Mostrario Parte I di Yuval Avital al Teatro Regio di Parma. Ph. Roberto Ricci |
È il Teatro Regio di Parma ad aprire Il Mostrario il 18, 19, 20 novembre: nella prima parte prendono vita sei scene che animano il teatro, dal foyer al palcoscenico, in un percorso libero. Ad accogliere il pubblico sono le sirene, mitiche adescatrici irresistibili quanto insidiose che ne Il Mostrario di Avital vengono rappresentate come sculture sonore, gabbie che imprigionano esseri puri, eco di mondi senza tempo. Ad interpretarne la voce limpida e cristallina, i cantori del Coro di Voci Bianche del Teatro Regio di Parma, preparati da Massimo Fiocchi Malaspina. I licantropi diventano artefici di uno dei più antichi episodi di violenza sulle donne, il ratto delle Sabine. I ballerini di MM Contemporary Dance Company danno corpo a un’allegoria danzante, guidata dalla voce della cantante iraniana Farzaneh Joorabchi e dall’ensemble di fiati, percussioni e live electronics dell’Orchestra Rapsody. Una scena di grande potenza espressiva, che spinge lo spettatore a interrogarsi su cosa trasforma un uomo in un essere così mostruoso, in grado di compiere atti così efferati. Alla salamandra, anfibio che resiste al fuoco ed emblema di autocontrollo e purezza, è dedicato un lungometraggio girato a Salsomaggiore Terme, sul cui stemma civico campeggia. La drammaturgia originale di Avital, realizzata con il coinvolgimento di numerosi cittadini, è interpretata dagli attori Francesca Diprima e Andrea Mattei, dai danzatori di Professione Danza e dalle sincronette di Sport Center Parma Polisportiva. Nella Discoteca degli sciapodi umanoidi con un solo piede, interpretati dai danzatori di Artemis Danza, ballano insieme ai visitatori in un silent rave, con il live set di Simona Zamboli e il pianoforte di Maria Grazia Bellocchio. Trafitti da una luce accecante, la ricerca di un equilibrio che resta troppo precario assorbe tutte le loro energie e li porta a isolarsi dal mondo circostante. Delicate sculture in vetro scintillante, nate dalle mani dell’artigiano e mastro vetraio Lucio Bubacco, creano insieme ai flauti dell’Orchestra Rapsody la suggestione di un coro-stormo di uccelli e mostri alati in un potente incontro-scontro tra gli opposti. Domina, infine, sul palcoscenico il gigante Argos, la cui enorme figura è composta in un videomapping dagli occhi di tutti coloro che, rispondendo alla call del Teatro, hanno prestato il proprio sguardo al mitico mostro che si fa così contemporaneo, specchio dello smarrimento del nostro tempo. Nei diversi spazi del Teatro, il pubblico può muoversi liberamente scegliendo il proprio itinerario. In Teatro potranno essere presenti contemporaneamente e complessivamente non oltre 200 persone. |
Mostrario Parte I di Yuval Avital al Teatro Regio di Parma. Ph. Roberto Ricci |
Mostrario Parte I di Yuval Avital al Teatro Regio di Parma. Ph. Roberto Ricci |
Al Teatro Due di Parma, il 2, 3, 4 dicembre, scaturiranno nuove vive creature da diverse forme teatrali, in sinergia con le molteplici discipline padroneggiate da Avital. Lo spettatore, muovendosi liberamente fra le cinque scene disseminate negli spazi del teatro, potrà incontrare alcuni mostri mitici radicati nell’immaginario collettivo, e conoscerne di nuovi. Un itinerario squisitamente teatrale di performance dal vivo per confronti ravvicinati, quasi a tu per tu, come quello con L’uomo nero, incarnazione di tutte le paure. Annidato nei meandri nebbiosi di un labirinto, attirerà il visitatore e i suoi più reconditi e innominabili timori. Invertendo la mitologia classica che la vuole mostro che pietrifica, qui la Medusa sarà creatura pietrificata da flussi di informazioni iper-saturanti, somministrati da un software creato dall’artista. Sarà possibile addentrarsi nel Bosco di Cernunnos, dio celtico della fertilità maschile. Nello spazio metafisico di un bosco di alti alberi, il grande dio cervo dal volto umano produrrà il suo canto, agito dal celebre baritono Nicholas Isherwood e da Toni Candeloro, étoile protagonista della danza internazionale, in una performance dal vivo innervata da una partitura originale di musica e poesia, riconnettendo mascolinità e fertilità alla natura incontaminata. Una classe di diavoletti, furbi e cattivi monelli, realizzati e interpretati dai burattini e dai burattinai della Fondazione Famiglia Sarzi, bullizzerà un inerme capro espiatorio, seguendo una drammaturgia dallo spietato epilogo. Mentre sarà uno stralunato clown ebreo, l’attore Ivan Zerbinati, a raccontare le origini del Golem, conducendo, insieme a musicisti e danzatori, la performance che a partire dal gigante d’argilla, plasmato per proteggere il popolo ebraico, instilla nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro? Le sette scene al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, il 