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venerdì 5 novembre 2021

La Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan presenta Luigi Spazzapan. Il fondo "Milva Biolcati - Maurizio Corgnati"

 

Cinque opere inedite di Luigi Spazzapan, donate da Martina Corgnati, sono visibili per la prima volta in un percorso espositivo dedicato alla figura del grande artista di Gradisca d'Isonzo, con apertura al pubblico gratuita per l'occasione.

 

Fino al 13 marzo 2022

 

 

Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan

Gradisca d’Isonzo (GO)

 

Ingresso gratuito

 

 
 

Luigi Spazzapan, Cosma e Damiano benedicenti, 1951, tempera su cartone, 73 x 100 cm

Cinque nuove opere di Luigi Spazzapan arricchiscono le collezioni già presenti alla Galleria Regionale d'Arte contemporanea dedicata al grande artista di Gradisca d’Isonzo.

 

Dipinti che fanno parte del fondo "Milva Biolcati - Maurizio Corgnati”, donato da Martina Corgnati, storica dell’arte e figlia della grande cantante e attrice teatrale di Goro e del noto regista, documentarista e scrittore di Torino.

 

Si tratta di Pesci sul tavolo (1932), La camicia bianca (1935 c.), Deposizione (con angelo) (1945), Cosma e Damiano benedicenti (1951), Santone (evangelista) (1955-56), opere che rappresentano in modo significativo gran parte del percorso artistico e di ricerca di Luigi Spazzapan, il quale, dopo il periodo di attività svolta nell'Isontino dal 1928, si trasferì a Torino rimanendovi per tutta la vita.

 

Come spiega la stessa Martina Corgnati: "Mio padre, prima di sposarsi, dormiva col Gatto sopra alla testata del letto, mentre paesaggi, ritratti e nature morte, i Valentini e i Santoni erano appesi a quadreria dal soffitto al pavimento delle abitazioni dove da scapolo, risiedeva. Chiaro che, una volta accasatosi piuttosto tardi, – aveva 44 anni – con mia madre quasi ragazzina, i quadri si trasferirono in buona parte nella nostra casa di corso Re Umberto a Torino. E anche Milva, giovane promessa della musica italiana e fin lì del tutto ignara di arte e pittura, incominciò ad apprezzarne la forza, l’intensità espressiva”.

“Mia madre – continua - non ha potuto conoscere Luigi Spazzapan, visto che alla morte dell’artista, nel febbraio del 1958, lei aveva solo diciott’anni e non era ancora arrivata a Torino. La sua pittura, però, si può dire che fosse entrata in lei, tanto che, dopo la separazione e il trasferimento a Milano, i dipinti che ora approdano a Gradisca d’Isonzo hanno costituito il suo paesaggio domestico per cinquant’anni, senza essere mai una volta spostati, prestati o messi in dubbio. Il Santone blu in sala, i Pesci sul tavolo da pranzo, la Deposizione sulla testata del suo letto”.

 

“Per questo – aggiunge Martina Corgnati - come storica dell’arte e figlia di questa coppia a suo modo straordinaria, desidero che la mia donazione costituisca il fondo “Milva Biolcati - Maurizio Corgnati” alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo: un fondo che da parte mia vuole essere omaggio permanente alle figure di mio padre, per la sua cultura, generosità e umana condivisione dei valori dell’arte, e di mia madre, per il suo grande viaggio nella musica e nella vita. Viaggio che l’aveva portata anche da queste parti con la Variante di Lüneburg, il romanzo di Paolo Maurensig musicato da Valter Sivilotti e adattato da Walter Mramor, che aveva magistralmente interpretato".

 

La donazione alla Galleria, gestita da ERPAC FVG – Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia con il Comune di Gradisca d'Isonzo e il fondamentale sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, arricchisce dunque il patrimonio culturale pubblico e perpetua lo stretto legame dei genitori di Martina Corgnati con uno dei massimi esponenti del panorama artistico italiano del '900. Ma è anche una grande opportunità per rilanciare gli studi e approfondire la figura di Spazzapan, così come per conoscere e valorizzare chi gli stette attorno e permise che il suo lavoro giungesse fino all'attualità.

 
 

Installation view Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan

Come spiega ancora Martina Corgnati: "Mio padre ammirava incondizionatamente la libertà di espressione, il coraggio, l’attualità della pittura di “Spazza”, l’originalità e la forza del suo segno che da sensibilità quasi secessioniste attraversava con impeto l’intero secolo, passando per l’espressionismo e approdando al magma informale.

