Gli ulivi di Puglia protagonisti di un progetto fotografico
nato dalla passione per la Terra e dalla necessità di sensibilizzare
al tema della tutela ambientale
un progetto espositivo e di raccolta fondi realizzato in collaborazione con la Fondazione Sylva
24 luglio – 30 settembre 2021
Castello di Tutino, Tricase (LE)
Lecce, 22 luglio 2021. Un viaggio intrapreso da anni tra i palcoscenici dei meravigliosi ulivi di Puglia: quelli del Nord ancora maestosi, forgiati dalle forze della natura nel corso dei secoli, e quelli secchi del Salento, distrutti irreversibilmente dalla Xylella. Con ALIVE ancora una volta il fotografo Francesco Bosso torna a dare voce a un tema per lui centrale: la passione per la Terra, il rispetto dei luoghi e la necessità di stimolare più persone possibili allo sviluppo di un’attitudine alla tutela della Natura e dei processi ecologici.
Nato in collaborazione con la Fondazione Sylva – testimone del drammatico degrado ambientale subito dal Salento negli ultimi 10 anni, cui ha contribuito molto l’epidemia da Xylella che ha devastato migliaia di ettari di uliveti – ALIVE raccoglie alcuni scatti realizzati in Puglia esposti da Sabato 24 luglio al 30 settembre 2021 al Castello di Tutino, a Tricase in provincia di Lecce.
Un raccont
o di speranza e resilienza, di ripartenza dopo un disastro per raccogliere fondi e contribuire alla rinascita della terra salentina.
“Siamo onorati e felici di collaborare con Francesco Bosso uno dei principali fotografi italiani - ha dichiarato il Presidente di Fondazione Sylva Luigi de Vecchi - essendo pugliese ha potuto testimoniare in prima persona il flagello operato dalla Xylella sugli ulivi salentini. Lo ringraziamo per la sua sensibilità su questo tema e per la sua generosità.”
“Una sensazione terribile che avevo già vissuto nell’Artico – racconta Bosso – quando ho fotografato gli Iceberg battezzandoli poi come Last Diamonds, gli ultimi gioielli che la calotta polare ci stava offrendo, sotto la minaccia del riscaldamento globale e quindi della fusione irreversibile”.
Fotografo di paesaggio formatosi alla scuola americana dei Weston e di Ansel Adams, padri fondatori della fotografia paesaggistica, Francesco Bosso lavora esclusivamente in bianco e nero, scattando su pellicola di grande formato con banco ottico e stampando personalmente tutte le opere su carta baritata alla gelatina d'argento e trattamento al selenio, con un processo artigianale.
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