sabato 23 novembre 2024

INIZIA CON SUCCESSO, A BOLOGNAFIERE, IL 13° MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI FIVI. GLI INTERVENTI AL TAGLIO DEL NASTRO E IL PROGRAMMA DELLA SECONDA GIORNATA, DOMENICA 24 NOVEMBRE

 



 Il taglio del nastro del 13° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI, il più importante evento dei vignaioli italiani, è avvenuto sotto i migliori auspici, come testimoniano le parole pronunciate durante l’inaugurazione.
 
Il primo intervento è stato riservato a Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere: «Quando siamo partiti, lo scorso anno, abbiamo scommesso tutti su questa nuova location e siamo convinti che Bologna abbia un potenziale importante per questo tipo di evento. L’edizione 2023 è andata bene e mi sembra che il Mercato 2024 stia partendo nel migliore dei modi, con un respiro sempre più nazionale e internazionale. Con il Mercato dei Vini e la Slow Wine Fair, Bologna acquisisce una dimensione di riferimento centrale per il tema dei vini, soprattutto per i vini che hanno una storia, un legame col territorio».
 
Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura e all’Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna, ha ringraziato «di cuore tutti i vignaioli perché, senza il vostro lavoro quotidiano in azienda, i sacrifici, la competenza e la passione che mettete in campo, non saremmo qui e questa manifestazione non esisterebbe. Grazie per aver scelto l’Emilia-Romagna, per ciò che avete fatto in due anni molto difficili – basti pensare agli eventi climatici e agli altri problemi che hanno colpito il settore del vino – e per aver indicato una strada che a noi, in Emilia-Romagna, interessa molto. Intendo la strada della qualità del prodotto, della qualità sociale e ambientale. E grazie, infine, perché ci ricordate ogni giorno che il vino è cultura, frutto di studio e incontri, elemento di convivialità e di relazione fra le persone».
 
Daniele Ara, Assessore a Scuola, Agricoltura e Agroalimentare del Comune di Bologna, ha sottolineato che «le aziende qui presenti rappresentano uno spaccato molto dinamico dell’agricoltura italiana. Le aziende vitivinicole sono, infatti, mediamente più giovani, promuovono la parità di genere e sono attente alle sfide della contemporaneità, come quella di ricollegare i cittadini al ruolo dell’agricoltura, di presidiare il territorio e di accettare il salto di paradigma dal punto di vista ambientale».
 
«Al Mercato dei Vini si ragiona e si lavora per il bere di qualità e responsabile», ha evidenziato Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna, «e si mettono 1.008 espositori in contatto col mondo della ristorazione, dei pubblici esercizi, dei bar, delle trattorie, dei bistrot, insomma di quelle realtà nelle quali diventa sempre più importante saper coniugare la tradizione della cucina e del buon bere. La sfida che continuiamo a rilanciare anche a livello europeo e internazionale è proprio questa: legare la capacità di attrazione del nostro Paese al buon mangiare e al buon bere, e alle innovazioni. Tutto questo passa anche attraverso il lavoro dei vignaioli e a un’iniziativa come il Mercato, che si è ambientata molto bene in città».
 
A chiudere gli interventi inaugurali, Lorenzo Cesconi, Vignaiolo e Presidente FIVI: «Alla prima edizione eravamo pochi, impauriti e soprattutto infreddoliti. Il tempo è trascorso e le cose, per fortuna, sono cambiate radicalmente. Oggi siamo 1.008 unità, qui riunite a rappresentare l’Italia del vino artigianale, fatto come si deve, da aziende verticali. Il Mercato è cambiato, si è strutturato; la nostra associazione è cresciuta molto, veniamo ascoltati, le nostre istanze non rimangono nei cassetti, ma riusciamo a incidere sulle decisioni. Tutto questo grazie all’impegno di noi vignaioli e alle collaborazoni che siamo riusciti ad allacciare con la città di Bologna e con questa regione, che ci ha accolto nel modo più opportuno».
 
