A Montenars prosegue la rassegna “Note nei roccoli”, promossa dall’Ecomuseo delle Acque, dal Comune e dalla Pro Montenars con il sostegno della Regione. La combinazione tra musica e paesaggio si esprime compiutamente negli spazi interni delle uccellande storiche del paese prealpino, scenari meravigliosi che gratificano gli sforzi dell’Ecomuseo nel riconvertire, anche grazie ai proprietari, gli impianti vegetali ad altre funzioni di tipo culturale, ricreativo, musicale. Il terzo concerto è in programma domenica 8 agosto alle 17 nel Roccolo di Spisso, protagonista il Canzoniere popolare della Brianza costituito da ben nove elementi: Giulia Cavicchioni (violino, mandola, organetto e voce), Guido Galbiati (percussioni e voce), Agnese Poli (violino e voce), Bruno Poli (contrabbasso e voce), Elena Pirovano (voce), Massimo Pirovano (chitarra e voce), Maria Giovanna Ravasi (percussioni e voce), Luigi Ratti (voce) e Fabrizio Redaelli (voce). In caso di maltempo l'esibizione avrà luogo nella struttura coperta di Curminie.
Il concerto, intitolato “Canti da un altro mondo”, sarà dedicato alla musica popolare, componente di quel patrimonio vivente approfondito e valorizzato da musei ed ecomusei perché appartiene da tempo immemore al sapere di tutti. La musica popolare non ha un riferimento scritto, uno spartito, trattandosi di un bene che è stato tramandato oralmente. Per questo è coinvolgente, varia in base alla memoria sensibile di ognuno, è incline alla contaminazione. A Montenars verrà proposta una scelta di canti significativi della tradizione orale registrati in Brianza e nel Lecchese. La proposta musicale permetterà di affrontare una varietà di temi e di funzioni che emergono da brani molto diversi: canti del lavoro, canti rituali legati al ciclo della vita o al ciclo dell’anno, canti narrativi e canti sociali. Il concerto si svolgerà nel pieno rispetto dell’ambiente e delle norme anti-Covid. I posti sono gratuiti, da prenotare contattando il 338 7187227.
Il Canzoniere popolare della Brianza nasce nel 1974, come formazione interessata alla riproposta del canto popolare della tradizione lombarda. Il gruppo, che in un primo tempo eseguiva materiale musicale raccolto da vari ricercatori italiani, è andato via via sviluppando un’attenzione particolare per il canto tramandato oralmente in Brianza e nel Lecchese, sulla base del lavoro di ricerca e di raccolta condotto dalla metà degli anni Settanta. Nella proposta del Canzoniere il canto viene illustrato come documento delle condizioni di vita, dei rapporti familiari, delle relazioni sociali e, ovviamente, delle forme di espressione musicale che si incontravano presso le classi popolari.
Il Roccolo di Spisso è opera di Luigi Zanitti, detto “Spisso” per via della barba a pizzetto, che a partire dal 1952 spianò il terreno su cui venne realizzato il primo anello, che ora assume una posizione centrale, a cui fecero seguito il tondo e la passata inferiori. Nel 1972 fu costruita la casetta in cemento, a due piani: il piano inferiore veniva utilizzato per custodire i richiami e le attrezzature, il piano superiore era adibito a cucina con la possibilità di controllare il passo e gli uccelli e azionare lo spauracchio, conservato ancora oggi. Successivamente furono realizzati il terzo tondo a monte del casello e un’ulteriore passata che risale il versante, ripiantumata da poco. I corridoi arborei sono fatti di carpino, le siepi alla base sono un misto di carpino, bosso e forsizia. L’uccellanda si raggiunge percorrendo a piedi per una quindicina di minuti la pista forestale che risale il versante meridionale del Monte Cuarnan.
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