E' una vita che ci occupiamo di
ristoranti e ristoratori.
Raramente, ormai,proviamo quel brivido
di passione, che unisce la valutazione per la buona cucina
all'apprezzamento per le qualità umane
e culturali.
Anzi.
Ultimamente, è più facile incontrare
mezze figure di 'tromboni' televisivi, esaltati da coorti
di giornalisti di regime, investiti da
chissà quale autorità celeste....per reinventare, magari, le
patatine industriali (con tutto il rispetto del caso, delle patatine.
Ovviamente!).
Così quando abbiamo conosciuto
Marco,nume tutelare della Trattoria Isetta a
Torre di Mosto, ci siamo riconciliati
col mondo.
Marco ha fatto diverse esperienze e le
ha volute poi tradurre in una avventura tutta sua.
Così si varia dal cicchetto di pesce
di giornata, ad un menù ricco di suggestioni, che ha però
un unico comandamento : la freschezza
del pescato e il rispetto delle sue naturali qualità.
Il tocco di creatività stà negli
accostamenti, nelle cotture mai invasive,nel commento
intelligente.
Marco ce ne ha dato ampia prova, in un
mezzodì di un giorno qualsiasi, quando dovevamo registrare una
puntata della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto nel suo
locale.
Per l'occasione aveva anche invitato
Toni Bigai, gran personaggio del mondo del vino, la cui
partecipazione lascia sempre i segni della passione e della
competenza.
Marco ha il dono della comunicazione,
la ricerca, la coltiva, con uno stile mai arrogante o supponente. Ci
leggi dietro e dentro tutto l'entusiasmo di una vita dedicata al cibo
come fatto culturale.
Terminato il desinare Marco ci ha
convinti a continuare l'incontro nella cantina di Toni Bigai,
per non interrompere la magia di un
dialogo, che è la vera ragione del cibo,
come rito e socialità.
Le moeche, il risotto di Go, i
tradizionali garusoi, i re dei crostacei, i percebes : un mondo
di delizie irripetibili.
Le iniziative di informazione della
rete dei borghi europei del gusto hanno trovato
un interlocutore coi fiocchi.Provare
per credere !
Il risotto di gó!
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