I quadri di Spazzapan alloggiavano indisturbati su gran parte delle pareti delle case di tutti i suoi fratelli e sorelle, quasi costretti da lui a comprare da quell’artista che era diventato amico di famiglia, accolto dalla nonna, nutrito quasi, alle volte; sì, perché Torino sa essere anche spietata e Spazzapan era troppo diverso e troppo inviso a Casorati per poter mai essere davvero accolto. In fondo, qualcosa di simile era capitato a mio padre, troppo outsider per l’intellighenzia perbenista cittadina".

 

In effetti, l’ambiente culturale dell’epoca fu colpito dalla pittura potente e dinamica di Luigi Spazzapan, ma anche dalla sua personalità. Non ebbe vita facile, ma certamente coltivò legami e amicizie profonde e strettissime. Oltre ai critici, da Lionello Venturi a Edoardo Persico, ebbe estimatori tra professionisti e intellettuali, che lo sostennero e che divennero suoi collezionisti.

 

Le cinque opere del fondo “Milva Biolcati/Maurizio Corgnati” sono esposte al secondo piano della Galleria Spazzapan, assieme a una selezione di sue opere appartenenti alle collezioni Giletti e Citelli, in un allestimento che ripercorre l’intero iter artistico di Spazzapan: dai primi richiami all’Espressionismo che si condensano nell’incisività del segno e nella forza del colore, ai tratti più morbidi di derivazione impressionista francese, verso i quali l’artista virò dopo l’arrivo a Torino; dalle strutturazioni geometriche degli anni ’40, all’ultima fase informale, tutta puntata sulla predominanza del colore sulla linea.

 

Vista l’importanza della donazione e al fine di consentire un'ampia visibilità di queste nuove opere, per tutta la durata dell’esposizione (fino al 13 marzo 2022) l’ingresso alla Galleria Spazzapan è gratuito.

 
 

Luigi Spazzapan, La camicia bianca, 1935 c., tempera su carta, 48 x 61 cm 

Secondo l’assessore regionale alla Cultura e allo Sport, Tiziana Gibelli, chi decide di donare alla comunità opere artistiche di altissimo livello, e che come in questo caso hanno anche un valore affettivo, fa davvero un grande dono alla collettività. Ampliare oggi il patrimonio culturale di tutti, infatti, significa anche fare un investimento nei confronti delle generazioni future che potranno godere di queste importanti opere d’arte.

 

L’esponente dell’esecutivo regionale tiene anche a ringraziare Martina Corgnati per la grande sensibilità che ha dimostrato e per aver scelto la Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan che, grazie all’ottima gestione dell’ERPAC FVG, saprà valorizzare la figura del grande artista, anche in vista di Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025.

 

Grazie alla collaborazione di Rai Teche, nel corso della mostra è proiettato il film Ricordo di Luigi Spazzapan, realizzato da Maurizio Corgnati nel 1956, prezioso documento audiovisivo con testimonianze storiche, tra gli altri, di Lionello Venturi e Jettà Donegà.

 

Ad arricchire ulteriormente gli spazi della Galleria e il percorso-mostra, è stata attivata la postazione permanente “Spazzapan VR”, a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e realizzata da IKON digital Farm: un ulteriore step all’interno del programma triennale CariGO GREEN³ - avviato nel 2018 e realizzato con il fondamentale contributo di Intesa Sanpaolo - dove spiccano innovative soluzioni digitali applicate alla fruizione dei territori (Carso, Collio, Valle dell’Isonzo), come la digital landscape, estensione digitale del paesaggio.

In particolare, l'esperienza virtuale proposta nella postazione VR-Virtual Reality di Galleria Spazzapan consente al visitatore di affrontare con cuffie e visore un viaggio sorprendente, altamente immersivo ed emozionale nel mondo di Luigi Spazzapan, nella genesi del suo segno pittorico e della sua arte,accompagnati da pensieri e note tratte dalla sua autobiografia. Nel ripercorrere alcuni momenti salienti della sua formazione e del suo iter creativo, si scoprono le relazioni con i movimenti culturali e pittorici che dai primi del Novecento hanno animato dibattiti, mostre e incontri nelle grandi capitali europee e nel panorama italiano. Dalla Secessione viennese, al liberty e futurismo, le figure pittoriche si decostruiscono e confluiscono nelle esperienze cubiste, espressioniste e infine grafiche ed astratte in una continua evoluzione di forme, figure e geometrie che raccontano di un mondo in rapida evoluzione, dove la vicenda pittorica di Spazzapan si intreccia indissolubilmente con gli eventi tragici dei due conflitti mondiali.

 

La visita alla mostra avviene nel rispetto delle misure di prevenzione COVID-19 adottate da Erpac FVG.

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