Per Franco Morando, direttore della tenuta piemontese Montalbera, la fascia luxury è meno a rischio. No a guerre commerciali
"Con i dazi al 15% i brand luxury del vino resisteranno, mentre ne pagheranno le conseguenze i marchi più a largo consumo. Le tariffe da poche ore fissate al 15% a seguito dell'incontro decisivo tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, andranno a colpire anche il settore vitivinicolo italiano e graveranno soprattutto su alcuni prodotti. La nuova percentuale dei dazi fissata al 15% arrecherà danni principalmente al segmento di vino popular, per intenderci quello il cui prezzo franco cantina varia tra i 3 e 6 euro e che al dettaglio si trasforma, dopo trasporto, dazi, ricarichi alla distribuzione, in una fascia di prezzo che non supera i 13 dollari per la singola bottiglia. Sono meno soggetti a rischio, invece, i vini appartenenti alla fascia luxury. Sicuramente perderemo una fascia di consumo, quella più importante, perché l'effetto moltiplicatore porterà questi vini fuori dal segmento", ha dichiarato Franco Morando, direttore della tenuta vinicola piemontese Montalbera. "L'aspetto che mi preoccupa, forse più dei dazi, è il cambio dei gusti del consumatore verso altri vini, magari argentini o cileni, perché poi diventa difficile ritornare indietro». Lo ha dichiarato Franco Morando, direttore generale di Montalbera, tenuta vinicola che si estende fra i territori del Monferrato e della Langa piemontesi, commentando l'accordo raggiunto poche ore fa dall'Ue con Donald Trump che ha fissato la tariffa dei dazi al 15%. «Personalmente - continua Franco Morando - penso che non bisogna iniziare guerre commerciali perché alla fine ne soffrirà tutta una lunga filiera che come termine avrà il consumatore finale aggredito da un grado inflazionistico importante. Parlare e chiarirsi, sono le parole chiave; valorizzare il made in Italy, esaltare le nostre produzioni uniche e peculiari, queste sono le migliori armi che possiamo sfoggiare dinnanzi a politiche commerciali di tale severità. L'alternativa comunque rimane in qualsiasi caso, a mio sommesso avviso, la diversificazione del portfolio di vendita verso mercati emergenti e di maggior ricezione, come l'Oriente in generale. L'America resterà sempre il sogno di tutti e rimarrà un Paese in cui cercheremo di fare del nostro meglio, ma purtroppo in questo momento è un mondo che sta andando al contrario e noi dobbiamo seguirlo», ha concluso Franco Morando, direttore generale della tenuta vinicola Montalbera, commentando la notizia dell'accordo sui dazi al 15% raggiunto da Ursula von der Leyen e Donald Trump.
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