Ci sono tante Asiago, in inverno.
C’è la "Asiago delle feste", una cittadina scintillante di luci arricchita da botteghe e mercatini natalizi.
C’è l'Altopiano di Asiago innevato, con la sua magnifica natura
incontaminata, da attraversare ed esplorare in silenzio, a piedi, con le
ciaspole o con gli sci.
C’è la "Asiago dei sapori" fatta di prodotti locali e tradizione.
C'è la "Asiago sportiva", quella che tifa con calore per l’Asiago, pluricampione italiano di hockey, ma anche quella appassionata di sci alpinismo, sci di fondo o snowboard.
C'è la "Asiago di notte", da conoscere passeggiando al chiaro di Luna o con le pile frontali, oppure ammirando le stelle all'Osservatorio astronomico.
C'è infine la Asiago da ascoltare, immaginare, o da leggere tra le pagine di un libro di Mario Rigoni Stern.
mercoledì 31 ottobre 2018
Dal 5 all’8 novembre OTTAWA, NOVA SCOZIA E TERRANOVA, VINITALY PORTA IL CALORE E IL COLORE DEL VINO ITALIANO IN CANADA
Verona, 31 ottobre 2018
– Una settantina di cantine, due monopoli coinvolti (NSLC e NFLC), tre
nuove tappe e cinque iniziative per il Canada Roadshow della Vinitaly
International Academy, che dal 5 all’8 novembre parte per la prima volta
da Ottawa, in un viaggio nell’estremo Est del mercato nordamericano che
tocca anche Halifax in Nova Scozia e St. Johon’s nella provincia di
Terranova e Labrador. Partner dell’iniziativa Ita-Ice Canada.
Il Canada è un paese target di Vinitaly ormai da tempo. Con 1,7 miliardi di euro di vino importato nel 2017, il Canada rappresenta il quinto mercato più importante al mondo per valore di importazione. L’Italia, protagonista di una crescita convincente nell’ultimo quinquennio (+14,1% contro un +8,3% della media mercato), nei primi 8 mesi del 2018 sembra aver rallentato la propria corsa, con un +1,3% a valore a cambi correnti (221 milioni di euro) sui vini confezionati, rispetto alla Francia, market leader con 234 milioni di euro a +7,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente (elaborazione WineMonitor/Nomisma per Vinitaly). Nel corso della sua ultima edizione, Vinitaly ha organizzato due incoming mirati a buyer dei principali monopoli regionali, uno dei quali in collaborazione con Ita-Ice, per incontri b2b e approfondimenti sui diversi mercati. Durante wine2wine 2017, il Canada era stato uno dei Paesi focus del forum sul business del vino. L’interesse è reciproco, infatti lo scorso Vinitaly è stato visitato da circa 1.700 operatori provenienti dal Paese nordamericano, che si è posizionanto al settimo posto tra le presenze estere. «Il roadshow prevede attività di formazione realizzata dalla Vinitaly International Academy, con la presentazione di vini noti, meno noti o sconosciuti in Canada, per proporli in un mercato che cerca costantemente nuovi prodotti e ha ancora grandi potenzialità di crescita», afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, spiegando l’iniziativa. «Proprio per stimolare la domanda, per la prima volta due dei seminari, solitamente rivolti agli operatori del settore, sono aperti a un pubblico selezionato di consumatori, ai quali verranno spiegati anche gli abbinamenti con una selezione dei grandi formaggi dop italiani», spiega Mantovani. Nella stessa direzione Ita-Ice Canada: «Per consolidare la presenza dei vini italiani – dichiara Matteo Picariello, direttore Ice Canada – sposteremo parte del focus del sostegno Ita a iniziative volte a favorire l’ingresso di nuovi prodotti e produttori, anche con azioni di supporto ai consumi e campagne social e pubblicitarie». Shanghai e Hong Kong. L’attività di Vinitaly per la promozione dei vini italiani nel mondo non si ferma in Canada. Quasi negli stessi giorni, dal 4 all’8 novembre, la Via è anche a Hong Kong, mentre Vinitaly International è prima a Shanghai il giorno 7 per l’inaugurazione dell’ufficio di Veronafiere alla presenza del ministro Gian Marco Centinaio e poi con Vinitaly Hong Kong all’International Wine & Spirits Fair (8-10 novembre) organizzatore del Padiglione Italia, dove il 9 novembre sarà in visita il ministro Centinaio. |
Roadshow
in collaborazione con Ita-Ice, con nuove tappe della Vinitaly
International Academy, che per la prima volta apre due seminar ai
consumatori per promuovere la domanda di nuovi vini italiani. Negli
stessi giorni, inizia il lungo viaggio di Vinitaly in Cina, con tappa a
Shanghai e poi a Hong Kong, entrambe con la presenza del ministro delle
politiche agricole alimentari forestali e turismo Gian Marco Centinaio.
