Immagini sospese tra realismo e metafisica per un’indagine visiva del paesaggio costiero italiano, una riflessione sulle trasformazioni del territorio e sulla nostra responsabilità
Fino al 30 novembre 2025
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© Giuseppe Ripa, Senza Titolo, 2017. Stampa inkjet, 70x105 cm, edizione di 5
AIPB – Associazione Italiana Private Banking
via San Nicolao 10, Milano
Milano, 1° ottobre 2025. Fino al 30 novembre 2025 la sede milanese di AIPB – Associazione Italiana Private Banking ospita Politico, la mostra fotografica personale di Giuseppe Ripa (Ragusa, 1962), un’esplorazione del paesaggio costiero italiano realizzata con sguardo civile e sensibilità estetica, che coniuga osservazione documentaristica e visione metafisica.
Lontano dai luoghi comuni del turismo balneare, il fotografo concentra la sua attenzione sulle zone marginali e dimenticate delle spiagge italiane, restituendo immagini potenti di luoghi segnati dal passaggio umano, dall’abbandono e dai resti di un consumismo sfrenato. Adottando un punto di vista aereo e analitico, Ripa costruisce una mappa emozionale e di lettura critica del territorio, in cui ogni oggetto abbandonato diventa simbolo di un ecosistema fragile e specchio di una crisi ambientale e culturale che ci riguarda tutti.
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Ph. Marco De Scalzi
“Con Politico di Giuseppe Ripa – commenta Antonella Massari, Segretario Generale AIPB – abbiamo scelto di dare spazio a un linguaggio visivo che unisce forza estetica e responsabilità etica. La fotografia, più di altre forme d’arte, ha la capacità di trasmettere messaggi immediati e di far riflettere su temi che toccano tutti noi: sostenibilità, inclusione, rapporto con l’ambiente e con la comunità. Per questo, come Associazione Italiana Private Banking, abbiamo ritenuto importante ospitare questa mostra nella nostra sede milanese. Infatti l’interesse verso la sostenibilità è sempre più diffuso tra la clientela Private ed è importante tenerne conto nella gestione professionale dei patrimoni. Siamo particolarmente grati a Valori Asset Management e Loconte & Partners, partner di questa iniziativa, per aver condiviso con noi l’obiettivo di promuovere cultura e consapevolezza su questi temi.
La scelta del titolo Politico, sia per la serie che per la mostra, richiama al significato originario della parola politico: la polis come spazio di vita comune e responsabilità condivisa. Senza alcuna retorica ideologica e adottando un’estetica essenziale, Ripa ha trasformato il degrado ambientale in un campo di riflessione e possibilità, e con i suoi scatti evoca un nuovo modo di abitare il mondo, basato sulla cura, il riuso e modelli di convivenza sostenibili.
“Giuseppe Ripa ci introduce nel suo anomalo gran tour costiero, un meticoloso osservatorio individuale per cogliere le formazioni pregeologiche del degrado comunitario”. – Dice Gianluca Marziani, curatore della mostra – “Il risultato del suo percorso colpisce per la molteplicità semantica dei codici visuali, come se ogni apparenza fosse il teatro installativo di una coscienza morale al bivio storico”.
Con un percorso immersivo e contemplativo che stimola la riflessione, Politico è un progetto che unisce poesia e denuncia, estetica e consapevolezza, invitando il pubblico a osservare con maggiore attenzione le aree più vulnerabili del nostro Paese. La fotografia diventa così non solo strumento di contemplazione, ma mezzo attivo per ripensare il rapporto tra individuo, ambiente e comunità.
“In questa serie del ciclo Seaside – dichiara Giuseppe Ripa – ho cercato di interrogare la nostra storia contemporanea, il senso della comunità e dello stare insieme. Per ridurre il rischio di cadere nella retorica, ho evocato alcuni dei temi dirimenti della nostra società con un approccio aperto e minimalista. La scelta di rappresentare materiali di scarto lungo le coste italiane e l’uso della metafora mirano a stimolare una riflessione critica sulla società e a suggerire nuove forme di comprensione e immaginazione. Il rapporto natura/cultura, al centro della mia indagine artistica, è spesso conflittuale per richiamare l’escalation di drammaticità dei nostri tempi, soprattutto nell’area del Mediterraneo. La spiaggia, con la sua marginalità geografica tra terra e mare, diventa il luogo simbolico per evocare caos, conflitto, cambiamento – dai fenomeni migratori al degrado ambientale – e ci induce a riflettere sul nostro agire e su ciò che lasciamo alle generazioni future.”
La poetica di Giuseppe Ripa si può riassumere in un viaggio visuale verso l’essenziale: un percorso che attraversa la fotografia per interrogare l’uomo, il tempo e il senso profondo dell’abitare il mondo.
Il suo stile si distingue per l’uso sapiente della luce, per la scelta di inquadrature essenziali e per una rarefazione formale che conferisce alle sue immagini un’aura di sospensione e mistero. In un tempo dominato dalla velocità e dalla sovraesposizione visiva, la fotografia di Ripa si presenta come un gesto controcorrente: un invito al raccoglimento, alla contemplazione, all’ascolto interiore.
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