Successo per 'O Potlacce
vietrese, che si è tenuto a Vietri sul Mare il 17 gennaio scorso, in
concomitanza con la festa di Sant'Antuono, patrono dei ceramisti.
All'ingresso del Vettore meccanico di Vietri sul Mare. A seguire si è
tenuta la benedizione del fuoco, con le performance Uccello di fuoco,
Cottura primitiva, Cravonfire e Ignis sacer, con il concerto dei Musicastoria. Il ventennale del Viaggio attraverso la ceramica
- a cura di Enzo Biffi Gentili, direttore del Seminario Superiore di
Arti Applicate di Torino - ora ha davanti altri appuntamenti importanti
che si terranno nel corso dell'anno. "La nuova ornamentazione muraria si
ispira al Potlatch, un antico rito tribale basato sul dono e la
distruzione di beni personali per rafforzare la coesione e l’immagine
comunitaria", ha detto Biffi Gentili. "Una cerimonia studiata in
antropologia da Franz Boas, Marcel Mauss e altri; in sociologia e
nell’arte analizzata e riproposta, sinora invano, da Georges Bataille e
da membri dell’Internazionale Lettrista e dell’Internazionale
Situazionista. L’azione vietrese consiste nella rottura di piastrelle e
altri oggetti fittili creati da artieri e manifatture locali, o di
proprietà di collezionisti e semplici cittadini, poi i frantumi
divengono tessere che verranno progressivamente ricomposte in un mosaico
ceramico - che assume di nuovo le forme tipiche della rappresentazione
di un luogo: il toponimo e la mappa - montato sui muri adiacenti
l’ingresso al nuovo ascensore. La scelta del sito è strategica:
corrisponde all’ ingresso in Vietri sul Mare e all’imbocco della strada
per la Costa d’Amalfi. Il mosaico è quindi concepito anche come un
grande segnale, ricorrendo all’apporto della grafica ambientale. Questa
scelta etica, estetica e partecipativa di creare un mosaico ceramico 'a
spezzato' rinnova una pratica decorativa locale povera e popolare, della
quale esistono vari esempi sul territorio vietrese. Ma rialimenta pure
una particolare tradizione musiva internazionale - il trencadis, il mosaïque pique-assiette
- illustrata nel 900 da autori insigni, fossero essi celebri architetti
e artisti oppure outsiders, semplici operai e muratori. Ma ricordando i
nomi di alcuni di questi creatori, Antoni Gaudí, Josep Jujol, Asger
Jorn, Niki de Saint Phalle, Friedensreich Hundertwasser, oppure Simon
Rodia, Raymond Isidore, e i lavori di anonimi artieri, le differenze
culturali e sociali si attenuano. Perché tutti sono caratterizzati da
una tendenza all’eccesso e da una visione utopica. Sono figure
'eccentriche' rispetto a quelli dell’architettura e del design
dominanti. Anche questi nostri vietresi: non poteva essere altrimenti,
nel paese che può vantare la prima architettura 'eretica' di Paolo
Soleri, la fabbrica CAS, famosa a livello mondiale".
Il progetto fa parte della programmazione di "Vietri Cultura", che gode del finanziamento Poc 2014-2020
linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”
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