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“Maccheroni alla Rossini” sul Monte Bianco: Mancini Pastificio Agricolo celebra il genio marchigiano
Sabato
3 novembre la pasta di Mancini Pastificio Agricolo sarà l’ingrediente
speciale dei “Maccheroni alla Rossini con fricassea di vitello, maiale e
tartufo nero” preparati da Bobo Cerea, 3 stelle Michelin. Così due
eccellenze marchigiane, la pasta artigianale di Monte San Pietrangeli e
Gioachino Rossini, il più famoso pesarese del mondo, salgono in quota:
sulla funivia Skyway Monte Bianco si celebreranno i 150 anni dalla morte
del compositore con un programma ricco di sorprese, musica e ricette.
Quando un genio incommensurabile come Rossini incontra i tuffoli fatti a regola d’arte di Mancini Pastificio Agricolo il risultato raggiunge vette inaspettate. Soprattutto se quelle vette, fuori di metafora, sono quelle del Monte Bianco.
Nel 150° anniversario della
morte di Gioachino Rossini Mancini Pastificio Agricolo gli rende
omaggio celebrandone la passione – ben nota ai biografi - per la cucina.
In comune ci sono le origini marchigiane, il legame con una terra unica per colori e profumi. E così, il prossimo 3 novembre,
con la regia del comune di Pesaro, città di nascita dell’autore del
Barbiere di Siviglia, e del Rossini Opera Festival, saliranno in quota
sia le più celebri arie del compositore che le sue ricette.
L’appuntamento è a Skyway, l’avveniristica stazione funiviaria sospesa tra terra e nuvole.
Qui Bobo Cerea, 3 stelle Michelin, preparerà i Maccheroni alla Rossini con fricassea di vitello, maiale e tartufo nero. Anima del ristorante “Da Vittorio”,
a Bergamo, lo chef cuocerà nel brodo la pasta di Mancini Pastificio
Agricolo e la abbinerà a una salsa molto ricca con il suo stile
culinario inconfondibile. Bobo Cerea, insieme ai suoi fratelli, prosegue
nel solco della tradizione familiare, integrando un percorso nato oltre 50 anni fa dall’intuizione del fondatore Vittorio con le tecniche più moderne. La terza stella Michelin
è la consacrazione definitiva di una formula di successo,
ormai marchio di eccellenza nel mondo della ristorazione. Il loro
segreto risiede proprio nella valorizzazione di materie prime di qualità
assoluta, in arrivo dalle migliori aree di produzione, come appunto la
pasta di Mancini Pastificio Agricolo. I tuffoli -
chiamati maccheroni, nome generico con si era soliti indicare la pasta
asciutta ai tempi di Rossini - sono prodotti dallo stabilimento di Monte San Pietrangeli, in mezzo ai campi in cui si coltiva il grano con cui sono realizzati, selezionandolo e interpretandolo a seconda dell’annata.
Un’accoglienza
memorabile per gli ospiti dell’evento, che si godranno una sostanziosa
prelibatezza d’altri tempi lasciandosi cullare dalle note. Tutte le
cabine della funivia – che sono trasparenti e ruotano per offrire una
vista a 360° sul paesaggio – ospiteranno a bordo un musicista, mentre i
cantanti d’opera, nelle postazioni food & beverage intoneranno le
celebri melodie.
Mancini Pastificio Agricolo
Massimo
Mancini, titolare di Mancini Pastificio Agricolo, è l’artefice di una
piccola grande rivoluzione nel settore della pasta artigianale. Sua
l’idea di trasformare l’azienda agricola avviata dal nonno in un
pastificio agricolo, nel 2010: uno stabilimento a basso impatto
ambientale che sorge in mezzo ai campi di Monte San Pietrangeli, nel
cuore delle Marche, e che produce artigianalmente la pasta con il proprio grano duro. Se da una parte ha proseguito la tradizione di famiglia, dall’altra ha dato spazio all’innovazione, per ottenere un prodotto adatto al terreno e al clima autoctoni. La lavorazione artigianale enfatizza le
caratteristiche della materia prima, partendo dalla selezione delle varietà di grano duro, coltivate secondo i principi della Buona Pratica Agricola.