Passando al programma del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, che proseguirà a BolognaFiere fino a lunedì 25 novembre, ecco le attività che scandiranno la seconda giornata nei 30.000 metri quadrati messi a disposizione da BolognaFiere.
 
L’AREA ESPOSITIVA E DI ASSAGGIO
L’area espositiva e di assaggio (padiglioni 29 e 30) vedrà protagonisti 1.008 vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane e le associazioni bulgara e slovena dei vignaioli indipendenti legate a CEVI - Confédération Européenne des Vignerons Indépendants, che proporranno al pubblico oltre 8.000 vini artigianali, di qualità e di territorio da assaggiare e comprare, magari caricando le bottiglie sugli immancabili e utilissimi carrelli del Mercato. E a chi effettuerà molti acquisti, BolognaFiere metterà a disposizione anche quest’anno un pratico servizio di spedizioni a domicilio.
questo link l’elenco completo dei vignaioli.
 
Accanto alle cantine, nel padiglione 30, corsia D, i visitatori potranno conoscere i prodotti di 32 olivicoltori soci di FIOI - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti.
questo link l’elenco completo.
 
Il padiglione 36 ospiterà, invece, gli artigiani del cibo: qui il pubblico potrà gustare alcuni piatti delle tradizioni gastronomiche bolognese, emiliana e di altre zone d’Italia.
questo link l’elenco completo (15 food truck).
 
Nella galleria centrale, troveranno spazio i partner e gli sponsor dell’evento (qui l’elenco completo), nonché lo stand istituzionale FIVI con le celebri t-shirt, i grembiuli, le locandine delle ultime edizioni del Mercato e altri gadget firmati “Vignaioli Indipendenti”.
Da segnalare che sarà in vendita anche il brillante e ironico racconto di Davide Longo “Breve storia che ogni bambino può leggere a un vignaiolo indipendente e viceversa. Abbecedario per vignaioli e aspiranti tali”.
Inoltre, nell’area riservata a FIVI sarà allestita la mostra fotografica “The Times They Are a-Changin'”, realizzata per la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti da Stefano Berti, vignaiolo (romagnolo) di professione e fotografo per passione.
Il suo progetto fotografico, che riprende il titolo di una celebre canzone di protesta di Bob Dylan, ha assunto la forma di dieci pose nelle quali Berti racconta, con crudo realismo e ironia, la dura vita del vignaiolo alle prese con gli effetti del riscaldamento globale.
 
LE MASTERCLASS
Oltre che della gastronomia, il padiglione 36 sarà teatro anche di un ricco calendario di masterclass.
Organizzati in collaborazione con ALMA - La scuola internazionale di cucina italiana e con PAU - Panificatori Agricoli Urbani, i due appuntamenti in agenda domani sono targati FIVI e hanno come filo conduttore il tema “Tempo e generazioni: passato, presente e futuro dei vignaioli italiani”.
 
Il sipario sulle masterclass di domenica 24 novembre si alzerà alle 11.30 con “La ‘new wave’ di Mamoiada: i nuovi orizzonti del Cannonau”.
Il ‘risorgimento’ enologico di Mamoiada svela i nuovi orizzonti del Cannonau nell’assaggio dei vini di alcuni vignaioli particolarmente attivi negli ultimi anni. Questi produttori, profondamente radicati nel territorio, uniscono audacia e tradizione, per valorizzare le peculiarità del Cannonau e celebrare l’autenticità e il carattere della Sardegna.
I vignaioli di Mamoiada dialogano con Cataldo Calabretta, vignaiolo in Calabria.
In degustazione: Barbagia Rosso IGT “Ghirada Fittiloghe” 2021 - VikeVike, Rosso di Barbagia “Ghirada Garaunele A” 2021 - Esole, Cannonau di Sardegna DOC “Vinera” 2021 - Antonio Mele, Cannonau di Sardegna DOC “Brulleri” Ghirada Bruncu Boeli 2021 - Osvaldo Soddu, Barbagia Rosso IGT “Ghirada Ocruarana” 2021 - Teularju e Barbagia Rosso IGT “Tzappu” 2021 - Gungui Mariagiovanna.
In assaggio: Il Giglio Olio Treslizos monocultivar Semidana; Masoni Becciu Olio Concordu.
 
