L’ISIA di Faenza - istituto di alta formazione nell’ambito del design e della comunicazione - partecipa ad Argillà 2018 presentando presso la sede faentina una nuova mostra dal titolo Botanical Garden,
in cui saranno esposti manufatti in ceramica ispirati ad una leggenda,
progettati dagli studenti del primo anno del triennio e sviluppati
durante il corso di Metodologia della Progettazione I con Modellazione
fisica, tenuto dai docenti Silvia Cogo e Giovanni Ruggiero.
Piante
di ceramica sopravvissute alla storia, una ricchezza costituita da
venti specie botaniche che celano, forse, la verità ultima del creato.
La leggenda attribuisce questo patrimonio a venerabili del passato quali
Ermete Trismegisto, Agrippa e Paracelso. Esemplari che vengono da un
tempo remoto, precedente la memoria umana, portate dalle epopee di
esploratori cosmici che, sul loro cammino, incontrarono i resti di una
civiltà antica denominata degli Anunnaki, un orto composto di piante ed
erbe anch’esse di terra.
Gli
esploratori, allora, raccolsero quell’ultima testimonianza della
creazione degli dei, della natura sublime di tutto ciò che sta nel cosmo
ed ebbero cura di assicurarne la sopravvivenza, tramandola di epoca in
epoca. Questo giardino botanico, giunto sino a noi, è la
testimonianza dell’enigma dell’esistenza, della forza creatrice che
tutto pervade, che illumina il genio dell’uomo e che ci rende unici
davanti all’eterno.
In occasione di Argillà ci sarà anche il finissage della mostra WORK, a cura di Andrea Anastasio, una mostra itinerante che,
dopo essere stata ad aprile alla Milano Design Week e nell’istituto
Faentino da maggio fino a settembre in occasione di Buongiorno Ceramica
2018 e Argillà 2018, arriverà anche alla Bologna Design Week presso la Quadreria di Palazzo Rossi Poggi Marsili. Sono esposti 15
progetti di 15 studenti del biennio specialistico e del terzo anno del
triennio, che hanno partecipato al laboratorio di ceramica condotto da
Anastasio.
L’attività
didattica e culturale dell’ISIA di Faenza è fortemente radicata nel
territorio che la ospita e proprio per questo un importante spazio negli
insegnamenti e nella vita degli studenti è dedicato alla ceramica,
grazie anche ai laboratori pratici - un unicum delle università
italiane, dove lo studio della progettazione va di pari passo con la
realizzazione manuale e oggi anche digitale del prodotto.
Proprio per questo già dallo scorso anno accademico, grazie
al nuovo corso intrapreso con la presidenza di Giovanna Cassese e la
direzione di Marinella Paderni, è stato introdotto un nuovo corso in
Design dei prodotti ceramici sia per il Triennio (equiparato alle lauree
universitarie L3) che per il Biennio (equiparato alla laurea magistrale
in design LM12).
La
ceramica quindi è un elemento fondativo e identitario dell’unica
istituzione universitaria italiana che rilascia un diploma accademico di
studi in design del prodotto ceramico. Inoltre l’ISIA Faenza sta sviluppando un dialogo sempre più serrato tra formazione, ricerca, produzione e valorizzazione nell’ambito e per la diffusione della cultura del design
nei campi più svariati, dal prodotto alla comunicazione, alla ceramica e
alla moda, al design ambientale e ecosostenibile, al patrimonio
culturale, fino alla digital fabrication e al fenomeno dei makers. Non
solo didattica - teorica e pratica - per l’ISIA Faenza, ma un sistema
consolidato di rapporti e relazioni che mettono in contatto gli studenti
con tutti i player del sistema design, sia del territorio faentino che
con designer e artisti italiani e internazionali, organizzando workshop,
eventi e incontri, come, ad esempio, il ciclo di conversazioni In Between per riflettere su design, impresa 4.0 e le arti o ancora il prestigioso “Premio Nazionale delle Arti 2017 – Sezione design” dal titolo Future is Design, XII
edizione, che si è tenuto lo scorso settembre presso l’Istituto
faentino e che ha avuto grande successo di critica e di pubblico, con i
suoi eventi collaterali la mostra Builders of Tomorrow al MIC di Faenza e il Convegno Oltre il confine, dialoghi e contaminazioni per un’estetica e una didattica del design del terzo millennio.
Nessun commento:
Posta un commento