Bergamo, insieme a Brescia, sarà Capitale italiana della cultura 2023. Un riconoscimento e un progetto che partono dalle stesse premesse di questo nuovo libro poliedrico: celebrare la città, la sua bellezza, il suo coraggio e la sua resilienza che l’ha portata, subito dopo i giorni più bui della pandemia, a incarnare la fiducia verso il futuro. Corsi e ricorsi storici: lo stesso ottimismo aveva spinto Renzo ne I promessi Sposi, terminata la peste, a recarsi a Bergamo per iniziare il suo percorso da imprenditore, acquistando un filatoio, incentivato dalle leggi promulgate dalla Serenissima.
Per questo, ma anche (e soprattutto) per i tesori noti e meno noti di questa città screziata e operosa, la Franco Maria Ricci Editore, ha deciso di raccontare l’unicità di Bergamo.
Mentre altre città italiane sono state per una parte della loro storia Capitali di territori più o meno vasti, e ospitarono una Corte, il caso di Bergamo è diverso: nel 1428 passò sotto il dominio di Venezia e vi restò, abbastanza quietamente, sino all’epoca napoleonica. Le capitali tendono a eliminare ogni traccia della rusticità originaria; Bergamo l’ha elaborata e raffinata, crescendo, senza ripudiarla, incarnando squisitamente, anche nella modernità, il sentimento dei borghi antichi.
Con il testo del musicologo Giovanni Gavazzeni si ripercorre la storia, in cui lo scorrere delle acque, il dialetto e la musica si fondono in un’unica, armoniosa melodia, mentre lo scritto dello storico dell’arte Simone Facchinetti svela le meraviglie artistiche di Bergamo e del territorio circostante, in un itinerario che, partendo dai maestri veneti Bellini e Lotto, tocca i “pittori della realtà” Moroni e Ghislandi (Fra’ Galgario) e approda all’originalissimo Bonomini, muovendosi tra i capolavori dell’Accademia Carrara e le gemme nascoste nelle chiese della città e nelle valli vicine. In chiusura, il testo di Stefan Krause racconta la rocambolesca vita di Bartolomeo Colleoni, condottiero e capitano di ventura, figura cruciale nel Rinascimento bergamasco.
A fianco scorrono le immagini dei più bei luoghi di Bergamo ritratti dal fotografo Massimo Listri . Dalla Basilica di Santa Maria Maggiore ai Palazzi Terzi e Moroni, che dischiudono sfarzi e affreschi, alla Cappella Colleoni, le fotografie restituiscono al lettore l’impressione di una città colta, viva, che si specchia nella sua storia senza narcisismi.
Il volume, stampato nei consueti tipi bodoniani, e pubblicato con il supporto di Crédit Agricole Italia, è un omaggio e un incoraggiamento a una città di sorprendente forza e bellezza, che riprende oggi in mano il suo destino. Come noi tutti d’altra parte.
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