Alle 14.30, la masterclass “200 anni e non sentirli: il VinSanto di Barattieri” accenderà i riflettori su una tra le più antiche aziende dell’Emilia-Romagna, che da generazioni coltiva 35 ettari di vigneti esposti a Sud e raccoglie ancora manualmente le uve. Dal 1823 Barattieri è un produttore di riferimento specialmente per il VinSanto e ogni bottiglia racchiude la tradizione e il rapporto indissolubile con il territorio.
Alberica Rossi dialoga con Stefano Pizzamiglio, vignaiolo in Emilia-Romagna.
In degustazione: VinSanto di Albarola Val di Nure 1999 / 2003 / 2006 / 2010 / 2012.
In assaggio: Laura Zonin Olio blend di Bianchera, Frantoio e Nostrana.
 
INFORMAZIONI UTILI
Domani il Mercato dei Vini aprirà le porte ai visitatori alle 11.00 e resterà aperto fino alle 19.00.
 
I biglietti di ingresso possono essere acquistati in prevendita sul sito mercatodeivini.it.
 
Una volta giunti in bus o in taxi in Piazza della Costituzione, i visitatori potranno usufruire di navette gratuite che li porteranno all'ingresso Est Michelino.
 
Per chi si sposterà in auto, il parcheggio di riferimento sarà il multipiano Michelino5.500 posti, a pochi passi dagli ingressi Nord ed Est Michelino, e raggiungibile comodamente dall’uscita autostradale ‘Bologna Fiera’.
 
Per maggiori informazioni, clicca qui.


Credits Foto Michele Purin

venerdì 22 novembre 2024

Giuffrè Francis Lefebvre presenta “Ancora violenza? Istruzioni CONTRO l’uso”

 

DOMANI SERA A STRISCIA LA NOTIZIA NELLA RUBRICA “CAPOLAVORI DEL MONDO IN CUCINA” IL “MINESTRONE DI VERDURE IN BRODO” DI ANDREA BERTON

 Domani sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna la rubrica enogastronomica di Paolo Marchi “Capolavori del mondo in cucina”. Paolo Marchi, fondatore nel 2005 con Claudio Ceroni di Identità Golose, incontra Andrea Berton, che presenta ai telespettatori del tg satirico la ricetta del Minestrone di verdure in brodo”: il brodo tiepido incontra verdure e legumi, erbe e chips di formaggio e pane, in un goloso gioco di consistenze.

Andrea Berton, classe 1970, friulano di origine, è stato tra gli allievi del maestro Gualtiero Marchesi a Milano, dove inizia la sua carriera. Dopo alcune esperienze all’estero, a Londra e a Montecarlo, e una parentesi in Italia all’Enoteca Pinchiorri (Firenze), inizia la sua prima avventura da chef alla Taverna di Colloredo di Monte Albano (Udine), dove ottiene la prima stella Michelin. Terminata questa esperienza, dopo un breve ritorno al gruppo Marchesi come Executive Chef, dal 2005 al 2012 è alla guida del Trussardi alla Scala di Milano, ottenendo anche qui la stella Michelin. Segue un periodo di consulenze e sviluppo di progetti con l’apertura di alcuni locali come Dry Milano. Nel 2013 inaugura il ristorante che porta il suo cognome nel moderno quartiere di Porta Nuova a Milano.

 

La ricetta completa, così come tutte le altre della rubrica di Paolo Marchi, sarà consultabile da domani sera sul sito di Striscia la notizia www.striscialanotizia.mediaset.it.

