Presentato ai soci anche il primo bilancio di sostenibilità, necessario per ottenere l’attestato, e l’esercizio di bilancio 2021–2022: il mercato estero cresce del 51%
Cantina Tollo cresce sempre di più e lo fa nel segno della sostenibilità. Il gruppo teatino ha infatti ottenuto la certificazione Equalitas, standard che definisce i requisiti secondo i tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nella filiera del vino. A tal fine Cantina Tollo ha presentato durante l’Assemblea dei Soci tenutasi domenica 11 dicembre il suo primo bilancio di sostenibilità.
Nella stessa occasione è stato reso noto anche l’esercizio di bilancio per l’anno 2021–2022, che conferma il trend di crescita del gruppo. Il fatturato è infatti pari a 47,6 milioni di euro (+11%), dove il mercato estero è cresciuto del 51% rispetto all’anno precedente, con un importante sviluppo del canale trade prettamente nei Paesi dell’est Europa e in Asia. La percentuale di fatturato in Italia è del 64% nella Grande Distribuzione e del 36% nell’Ho.Re.Ca.: il fatturato GDO Italia è rimasto sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente mentre l’Ho.Re.Ca. è cresciuto dell’11%.
“La sostenibilità – spiega Luciano Gagliardi, Presidente del gruppo eletto lo scorso agosto – è da intendersi non come uno stato o una visione immutabile, ma piuttosto come un processo continuo, che richiama la necessità di coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo. Per questa ragione guardiamo al domani, in particolare alle nuove generazioni, garantendo loro un futuro in questo luogo. Come riportato nel bilancio di sostenibilità, ben il 64% dei lavoratori ha meno di 50 anni. La fascia 30-40 anni è inoltre cresciuta grazie ai nuovi ingressi del primo semestre del 2022. Non solo: la produzione biologica, che Cantina Tollo ha iniziato nel 1991, rappresenta oggi il 10% del totale dell’azienda, segno tangibile che per noi la salvaguardia ambientale è un tema fondamentale da tempo”.
“L’ottima performance registrata anche quest’anno – continua il direttore generale Andrea Di Fabio – è il risultato della politica di riassetto organizzativo che abbiamo attuato nell’ultimo periodo. Non solo: nel corso dei quattro anni trascorsi, Cantina Tollo ha investito circa 2 milioni di euro annui con l’obiettivo di migliorare la produzione. Abbiamo sostituito impianti ormai obsoleti per la pigiatura e per la lavorazione delle uve, migliorando così sia l’impatto ambientale che quello energetico. Sono state apportate migliorie anche alla linea d’imbottigliamento, aggiungendo ulteriori macchine e dismettendo quelle di vecchia generazione. Infine, stiamo realizzando un nuovo magazzino per lo stoccaggio dei prodotti finiti nelle vicinanze dell’azienda, alimentato da un impianto fotovoltaico”.
Cantina Tollo è oggi tra le più importanti e consolidate realtà del settore vitivinicolo italiano. Commercializza 13 milioni di bottiglie all’anno, vanta circa 620 soci e 2.500 ettari coltivati in un territorio da sempre vocato alla produzione vitivinicola. I vigneti di Cantina Tollo si estendono dalle colline del litorale fino alle pendici della Maiella, in un clima tipicamente mediterraneo, contraddistinto da escursioni termiche notevoli. La produzione è concentrata sui vitigni tipici e autoctoni del territorio (Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina e Cococciola), coltivati tradizionalmente a pergola, con una spiccata vocazione alla sperimentazione in campo e in cantina.
Le bottiglie Cantina Tollo sono distribuite in tutte le regioni italiane, nella quasi totalità dei Paesi dell’Unione Europea, in particolare Germania, Paesi Bassi, Francia, Danimarca e Regno Unito e, oltreoceano, in Giappone, Stati Uniti e Canada. Cantina Tollo è inoltre presente nei mercati di Russia, India e Cina.
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