un decremento di
quantità tra il 10 e il 20 per cento delle uve rosse rispetto
alla media. Il bilancio, ovviamente, dipenderà dalle condizioni
climatiche delle prossime tre settimane. Ma le previsioni sono
incoraggianti".
Nino Di Marco, titolare di azienda nel Siracusano:
“Nel
Siracusano registriamo una settimana di ritardo sulla maturazione delle
uve rosse: è una tempistica che si accompagna ad una qualità eccellente
dei grappoli. Prevediamo un lieve aumento della produzione, e questo
credo varrà anche per la vendemmia delle uve bianche che inizierà la
prossima settimana”.
Palermo 8 agosto 2019
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