10 e l’11 dicembre, saranno caratterizzate dalla singolarità del percorso, che accentua le dimensioni forse più perturbanti del Mostrario. Esso tocca infatti spazi alquanto inconsueti, come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco, stabilisce situazioni di profonda immersività, fa ricorso importante a tecnologie nella produzione di immagini e suoni. Il tutto a sottolineare con componenti non umane e detournements la sempiterna domanda che può persino diventare: chi è chi? Fra le scene dal vivo, Il campo delle Mandragole vede la partecipazione delle soprano Monica Benvenuti e Silvia Pepe, mandragole urlanti strappate alla terra che le ha generate e immagini di mostri ibridi generate da intelligenza artificiale. La Città dei Peluche, con otto danzatori dell’Agorà della Michele Merola Contemporary Dance Company come luogo di un’inquietante ambiguità, sotto l’apparenza tenera dei pupazzi. La stessa compagnia è nell’installazione icono-sonora La sala della Vipera e dei Vermi giganti, vertiginosa come un pozzo che piomba da altitudini a fondi abissi. Le Libellule e Ninfee, figure fiabesche estenuate e macilente in contrasto con la mendace suadenza di un avatar digitale. Il Giardino segreto dei conigli, un’isola felice e turbata da presenze enigmatiche. I Topi itineranti. Il mondo sonoro di un Porcile... Un’esperienza unica, un viaggio nell’immaginario di un artista capace di sondare e far in qualche modo esplodere i nessi tra il mondo umano e il mondo animale, in un continuo rimando simbolico che oscilla tra fascinazione e timore: Il Mostrario, nelle sue tre diverse parti, si pone come conclusione perfetta del percorso voluto da Reggio Parma Festival che, in tappe diverse e complementari, ha accompagnato il pubblico alla scoperta delle possibilità e dei limiti dell’umanità.
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Bio Yuval Avital Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, l’artista multimediale e compositore Yuval Avital sviluppa le sue opere in una varietà di spazi, tra luoghi pubblici, siti archeologici industriali, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie delle arti. La pratica di Yuval Avital è di natura poliedrica, multimediale e multidisciplinare. La sua ricerca coinvolge linguaggi artistici eterogenei che spaziano dalla scrittura di partiture musicali alla pittura, dal suono alle installazioni complesse, passando per performance, video-art, fotografia, sculture sonore, nuove tecnologie, e avvicinandosi alle pratiche dell’arte partecipativa. Le opere d’arte sonore e visive di Avital sono state presentate in musei, fondazioni d’arte, luoghi ed eventi artistici come il Palais de Tokyo a Parigi, Biennale d’arte MANIFESTA, GAM - Torino, MACRO Roma, OSTRALE Biennale d’arte di Dresda, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato in Svizzera, Chiesa di Saint Antoine Istanbul, Museo Marino Marini di Firenze, Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. Le sue opere liriche, sinfoniche e da camera sono state eseguite da numerosi solisti ed ensemble, presentate in teatri e festival come Brighton Festival, Warsaw Autumn Festival, MiTo SettembreMusica Milano, Tel Aviv Museum, Teatro Comunale L. Pavarotti a Modena, Musiktheater im Revier Gelsenkirchen, RomaEuropa Festival, National Conservatory of China, Centre Pompidou, Palazzo Reale di Milano, Quinta da Regaleira Palace Portogallo e London Design Festival. Tra i suoi progetti più importanti: MIKVE’ (Bagno Sacro), installazione site-specific per la Milano Design Week e miart, 2021; ETERE, mostra personale presso BUILDING, 2021; Human Signs, progetto virtuale a MANIFESTA 13 Marsiglia 2020 e mostra fisica su larga scala a LOOP Festival 2021 a Barcellona; Meditations on Daniel Libeskind’s “Theatrum Mundi”, London Design Festival, Londra, 2020; Il Giardino dei Sonagli, Mulinum San Floro, Calabria, 2019; URLA, partitura geografica presentata a Matera Capitale della Cultura 2019; ICON-SONIC POSTCARDS n.2 – Postcards from Rome, MACRO Asilo, Roma, 2018-2019; Giobbe, Terme di Diocleziano, Roma, 2018; Open Fence, la più grande scultura sonora mai realizzata in Italia, EastEndStudios, Milano, 2017; Fuga Perpetua, in collaborazione con le Nazioni Unite (UNHCR), Teatro Comunale “L. Pavarotti”, Modena, 2016, NEAT Festival Nottingham, 2016, Tel Aviv Museum, 2017 e Musiktheater im Revier, Gelsenkirchen, 2019; Requiem Monumentale, Cimitero Monumentale di Milano, 2017; Alma Mater, la più grande installazione sonora mai realizzata in Italia, Fabbrica del Vapore, Milano, 2015; Garon, evento conclusivo dell’installazione Dirty Corner di Anish Kapoor, Milano, 2012; Space Unfolded, in collaborazione con scienziati NASA e ESA, Bergamo Scienza, 2012. www.yuvalavital.com |
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