 

STRISCIA LA NOTIZIA - CANALE 5 - ORE 20.35

@Striscia - INSTAGRAM @striscialanotizia - FACEBOOK @Striscia - TIKTOK @striscialanotizia

SITO UFFICIALE DEL PROGRAMMA
www.striscialanotizia.mediaset.it




Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano CARAVAGGIO. IL RITRATTO SVELATO a cura di Thomas Clement Salomon e Paola Nicita

 


UNA SFIDA TRA PENNE E FORCHETTE

 


Press Chefs, l’evento dedicato a Cuvette, il Franciacorta “gastronomico” di Villa Franciacorta, ha unito per il secondo anno buonumore, cucina, vino e giornalismo a Gustincanto (Fidenza, Parma)

Passeggiata d’autunno in Villa” è il nome del piatto vincitore della seconda edizione di Press Chefs, una sfida all’ultima forchettata che ha visto giornalisti enogastronomici, per una volta, lasciare da parte penne e taccuini, dedicandosi a pentole e mattarelli nella preparazione di un tortello di patate “creativo”, sotto la regia di Luca Bagnoli, resident chef di Gustincanto. A valutarli, con obiettività e senza spirito di rivalsa, gli chef professionisti, solitamente destinatari delle loro recensioni. Tre squadre, Green&Black, Emozione e Forever Green, si sono messe al lavoro per preparare, rispettivamente, tre ricette “d’autore”: Passeggiata d’autunno in VillaEmozione Veronica e Non è autunno. La prima è stata valutata perfetta in abbinamento a Cuvette, il “Franciacorta gastronomico” di Villa Franciacorta. <<Cuvette è stato il regalo di mio padre, Alessandro Bianchi, per il mio matrimonio>>, ha affermato Roberta Bianchi, alla guida dell’azienda assieme al marito Paolo e ai figli Alessio e Matteo. <<Con Press Chefs abbiamo voluto cambiare prospettiva, chiedendo ai giornalisti di pensare a un piatto in funzione del vino e non viceversa. Il risultato è un evento divertente ed emozionante. La sfida per la prossima edizione potrebbe includere anche un messaggio anti-spreco, chiedendo agli autori di ideare anche una ricetta con gli avanzi>>, ha concluso Roberta, che ha condotto la serata con Alberto Schieppati.

Il format di Villa Franciacorta, storica azienda di Monticelli Brusati (BS) produttrice esclusivamente di Millesimati, è nato per valorizzare una precisa idea: il Franciacorta non è solo un vino da brindisi o grandi occasioni, ma può accompagnare con successo un intero pasto. La dimostrazione perfetta è Cuvette, un brut millesimato dai riflessi dorati e perlage fine e persistente, con un bouquet che rimanda al pan brioche e alla frutta candita, di ottima complessità e una mirabile sapidità, che ha giocato un ruolo chiave nella gara, esaltando i tortelli, primo piatto oggetto della sfida svelato ai concorrenti solo all’inizio.

Press Chefs non è stato solo una gara, ma anche l’occasione per sottolineare il legame tra i due mondi, quello della critica enogastronomica e quello della cucina che, senza cooperazione, non potrebbero esprimersi appieno. I concorrenti, che durante la sfida si sono resi conto di quanto lavoro c’è dietro un piatto, sono stati suddivisi in squadre da quattro: la vincitrice Green&Black, con Alex Li Calzi, Camilla Guiggi, Elena Formigoni e Nadia Toppino; Emozione composta da Elio Ghisalberti, Francesco D’Agostino, Sandro Piovani e Veronica Fumarola e Forever Green costituita da Alberto Lupini, Alfonso Mollo, Marco Lupi e Paolo Valente. Le squadre sono state giudicate da una giuria di esperti composta dalla chef Cristina Cerbi dell’Osteria di Fornio (PR), chef Carlo Bresciani di Antica Cascina San Zago (BS), presidente della Federazione Italiana Cuochi, e Luca Bagnoli, resident chef di Gustincanto. La commissione abbinamenti era composta da Chiara Marando, Lorenzo CaraffiniRiccardo Penzo Stefano Incerti. Non una sfida arrogante né un momento di scontro, ma un gioco che ha voluto unire con scherzosità ed ironia due ambiti vicini e, per certi aspetti, interconnessi.