La pasticceria fra formazione e show: successo per il debutto del Pastry Magazine Exhibit il 15 e 16 ottobre 2018
Presenti le aziende Italmill, CHEF Professional, Babbi, Ferrero, Iceteam 1927, Eurovo, Zuegg, Arione, Bonaventura Maschio, Caffè Cavaliere, Av Baking
La “dolce attesa” è stata premiata: la due giorni firmata Pastry Magazine, edita dalla Input Edizioni e Marketing e Fipgc
ha avuto un riscontro altamente positivo nel pubblico di professionisti
giunto nella sede di Ristoprof e coinvolto in un serrato programma di
dimostrazioni di alto livello, tutte tenute dai tecnici dei top player
di settore e dalla squadra Fipgc capeggiata da Roberto Lestani.
Questo
primo appuntamento ha visto registrazioni da tutta la Puglia, dalla
Campania e dalla Sicilia e promette di bissare nel 2019 accrescendo la
sua visibilità in tutta Italia.
Pensato
per chi lavora nel mondo della pasticceria, gelateria e cioccolateria
con passione e alti livelli di standard qualitativo, l’evento ha accolto
un pubblico selezionato e a numero chiuso; un pubblico che è stato
immerso in show cooking di grande impatto scenico, ma soprattutto di
alto contenuto tecnico informativo e formativo, svoltisi tutti su un
grande palco, sotto i riflettori e le telecamere live di una attenta
regia.
Giovanni Pina, per Italmill,
ha aperto le giornate con i “lievitati da ricorrenza”, realizzando (e
poi facendo degustare) un panettone soffice e leggero senza uguali. La
seconda sessione di Giovanni Pina è stata focalizzata, invece, su
quello che per Pina è il primo grande amore, il cioccolato. Per le sue
monoporzioni ha utilizzato Nova Crem, la completa gamma di prodotto in cioccolato per la pasticceria professionale, distribuita in esclusiva da Italmill.
Sergio Signorini, per Parmalat Chef Professional e Elena
ha preparato dei “cremosi”: in particolare il suo cremoso al
limoncello, in cui l’ingrediente alcolico è stato aggiunto alla panna
mentre montava perfetta, ha destato grandissima curiosità nei pasticceri
in platea.
Angelo Musolino e Katia Viola, per Babbi, hanno
illustrato alcune gustose ricette di torte e mousse, in linea col tema
della pasticceria fredda. In particolare, nel pomeriggio, si sono
concentrati sui semifreddi vegani, prodotti di grande interesse per
soddisfare una fetta importante del mercato in costante evoluzione.
Elisa Volanti per Iceteam 1927 ha, invece, mostrato al pubblico l’uso della macchina da gelato e pasticceria “Masterchef”. Dal vivo la Volanti
ha preparato due tipi di crema, perfetti da proporre in monoporzioni in
tantissime occasioni di consumo. La prima crema è stata quella allo
zabaione, con crumble di amaretto e fave di cacao e salsa al cioccolato
fondente. La seconda, presentata nel pomeriggio, è stata la crema al
mango e frutto della passione con ganache al cioccolato bianco e cocco
Di grande impatto poi lo Show Cooking “Una pasticceria da campioni” tenuto dai campioni del mondo di pasticceria (Host 2017) Giuseppe Russi e Matteo Cutolo
e con alcuni dei pastry chef del Team Italia che gareggerà per i
mondiali FIPGC 2019. Le dimostrazioni sono state fatte con i prodotti Eurovo (ovoprodotti per la pasticceria) e delle altre aziende partner, sotto la guida di Roberto Lestani.
Presente anche il mondo del cake design e della decorazione in pasticceria grazie alla Scuola Mary cake Decorating di Mary Cocciolo,
direttamente da Torino, la quale con le sue collaboratrice ha omaggiato
il Pastry Magazine Exhibit con un “dipinto” su Monopoli.
Non è mancato il beverage a cura di Danilo Iorio per Zuegg (seguendo il tema “La migliore frutta da bere: special drink“), Piero Lovisolo per Arione (con Vini, Spumanti e Moscato), Tania Riccio per “Mixing Heart” by Bonaventura Maschio Distillati per la mixology
Il break nei due giorni è stato curato da Italmill con “La Scrocchiarella Frozen”, mentre Caffè Cavaliere ha offerto a tutti gli ospiti, nella due giorni i suoi espressi.
Il
finale di martedì, infine, s’è animato con la cerimonia di onorificenza
per i nuovi membri dell’Equipe di Eccellenza Italiana FIPGC.
VINNATUR ROMA: I VINI NATURALI ANTICIPANO LA PRIMAVERA NELLA CITTÀ ETERNA
L’ultimo
fine settimana di febbraio 90 soci VinNatur a Roma con i loro vini.
Oltre 400 etichette per scoprire dove sta andando il vino naturale
I produttori di VinNatur, associazione produttori naturali, tornano a Roma con un banco d'assaggio sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019 alle Officine Farneto.
