A VINITALY GLI AUTOCTONI IN PRIMO PIANO
In anteprima le nuove annate delle tre Tenute: Castello di Fonterutoli - Chianti Classico -, Belguardo - Maremma Toscana - e Zisola - Sicilia -.
Aprile 2022_All’appuntamento con una delle fiere internazionali più importanti del settore l’Azienda Marchesi Mazzei (Pad 9 Stand C15) presenta tutte le nuove annate a buyer e stampa di settore internazionali accendendo i riflettori in particolare sugli Autoctoni delle tre Tenute.
Per Castello di Fonterutoli, realtà emblema del Chianti Classico, ci si concentrerà sulle tre nuove Gran Selezione 2019. Tre Cru che sono espressione di specifici vigneti che l’Azienda ha in tre diversi Comuni; dalla vendemmia 2017 si è deciso di valorizzare le biodiversità dei terroir dando vita a questi vini che "raccontano" differenti suoli e microclimi oltre al lavoro fatto in vigna e in cantina per esaltarne sfumature e specificità. La scelta da parte del Consorzio Vino Chianti Classico di introdurre le Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) conferma l’importanza di questa iniziativa. Il centro della Tenuta Castello di Fonterutoli si colloca a Fonterutoli che dista 5 km da Castellina in Chianti, ma da sempre le vigne si estendono anche nei comuni di Radda in Chianti e Castelnuovo Berardenga. Questa disposizione geografica dei vigneti aziendali è tale che i tre Chianti Classico Gran Selezione ricadranno in quelle che saranno, quando il processo di approvazione sarà approvato, tre differenti UGA caratterizzate da altrettanti terroir: Castellina in Chianti, Vagliagli e Radda in Chianti.Castello di Fonterutoli – "Château" dell'azienda, precursore dal 1995 della categoria Gran Selezione, è un cru di Sangiovese proveniente da 11 parcelle intorno al borgo in Castellina in Chianti - , Vicoregio 36 - dalla vigna “laboratorio” nel Comune di Castelnuovo Berardenga piantata in condizioni pedoclimatiche ideali per il Sangiovese, qui abbiamo 36 biotipi diversi, tra cui 18 selezioni massali provenienti dalle vecchie vigne - e Badiòla - che proviene dalle vigne dominate dalla piccola pieve romanica detta appunto "Badiòla" nel Comune di Radda in Chianti; le vigne sono tra le più̀ alte di tutto il Chianti Classico e godono di un clima particolarmente fresco -.
Per la Tenuta di Belguardo, in Maremma sulle colline tra Grosseto e Montiano a 10 km dal mare, sarà Codice V 2020protagonista assoluto: un Cru di Vermentino frutto di un progetto di ricerca in vigna e in cantina, da due cloni provenienti dalla Corsica e due cloni dalla Sardegna, Codice V presenta i caratteri più estremi del Vermentino tirrenico, affinato in anfora per nove mesi è decisamente un vino longevo.
Spostandosi in Sicilia nella Tenuta Zisola a Noto, attualmente quasi alla fine del progetto di conversione biologica, è Doppiozeta l’autoctono su cui si punta: Il “cru” di Nero d'Avola – annata 2018 – proveniente dalle tre migliori parcelle aziendali coltivate ad alberello, nasce da una viticoltura organica combinata con un lavoro sartoriale per esprimere al meglio le biodiversità delle tre parcelle da cui proviene. Fermentazione naturale e non filtrato, un vino dalla tessitura potente ed elegante.
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