<<Ancora una volta, brindare con Villa Franciacorta vuol dire sugellare momenti unici e renderli speciali>>, ha affermato Roberta Bianchi. <<Villa Franciacorta, un vino per ricordare!>>

AMBRA ANGIOLINI E ANIMENTA, INSIEME A DANONE ITALIA, PRESENTANO IN ANTEPRIMA LA CAMPAGNA “NON È IL CIBO IL MIO DISTURBO ALIMENTARE”

 



È stata presentata oggi, presso il Cinema Anteo di Milano, la campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare” pensata e diretta da Ambra Angiolini con la collaborazione di Animenta e Jolanda Renga, realizzata con il contributo di Danone con il brand Nutricia Fortini

per creare una nuova narrazione sui Disturbi Alimentari.

 

Milano, 22 novembre 2024 - La campagna, Non è il cibo il mio disturbo alimentare mira a sensibilizzare le persone a comprendere che i DCA non vanno cercati a tavola, non vanno curati a tavola, perché non sono sicuramente solo questione di cibo. L’intento della campagna, infatti, è quello di rimettere al centro quello che una persona che ne soffre sente.

 

Abbiamo fatto in modo che la nostra protagonista, Beatrice Fiorentini, apparecchiasse una tavola alla quale, alla fine dello spot, saranno tutti invitati a sedersi. Una tavola imbandita con sentimenti svalutanti, di disistima per sé stessi e paura di non trovare il proprio posto in una vita che sembra avere sempre dimensioni sbagliate.

 

La narrativa della campagna restituisce un’immagine dignitosa e rispettosa di tutte quelle ragazze, quei ragazzi, adulti e famiglie che affrontano un disturbo alimentare. Si mette da parte l’estetismo della malattia che ha caratterizzato per anni molte campagne, per fare spazio ad una rappresentazione autentica e profonda, ad una narrazione che speriamo cambi la comunicazione dei Disturbi del comportamento Alimentare.

 

Durante l’evento si è parlato di cosa si può fare in aggiunta a quello che è stato già fatto, cercando di consegnare, soprattutto alle famiglie, strumenti nuovi per riuscire a trovare ognuno il proprio posto “a tavola” … non quella che è stata vista all’inizio dello spot, ma quella che vi viene consegnata alla fine: la nostra.

 

La Sala Astra del Cinema Anteo, che ha ospitato la prima proiezione della campagna, seguita da una tavola rotonda di professionisti esperti in DCA, è diventato il luogo in cui il cinema, l’arte, la musica e la scrittura incontrano la clinica e ci ha offerto l’opportunità di conoscere e riconoscere come questi strumenti possano integrasi nella attività clinico-terapetuica, al fine di sostenere quell’emotività importante di chi si ammala di DCA.

 

All’evento hanno partecipato scuole e persone di tutte le età, direttamente interessate dalla malattia o a sostegno di qualcuno a loro vicino che ne soffre. Ampio spazio è stato dato anche ad esperienze dirette e dopo la tavola rotonda con i clinici, è stato svolto il laboratorio sulle Tracce d’amore per tutti i partecipanti.

 

“Cosa voglio di più? Niente.

Però tutto il niente del mondo perché anche del nulla ho fame, una fame insaziabile, una voragine che non riposa mai.”