Saranno 90 i produttori aderenti a Vinnatur, provenienti da 15 regioni italiane ma anche da Francia e Slovenia, protagonisti delle due giornate. Sabato dalle 14 alle 20 e domenica dalle 12 alle 19 i visitatori potranno scoprire oltre 400 vini prodotti con metodi di lavoro che prevedono il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, e che escludono l’utilizzo di additivi chimici e di manipolazioni da parte dell'uomo. Il banco d'assaggio sarà per i visitatori un'occasione unica di interagire con i produttori stessi, confrontarsi direttamente con loro, per assaggiare e acquistare i loro vini. "Gli ultimi anni sono stati molto importanti per noi, di grande crescita, sia in termini di presa di coscienza del ruolo dell'associazione che in numero di associati - sottolinea Angiolino Maule, presidente di VinNatur - Sicuramente per noi un momento fondamentale in questa crescita è stato l'approvazione del Disciplinare di produzione del Vino VinNatur nel luglio 2016. Ma il nostro lavoro da allora è proseguito con la continua sperimentazione in vigneto che ci permette di fare sempre più chiarezza sul mondo dei vini naturali e di dare nuove garanzie al consumatore. Dopo una prima esperienza positiva due anni fa abbiamo pensato che era arrivato il momento di tornare nella Capitale per far scoprire direttamente ai nostri estimatori a che punto siamo arrivati con i vini naturali".
Dopo VinNatur Roma l’appuntamento con 180 produttori dell’associazione provenienti da tutta Europa sarà per la sedicesima edizione di VinNatur Tasting, in programma dal 6 all’8 aprile 2019, quest’anno in una nuova sede, lo show-room Margraf a Gambellara (VI).
Info in breve | VINNATUR ROMA 2019Saranno 90 i produttori aderenti a Vinnatur, provenienti da 15 regioni italiane ma anche da Francia e Slovenia, protagonisti delle due giornate. Sabato dalle 14 alle 20 e domenica dalle 12 alle 19 i visitatori potranno scoprire oltre 400 vini prodotti con metodi di lavoro che prevedono il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, e che escludono l’utilizzo di additivi chimici e di manipolazioni da parte dell'uomo. Il banco d'assaggio sarà per i visitatori un'occasione unica di interagire con i produttori stessi, confrontarsi direttamente con loro, per assaggiare e acquistare i loro vini. "Gli ultimi anni sono stati molto importanti per noi, di grande crescita, sia in termini di presa di coscienza del ruolo dell'associazione che in numero di associati - sottolinea Angiolino Maule, presidente di VinNatur - Sicuramente per noi un momento fondamentale in questa crescita è stato l'approvazione del Disciplinare di produzione del Vino VinNatur nel luglio 2016. Ma il nostro lavoro da allora è proseguito con la continua sperimentazione in vigneto che ci permette di fare sempre più chiarezza sul mondo dei vini naturali e di dare nuove garanzie al consumatore. Dopo una prima esperienza positiva due anni fa abbiamo pensato che era arrivato il momento di tornare nella Capitale per far scoprire direttamente ai nostri estimatori a che punto siamo arrivati con i vini naturali".
Dopo VinNatur Roma l’appuntamento con 180 produttori dell’associazione provenienti da tutta Europa sarà per la sedicesima edizione di VinNatur Tasting, in programma dal 6 all’8 aprile 2019, quest’anno in una nuova sede, lo show-room Margraf a Gambellara (VI).
Data: Sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019
Orari di apertura: Sabato 23 febbraio dalle 14 alle 20, domenica 24 febbraio dalle 12 alle 19
Luogo: Area Eventi Officine Farneto, Via dei Monti della Farnesina,77- ROMA
Ingresso: € 15 al giorno come contributo associativo (disponibile solamente all’ingresso dell’evento) comprensivi di guida della manifestazione e calice da degustazione. I minorenni non pagano e non possono effettuare degustazioni.
Cani: non sono ammessi
Info: www.vinnatur.org/events/vinnatur-roma-2019
Agrimontana: i panettoni 2018 da Nord a Sud Italia
L’autunno di Agrimontana ha
un protagonista principale, il Panettone. L’azienda, in attesa della
stagione natalizia 2018, parte in tour per l’Italia per partecipare ai tanti
eventi legati al dolce simbolo del Natale italiano. Mentre si susseguono le
riprese di Artisti del Panettone, il nuovo format SkyUno di cui
Agrimontana è sponsor e che andrà in onda nel mese di novembre, gli altri
appuntamenti da fissare in agenda sono il 5 novembre a Bari con Mastro
Panettone e il 24 e 25 novembre a Milano per Maestri del
Panettone.
