Il Castello Malcesine, sulla sponda nord-orientale del Lago di Garda in provincia di Verona, splende di nuova luce grazie ad un progetto illuminotecnico che si è posto l’obiettivo di valorizzare ulteriormente il sito, recentemente definito come uno dei sei manieri più belli d’Italia e attualmente sede museale, teatrale, di eventi culturali pubblici, di cerimonie private e meta privilegiata turistica nazionale e internazionale.
L’ideazione, la progettazione e l’implementazione della nuova illuminazione del Castello è stata affidata allo Studio Lucearchitettura di Lorella Marconi e Cinzia Todeschini - architetti lighting designer e l’implementazione dei sistemi di controllo della luce è stata gestita da Elettroservice di Padova, partner di Helvar per l’Italia.
Storia e aspetti architettonici rilevanti
L’evoluzione del Castello di Malcesine è avvenuta nel corso dei secoli attraverso modifiche di forme, architettura, dimensioni e destinazioni.
Ai tempi dei primi abitanti di Malcesine, la Rocca che ospita il Castello, detta “Lacaòr”, vista la posizione isolata ed elevata, ha probabilmente rappresentato il primo rifugio per gli abitanti del luogo e un punto privilegiato di vedetta sulla costa del lago e sulla montagna. Risale al 590 d.C. la prima fonte ufficiale relativa alla presenza di un fortilizio sulla Rocca.
Sotto i Signori della Scala (1277/1387), Malcesine e la sua fortezza divennero un importante presidio al confine nord dei territori scaligeri. Nel 1351 il Castello divenne sede del Capitanato del Lago, assumendo così un ruolo importante nel sistema di fortificazioni dell’alto Garda. In questo periodo il Castello ha vissuto un importante momento di ristrutturazione e ampliamento.
Dopo un breve periodo di dominazione viscontea, dal 1405 Venezia prese possesso del paese e della sua fortezza. Le modifiche apportate dai veneziani furono importanti e numerose, tra cui la creazione della nuova porta d’ingresso, dell’odierno ingresso principale.
È in questo periodo che il Castello perde la sua funzione di difesa dagli attacchi provenienti da terra per assumere il ruolo di postazione difensiva dalle minacce provenienti dal lago.
Sotto la dominazione austriaca (1798-1866), per la prima volta, vennero effettuati rilievi e redatte mappe del Castello e la fortezza subì importanti modifiche architettoniche: dal sistema di ingresso alla lunga rampa di scale con la Polveriera, passando per il rinforzamento delle mura e l’attuale ballatoio di collegamento tra il cortile interno con il pozzo e il primo piano della Residenza Scaligera.
Nel 1866 Malcesine fu annessa, insieme a tutto il Veneto, al Regno d’Italia. Il Castello divenne così presidio di confine verso nord e sede della Guardia di Finanza. Nel 1902 fu dichiarato monumento nazionale e, dopo la Prima guerra mondiale, con lo spostamento della linea di confine dopo le Alpi, perse ogni ruolo difensivo e militare.
Dal 1980 al 1983 è stato eseguito un importante intervento di restauro consistito soprattutto nel ripristino di quanto costruito dagli austriaci.
Il progetto illuminotecnico
Il progetto illuminotecnico del Castello di Malcesine è partito dall’attenta osservazione del manufatto e dallo studio della sua evoluzione attraverso le varie epoche storiche.
Dalla considerazione del Castello quale “nucleo” centrale via via stratificato, nasce l’idea di illuminare con tonalità di bianco di temperature variabili, da caldo a freddo, gli ambiti appartenenti alle differenti epoche storiche. Poter agire sulle colorazioni permette di utilizzare temperature di colore anche minimamente diverse, ma che consentono una migliore lettura dei diversi piani verticali del manufatto, evitando così l’effetto di appiattimento prospettico e perdita di percezione dei diversi volumi.
Gli apparecchi utilizzati - tutti proiettori a LED - sono stati collocati nelle posizioni maggiormente consone al loro miglior utilizzo in termini di risparmio energetico, minor impatto estetico e di inquinamento luminoso, cercando in ogni caso di utilizzare quanto più possibile le attuali postazioni, nell’ottica di un risparmio, anche economico, dell’intervento.
Oltre a questa illuminazione monumentale di base il progetto è stato strutturato su altri tre livelli.
Tra questi, molto importante l’illuminazione dei percorsi interni al Castello, per i quali è stata studiata una luce dedicata. In particolare, i percorsi in quota, prima completamente in ombra, sono stati trattati mettendo in rilevanza il piano orizzontale, di calpestio, e il piano verticale, sul quale si sviluppano, attraverso il posizionamento di microproiettori all’interno dei parapetti esistenti.
Per far fronte alle esigenze illuminotecniche straordinarie in occasione di eventi e ricorrenze, è stato invece progettato un sistema che consente di produrre luce colorata dinamica per ottenere effetti diversi senza dover più ricorrere a sistemi di illuminazione temporanea costosi, oltre che impattanti per la struttura. Questo tipo di illuminazione è stato realizzato per mezzo di apparecchi di illuminazione RGB, che consentono di ottenere qualsiasi tipo di colore attraverso dei sistemi di gestione comandabili anche da remoto.
Infine, il nuovo progetto della luce per il Castello di Malcesine ha anche previsto l’utilizzo di due lati del Mastio, in particolare quello rivolto a sud, maggiormente visibile dal paese, e quello rivolto a nord-est, per “comunicare” con il contesto attraverso la proiezione di immagini, loghi o altro, in occasione di eventi particolari, mostre e/o feste di paese e ricorrenze varie. La proiezione avviene per mezzo di due apparecchi con sorgente laser gestibili da remoto per poter modificare anche in tempo reale le immagini da proiettare.
Il sistema di gestione della luce
L’intervento di gestione e controllo della luce curato da Elettroservice S.r.l., utilizzando componenti Helvar, fa capo ad un unico sistema centralizzato costituito da sei router 905 che attraverso i bus DALI gestiscono gli apparecchi illuminanti.
Tutti i gateway sono collegati tra di loro tramite vari switch disseminati per tutto il sito del castello e la gestione avviene in maniera automatica grazie all’orologio astronomico presente nei moduli 905: le luci si accendono con un determinato scenario al crepuscolo e si spengono ad un orario prestabilito al mattino.
Inoltre, il cliente può gestire l’impianto tramite una pulsantiera installata nel sito o l’app di Helvar Sceneset configurata su vari smartphone, attraverso cui è possibile impostare con gesti semplici e in maniera intuitiva la scenografia luminosa prescelta.
Tramite questi input si richiamano scenari luminosi diversi da quelli preimpostati e agendo sugli apparecchi RGB si può cambiare colore a seconda della particolare ricorrenza.
Infine con l’interfaccia utente web based Usee 8801 è possibile agire in autonomia sull’impianto, non solo richiamando scene già pre-impostate, ma anche effettuando alcune modifiche di scenario, rendendo così il sistema ancora più personalizzato. Oltre a questo Usee consente di monitorare i consumi energetici e di intervenire di conseguenza sui carichi adeguando la programmazione.
Le progettiste hanno apprezzato, in particolare, la preparazione, la competenza e la disponibilità dei tecnici di Elettroservice, oltre alla semplicità di utilizzo del sistema grazie all’uso della pulsantiera o della applicazione Sceneset.
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