Dal 10 al 16 dicembre 2019 l’Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio ospita Divinamente umano, una mostra personale di Mario Colaps (1946-2016). L’esposizione, a cura di Luca Cantore D’Amore,
 presenta per la prima volta a Milano una selezione di opere realizzate 
dal pittore, scultore e grafico campano in oltre quarant’anni di 
attività. Fortemente voluta e promossa da Francesca e Anna Colaps,
 la mostra propone in rassegna ventisei grafiche di carattere religioso,
 che indagano la figura di Cristo da un punto di vista inedito. 
Lo stile essenziale e il tratto nervoso che contraddistinguono la produzione di Mario Colaps infondono nuova linfa vitale all’immagine di Cristo,
 una figura chiave dell’iconografia sacra, spesso avvertita come remota e
 lontana. Il Cristo di Colaps, invece, non è più solo il figlio di Dio, 
ma piuttosto un uomo, figlio del nostro tempo. «Possiede – come spiega 
il curatore Cantore D’Amore – le nostre stesse incertezze e si sveste 
consapevolmente della tunica divina per partecipare alla tragica 
commedia umana. Non è ancora pronto a governare il Cielo, ma è comunque 
incapace di destreggiarsi nella giungla del mondo.  Proprio come noi».
Nei
 disegni di Colaps, le forme di Cristo sono solo accennate: poche righe 
mettono in evidenza l’enigma di cui il figlio di Dio si fa veicolo e, al
 contempo, consentono a chi lo osserva di definire l’opera autonomamente
 tramite un processo intuitivo in grado di rendere l’immagine altamente 
comunicativa e viva, quasi come se respirasse. 
L’allestimento
 è organizzato in tre sezioni tematiche che affrontano rispettivamente 
il rapporto di Cristo con se stesso, il suo rapporto con la madre e, 
infine, quello con gli altri. Perché sono queste le relazioni che ci 
definiscono come uomini e donne, dove confluiscono i nostri dolori e le 
nostre gioie. I nostri tormenti e le nostre delizie. Il senso enigmatico
 dell’esistere.
MARIO COLAPS (1946-2016). Nato
 e vissuto a Portici (NA) dove ha lavorato per gran parte della sua 
carriera. In oltre quarant’anni di attività, ha realizzato numerosissime
 opere di scultura, pittura e grafiche; molte sono attualmente esposte 
presso istituzioni pubbliche come, per esempio, il Dipartimento di 
Matematica dell’Università Federico II di Napoli, dove si trova il busto
 commemorativo del matematico Renato Caccioppoli, o la Villa Comunale di
 Portici dove è stato collocato il suo monumento sulla Riconciliazione. 
Altre sue opere sono tuttora presenti in collezioni private e pubbliche 
italiane ed estere, da Oxford a Washington passando per Vienna, Zurigo, 
Parigi, Caracas e Rio de Janeiro. Altri suoi lavori, invece, sono stati 
donati a varie diocesi del territorio campano. La sua produzione 
artistica ha avuto grande visibilità grazie a numerose mostre personali e
 collettive. È stato anche professore di ruolo e titolare della cattedra
 di scultura negli Istituti Statali d'Arte. Ha partecipato ai corsi 
internazionali di Arte Grafica di Urbino. 

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