Sin dagli anni della sua fondazione,
nel 1972, Agrimontana si è distinta per la produzione dei canditi,
dai marroni ai cubetti d’arancia, conservando l’antica tradizione artigiana e
garantendo ai Maestri Pasticceri un prodotto di naturale qualità per realizzare
il dolce italiano più gradito al mondo, il Panettone.
Il Panettone come simbolo di
artigianalità e di sapere italiani, quelli che da sempre Agrimontana continua a
diffondere nel mondo grazie ai pasticceri che la scelgono condividendone la
filosofia e gli obiettivi. Il Panettone porta con sé un patrimonio di cultura,
tradizioni, valori che non devono andare perduti e che, per questo, l’azienda
desidera sostenere attraverso la sponsorship di numerosi eventi da nord a sud
Italia. La qualità del prodotto finale parte dalla scelta delle materie prime.
Artisti del Panettone | in onda su
SkyUno da novembre
Agrimontana accompagna il nuovo
format di SkyUno, Artisti del Panettone. Le riprese sono iniziate
già a settembre, 11 puntate in cui 10 maestri pasticceri provenienti
da tutta Italia racconteranno i segreti delle proprie preparazioni natalizie.
Le telecamere di Sky accompagneranno i telespettatori nei laboratori dei
Maestri alle prese con la produzione del panettone, in onda a partire dal mese
di novembre. Tra i 10 protagonisti l’azienda trova alcuni volti amici con cui
da anni collabora: Fabrizio Galla (da San Sebastiano - TO), Luigi
Biasetto (pasticceria Biasetto a Padova), Vincenzo Tiri (titolare di
Tiri 1957 ad Acerenza - PZ), Andrea Tortora (Chef Patissier del St.
Hubertus a San Cassiano – BZ, al fianco di Norbert Niederkofler nella gestione
del ristorante 3 stelle Michelin, e proprietario di AT Patissier) e Alfonso
Pepe (da Sant'Egidio del Monte Albino – SA). Ospite d’eccezione nel
programma il Maestro dei Maestri Iginio Massari, da tempo ormai vicino
ad Agrimontana.
Sarà un viaggio unico alla scoperta
dei segreti e delle tradizioni dei Panettoni di tutta la nostra penisola che
terminerà in un grande evento conclusivo, in programma per i primi di
dicembre a Milano, per premiare il miglior panettone d’Italia.
Per saperne di più: https://www.facebook.com/artistidelpanettone/
Mastro Panettone | 5 novembre
Agrimontana vola a Bari per
partecipare alla seconda edizione di Mastro Panettone. L’appuntamento è
il 5 novembre dalle ore 16.00 nella splendida Villa Menelao a Turi
(BA). L’evento, organizzato dal portale Goloasi.it, riunisce maestri
pasticceri provenienti da tutta Italia per scegliere e premiare il panettone
artigianale più buono dell’anno nelle due categorie “Miglior panettone
artigianale tradizionale” e “Miglior panettone artigianale creativo al
cioccolato”. A decretare i vincitori una giuria d’eccellenza: Vincenzo
Tiri, Giuseppe Mancini, Alfonso Pepe, Eustachio Sapone,
Giuseppe Russi e Marco Picetti. Nell’edizione 2018 verrà
introdotta anche una novità: Mastro Panettone in festa. Una parte della
manifestazione sarà, infatti, aperta al pubblico per consentire a chiunque sia
interessato di assaggiare e di acquistare i panettoni artigianali in gara e
arrivati in finale.
Per saperne di più: http://www.mastropanettone.it
I Maestri del Panettone
Ritorna anche quest’anno e
Agrimontana non poteva mancare. Il 24 e il 25 novembre a Milano, presso
il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, va in scena I
Maestri del Panettone. I 100 panettoni più buoni d’Italia, i 25
Maestri più importanti, degustazioni guidate, lezioni, masterclass e
laboratori, e la possibilità di acquistare i panettoni presenti. Le creazioni
dei pasticceri partecipanti, sia dal punto di vista degli ingredienti sia delle
tecniche impiegate, costituiscono dei prodotti unici e irripetibili per qualità
e gusto, rigorosamente realizzati in laboratori artigianali con solo pasta
acida, aromi naturali e ingredienti singoli.
Per saperne di più: http://www.imaestridelpanettone.com
I corsi di formazione Agrimontana
Oltre agli eventi che l’azienda ha
scelto di sostenere in questo 2018, Agrimontana opera in prima linea anche per
la formazione dei professionisti attraverso un ricco calendario di corsi di
pasticceria. Il pasticcere di riferimento per i grandi lievitati è Fabrizio
Donatone, che vanta un’esperienza comprovata nel settore.
