Il Coronavirus sta cambiando il modo di lavorare, e fare riunioni: come le aziende si organizzano oggi…
Milano, 2 novembre 2020 – Il catering aziendale si adegua all’emergenza sanitaria: cambia il modo di lavorare delle persone e aumenta lo smartworking, mentre le riunioni “fisiche” si riducono drasticamente e si svolgono rispettando protocolli e distanziamento.
“Con la parola “riunione” si indica, in realtà, un insieme estremamente articolato di eventi aziendali, con differenti setting, modalità operative e finalità e output attesi: vi sono infatti sette tipologie di riunioni: per decidere, per negoziare, per controllare (gli stati di avanzamento, gli andamenti economici, …), per produrre (un documento, una relazione, un nuovo approccio al mercato, ….), per formare, per illustrare (un progetto, un nuovo prodotto, una scelta aziendale, …) e per intrattenere (alimentando team building e spirito di appartenenza)”, scriveva poco più di una settimana fa Andrea Granelli su Nòva, il supplemento del Sole 24 Ore dedicato ai temi della ricerca, dell’innovazione e della creatività.
Un tema attuale che mette in luce come tipologie di riunioni diverse richiedono contesti appositi affinché possano affrontate, nei modi più efficaci, gli obiettivi aziendali. L’emergenza sanitaria ci ha imposto l’adozione di nuovi sistemi di comunicazione a distanza, dove però non siamo ancora sempre in grado di creare quell’empatia digitale funzionale al raggiungimento del massimo risultato.
Molto grosse aziende lo sanno, e benchè si siano strutturate per affrontare al meglio le nuove sfide dello Smart Working, si sono organizzate anche per mantenere vive forme di riunione e convivialità in luoghi e contesti fisici, nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie e sul distanziamento.
Così, oggi le riunioni aziendali effettuate di persona si sono ridotte molto, ma ne è aumentata la qualità e l’attenzione: da attività quotidiana a evento straordinario, sono diventate un momento di interazione più completo e autentico, durante il quale è possibile instaurare con il gruppo di lavoro un empatia completa.
“Quando decidono di organizzare una riunione in presenza, le grosse aziende non rinunciano al pranzo di lavoro in ufficio o durante il meeting strategico” – racconta Stefano Superina, Ad di BusinessLunch, azienda storica specializzata in catering aziendale – “ma oggi lo fanno in modo diverso. L’attenzione al rispetto del protocollo sanitario e al distanziamento è massima, e al posto del catering tradizionale fatto di buffet serviti, preferiscono soluzioni più pratiche e igieniche come i Lunch Box“
Nel catering per il business, il Lunch Box è un box completo di primo, secondo, contorno e dolce con posate e tovagliolo monouso inclusi, il tutto confezionato e ‘impacchettato’ per essere igienico e pronto al consumo ovunque “durante le riunioni aziendali, il team deve mantenere il massimo distanziamento” continua Superina “e questa soluzione permette di creare una situazione di convivialità nel rispetto delle norme sanitarie”
L’idea del business lunch box è stata inventata più di 10 anni fa proprio da BusinessLunch.
“Fino a prima dell’era Covid, era un servizio richiesto ma meno rispetto ai classici vassoi o ai buffet serviti: oggi è invece la soluzione più adottata. Anche perché non richiede nessuna forma di assistenza al servizio, come camerieri o personale a servire, ma può essere fruito in modalità completamente autonoma” continua Superina.
“Il Coronavirus ci ha imposto grossi cambiamenti e ha modificato il nostro modo di lavorare. In BusinessLunch abbiamo per questo adottato criteri molto rigorosi di produzione, in linea con tutte le norme sanitarie, sviluppando un particolare protocollo interno chiamato Safety Lunch, che garantisce la sicurezza a tutte le nostre persone, e garantisce alle aziende clienti un prodotto sano e certificato”.
Per saperne di più sui Lunch Box visitare il sito internet Businesslunch.online.
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