"Pasticceria Macioce, un dolce Natale con i prodotti della tradizione alvitana"

 



Alvito, Natale 2024


Dall’alta artigianalità della Pasticceria Macioce, per le Feste nascono i dolci tipici di Natale della tradizione alvitana, tra cui i Susamelli, i Mostaccioli e, soprattutto, Il Torrone Ducato di Alvito®, a cui si affianca il Panettone artigianale declinato in varie versioni.

La Pasticceria, guidata da Eleonora ed Elisabetta, terza generazione della rinomata famiglia di pasticcieri, è stata inserita nella Guida Golosario 2025 e recentemente premiata da Paolo Massobrio nell’ambito della manifestazione Golosaria 2024 per essere tra le aziende che “incarnano al meglio il tema Territori, Identità, Futuro”.

Sempre Massobrio ha voluto al suo fianco Eleonora Macioce in occasione della Festa del Torrone 2024 di Cremona nello speech dedicato ai torroni del sud.

Il Torrone Ducato di Alvito® è un torrone di delicata pasta reale ricoperta da pregiato cioccolato e sublime cacao aromatico. Le mandorle e il cioccolato si fondono insieme, ognuno senza perdere la propria identità ma mantenendo un perfetto connubio di sapori. Il Torrone Ducato di Alvito® è frutto di una linea di produzione limitata, lavorata e prodotta con la cura che si darebbe a un dolce di lusso da donare a esperti intenditori di pasta di mandorle e cioccolato.

Nel corso degli anni, al primo Torrone Ducato di Alvito® di Pasta Reale Bianca ideato dal capostipite Vittorio Macioce, si sono susseguite ulteriore accattivanti versioni tra cui – solo per citarne alcune -  il Croccantino al Cioccolato, la Pasta Reale Caffè, la Pasta Reale Gianduia, la Pasta Reale Pistacchio, la Pasta Reale al Bergamotto, il Torrone Michele con pasta reale alla Ratafia e infine, ultimo nato nel 2023 da un’idea di Elisabetta Macioce, il Torone Rubino, con pasta reale alla Rosa Damascena  e decorazioni di cioccolata Rubino Callebaut.

Tra le altre prelibatezze del periodo ci sono i Susamelli, dolci natalizi della tradizione povera (prodotti in casa con le materie prime che si avevano a disposizione) il cui impasto, nella versione più raffinata, è costituito da mandorle, farina, farina integrale, miele, aromi naturali e spezie. 

Anche i Mostaccioli ripieni sono tipicamente natalizi, caratterizzati da un interno morbido a base di confetture varie, mandorle, canditi e aromi, il tutto circondato da uno strato di pasta ricca di spezie e ricoperto di cioccolato fondente. 

Il Panettone artigianale della Pasticceria Macioce è frutto di un’attenta selezione delle materie prime e di giorni e giorni di lavorazione con 3 impasti e lievitazione naturale. Il risultato è un panettone dalla pasta soffice, dal sapore delicato e dal profumo inebriante.

·   Panettone Classico

·   Panettone con sola uvetta passa per coloro che non amano i canditi

·   Panettone al cioccolato, con gocce di cioccolato fondente all’interno, glassatura al cioccolato e copertura di codetta

·   Panettone all’Amarena, con amarene intere all’interno e glassatura di cioccolato fondente all’esterno

·   Panettone Mandorlato, panettone classico con uvetta e canditi glassato con mandorle e zucchero

·   Novità 2024 Panettone cioccolato bianco e caramello salato

 La produzione avviene in prossimità delle feste Natalizie per garantire un prodotto fresco e dalle caratteristiche organolettiche ottimali.

 Tutti i prodotti della Pasticceria sono acquistabili in loco oppure sullo shop online https://www.maciocepasticceria.it/shop-2/


Macioce Pasticceria Gelateria
Piazza Umberto I, 31 – 03041 Alvito /FR)
Tel.: 0776-510617 | Whatsapp Servizio Clienti: + 39 339 209 7979
e-mail: 
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