Per scoprire il calendario corsi: http://www.agrimontana.it/formazione/corsi/
Il Panettone però, per Agrimontana,
viaggia oltre il periodo del Natale e abbatte i confini tra dolce e salato.
L’azienda infatti è impegnata ormai da anni nella destagionalizzazione di
questo prodotto tradizionalmente legato ai mesi invernali. Avvalendosi della
collaborazione di importanti maestri, Agrimontana propone il panettone
salato che può accompagnare il pasto o essere protagonista di un aperitivo
gourmet fuori dai canoni classici.
Dolce o salato, tradizionale o
creativo, ma rigorosamente artigianale, Agrimontana vi aspetta a tutti gli
imperdibili appuntamenti dei prossimi mesi che vedono il Panettone protagonista
indiscusso.
Azienda Agrimontana Spa
www.agrimontana.it - agrimontana@agrimontana.it
loc.Ponte della Sale, 12011 Borgo San
Dalmazzo (CN) Italy
In occasione del finissage della mostra FURLA SERIES #02 Haegue Yang: Tightrope Walking and Its Wordless Shadow a cura di Bruna Roccasalva
Triennale di Milano e Fondazione Furla
presentano
ENCOUNTERING ISANG YUN
conversazione-concerto con musiche di Isang Yun
con Elena Abbado (musicologa) e Francesco Dillon (violoncellista)
domenica 4 novembre alle ore 18.30
Triennale di Milano
ingresso libero fino a esaurimento posti
ingresso libero fino a esaurimento posti
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Domenica 4 novembre, in occasione del finissage, si svolgerà nelle sale della mostra la conversazione-concerto Encountering Isang Yun, dedicato al compositore coreano Isang Yun (1917-1995).
Il violoncellista Francesco Dillon interprerà il brano Glissées (1970) e, insieme alla musicologa Elena Abbado, introdurrà l’opera musicale di Isang Yun.
Il violoncellista Francesco Dillon interprerà il brano Glissées (1970) e, insieme alla musicologa Elena Abbado, introdurrà l’opera musicale di Isang Yun.
La conversazione-concerto sarà preceduta, alle ore 17.30, da una visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento Education della Triennale.
Fino ad esaurimento posti. Per costi e prenotazioni della visita guidata:
http://www.triennale.org/evento/furla-series-2-haegue-yang-visita-guidata-10/
Fino ad esaurimento posti. Per costi e prenotazioni della visita guidata:
http://www.triennale.org/evento/furla-series-2-haegue-yang-visita-guidata-10/
FILZ Spiedini&Cocktails
Filz
torna con la sua proposte che sanno di autunno. Sono 16 le nuove
proposte di spiedini creativi affiancati da una nuova lista cocktail
d’autore. Da quello al tartufo (rocce di riso, crema ai porcini, tuorlo
d’uova di quaglia marinato e tartufo nero), al reale di manzo e porcini,
fino all’involtino di verza e pancia di suino lucano. Così anche i
cocktail hanno un sapore d’autunno, come l’ Espresso Martini d’ Autunno
realizzato con vodka infusa in anice stellato, caffè e marmellata di
castagne o il rotondo Bittersweet Panama Cognac con zolletta di
zucchero, bitter aromatizzato al cioccolato, panna aromatizzata alla
vaniglia.
FILZ
Da Filz il marchio di fabbrica è lo spiedino in tutte le sue divertenti
declinazioni, anche le più insospettabili, fedelmente affiancato dalla
una drink list che ne esalta i sapori.
Filz è il luogo ideale dove poter cenare e stuzzicare fino a tardi, anche dopo teatro (a pochi passi dal Teatro Carcano).
L’idea nasce da un ritorno alle origini dei tre soci, dopo anni trascorsi all’estero.
L’Asia, col suo streetfood, ha suggerito la forma, l’Italia fa da base
per la materie prime, il resto del mondo offre una miriade di spunti per
mettere a punto gli spiedini di Filz. La filosofia del “saper bere”
metropolitano fa da cornice a tutto il quadro.
Le proposte:
L’offerta si compone di 16 proposte
soggette a stagionalità degli ingredienti, da ordinare singolarmente
alla carta o in combinazione. Tra gli spiedini più particolari troviamo
lo spiedino formato da bocconcini fritti di coda di rospo marinata, lo
gnocco di patate viola e gambero , la pancetta tesa speziata con funghi
shimeji e castagne.
Ma Filz è anche un cocktail bar: sono 11 i drink in carta proposti per
quest’autunno per la maggior parte studiati solo per il locale. Tra i
più divertenti il Viola Aromatico, l’Aperitivo del Dott. Cast e il
Daiquiri al Pepe di Sichuan.
Il locale:
E’ un piccolo cocktail bar dai colori oro e
amaranto. Ci si siede comodamente a bancone su sgabelli imbottiti color
mogano. Sulle pareti c’e’ un marmo che ha visto tutto il XX secolo di
questo piccolo locale in Porta Romana , sdrammatizzato da un’ironica
parete cipria con pois amaranto firmata Le Corbusier.
Divertenti oggetti da scoprire si specchiano nell’ottone del locale.
Orari:
Lun-Gio 18:30-01:00
Ven-Sab 18:30-02:00
Dom Chiuso
Contatti:
FILZ- Largo della Crocetta 1
info@filzmilano.com
www.filzmilano.com
martedì 30 ottobre 2018
FONTE MARGHERITA PREMIATA AI FOODCOMMUNITY AWARDS 2018
A
Denis Moro e alla sua squadra il riconoscimento Best Practice
Management per il salvataggio dell’azienda d’imbottigliamento delle
Piccole Dolomiti
É Denis Moro, titolare di Fonte Margherita, a ricevere il premio per il Best Practice Management durante i Foodcommunity Awards 2018,
una selezione di eccellenze imprenditoriali del food & beverage su
scala nazionale. La motivazione riconosce il valore dell’importante
rilancio dell’antica Fonte Margherita e, più recentemente, dello storico
brand Melegatti: due imprese con radicamento produttivo nel Veneto ma ben conosciute per la loro qualità sia in all’estero in tutta Italia.
“É una grande soddisfazione – dichiara Denis Moro - ricevere questo premio, nonchè un riconoscimento al valore del lavoro di squadra che portiamo avanti con Nicola Sartore, imprenditore esperto nell’ambito delle operations e socio con cui condivido la straordinaria esperienza di Fonte Margherita. Abbiamo sempre creduto che sono le persone a fare le imprese e in questa azienda stiamo crescendo un team giovane e qualificato che ha entusiasmo e voglia di confrontarsi con tutte le sfide quotidiane che solo il rilancio di una antica e preziosa sorgente di acqua minerale può dare. Da poco sono anche coinvolto come manager nel rilancio di Melegatti, un marchio dolciario veronese denso di tradizione e di prestigio che dal 1894 custodisce il brevetto per il pandoro. Assieme al presidente Giacomo Spezzapria stiamo costruendo un team di lavoro che sarà sempre più inserito in una organizzazione orizzontale dotata di una accentuata focalizzazione su qualità e innovazione”.
I Foodcommunity Awards, frutto di continue ricerche sul campo da parte della redazione dell’omonima rivista, ogni anno premiano le imprese, gli imprenditori e gli chef italiani che si sono contraddistinti per l’originalità della visione e per l’importanza dell’attività svolta.
Fonte Margherita, salvata grazie alla collaborazione tra Moro e Sartore, si è lanciata sul mercato da poco puntando all’alta ristorazione, con una bottiglia tutta nuova nel suo design.
L’azienda è l’unico stabilimento in Veneto, e tra i pochi in Italia, a produrre esclusivamente in vetro.
“É una grande soddisfazione – dichiara Denis Moro - ricevere questo premio, nonchè un riconoscimento al valore del lavoro di squadra che portiamo avanti con Nicola Sartore, imprenditore esperto nell’ambito delle operations e socio con cui condivido la straordinaria esperienza di Fonte Margherita. Abbiamo sempre creduto che sono le persone a fare le imprese e in questa azienda stiamo crescendo un team giovane e qualificato che ha entusiasmo e voglia di confrontarsi con tutte le sfide quotidiane che solo il rilancio di una antica e preziosa sorgente di acqua minerale può dare. Da poco sono anche coinvolto come manager nel rilancio di Melegatti, un marchio dolciario veronese denso di tradizione e di prestigio che dal 1894 custodisce il brevetto per il pandoro. Assieme al presidente Giacomo Spezzapria stiamo costruendo un team di lavoro che sarà sempre più inserito in una organizzazione orizzontale dotata di una accentuata focalizzazione su qualità e innovazione”.
I Foodcommunity Awards, frutto di continue ricerche sul campo da parte della redazione dell’omonima rivista, ogni anno premiano le imprese, gli imprenditori e gli chef italiani che si sono contraddistinti per l’originalità della visione e per l’importanza dell’attività svolta.
Fonte Margherita, salvata grazie alla collaborazione tra Moro e Sartore, si è lanciata sul mercato da poco puntando all’alta ristorazione, con una bottiglia tutta nuova nel suo design.
L’azienda è l’unico stabilimento in Veneto, e tra i pochi in Italia, a produrre esclusivamente in vetro.
Fonte Margherita
Fonte Margherita nasce ai piedi delle Piccole Dolomiti, il suo è il più antico impianto di imbottigliamento del Veneto, le proprietà delle sue acque sono infatti conosciute dal 1845. L'azienda è formata da due storici stabilimenti: Fonte Margherita (1845) e Sorgente Alba (1971). L’imbottigliamento avviene direttamente alla fonte: entrambi gli stabilimenti sono in montagna, a Torrebelvicino, nel cuore della Valle del Pasubio e delle Piccole Dolomiti. Nel febbraio del 2017 viene acquisita da Denis Moro, giovane imprenditore dell’alto vicentino, raggiunto l’anno successivo da Nicola Sartore, Ceo dell’azienda metalmeccanica padovana Sariv.
Fonte Margherita nasce ai piedi delle Piccole Dolomiti, il suo è il più antico impianto di imbottigliamento del Veneto, le proprietà delle sue acque sono infatti conosciute dal 1845. L'azienda è formata da due storici stabilimenti: Fonte Margherita (1845) e Sorgente Alba (1971). L’imbottigliamento avviene direttamente alla fonte: entrambi gli stabilimenti sono in montagna, a Torrebelvicino, nel cuore della Valle del Pasubio e delle Piccole Dolomiti. Nel febbraio del 2017 viene acquisita da Denis Moro, giovane imprenditore dell’alto vicentino, raggiunto l’anno successivo da Nicola Sartore, Ceo dell’azienda metalmeccanica padovana Sariv.
MERCATO FIVI A PIACENZA: I VIGNAIOLI RACCONTANO I VIGNAIOLI
A
Piacenza Expo, durante il Mercato dei vini, quattro appuntamenti per
approfondire vini e territori con i Vignaioli Indipendenti
Anche quest’anno saranno quattro le degustazioni di approfondimento durante il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Piacenza, sabato 24 e domenica 25 novembre, che vedrà la partecipazione record di 600 vignaioli.
Si parlerà di vini e di vitigni, di chiusure e metodi di vinificazione,
di territori e di uomini. Le degustazioni saranno condotte come sempre
da vignaioli indipendenti che pur in altre zone rappresentano lo stesso
modello produttivo e offrono spunti interessanti e preziosi punti di
vista.
Sabato 24 novembre alle ore 14.00 Matilde Poggi, vignaiola in Veneto, guiderà la degustazione Anima Trentina - Dal Garda alle Dolomiti, un viaggio nella Nosiola. Un vitigno e un vino che rappresentano un territorio, la sua storia e le sue tradizioni. Otto interpretazioni di Nosiola, con vini di altrettanti produttori FIVI - Donati, Cobelli, Cesconi, Pojer e Sandri, Fanti, Pravis, Maxentia, Pisoni - otto diverse versioni di otto diverse annate, a partire dal 2017 per arrivare fino al 1983.
Alle 17.00 Mario Pojer, vignaiolo in Trentino, e Ampelio Bucci, vignaiolo nelle Marche, condurranno la masterclass A proposito di tappi. Per Walter Massa, vignaiolo in Piemonte, il tappo è un elemento fondamentale e non bisogna sottovalutarne l’importanza. Partendo da questa forte convinzione propone in assaggio 5 versioni del suo Derthona 2014. Stesso vino, ma chiusure differenti, per cercare di capire come risponde il vino, come cresce, evolve e si struttura nel suo confronto col tempo che scorre.
Domenica 25 novembre alle ore 14.00 Barolo Barbaresco, il nebbiolo e la sfida del tempo. Conduce Anna Maria Abbona, vignaiola in Piemonte. Tre diverse annate per i vini di due grandi produttori della zona: il Barolo Bussia di Giacomo Fenocchio e il Barbaresco Basarin dei Fratelli Adriano. Una degustazione comparata per capire in cosa differiscono queste due versioni di nebbiolo. Due denominazioni prestigiose messe l’una di fronte all’altra per vedere come hanno reagito, ciascuna a proprio modo, agli anni trascorsi.
Per concludere domenica alle ore 17.00 Walter Massa condurrà la masterclass Lazio - Vigne, Uomini e Territori. Si partirà con un Frascati per finire con un Aleatico Passito. Un viaggio attraverso il Lazio per raccontare non un vitigno specifico, una sola denominazione o uno stile produttivo, ma per presentare un intero territorio che propone vini sempre più di qualità e di grande interesse.
Sabato 24 novembre alle ore 14.00 Matilde Poggi, vignaiola in Veneto, guiderà la degustazione Anima Trentina - Dal Garda alle Dolomiti, un viaggio nella Nosiola. Un vitigno e un vino che rappresentano un territorio, la sua storia e le sue tradizioni. Otto interpretazioni di Nosiola, con vini di altrettanti produttori FIVI - Donati, Cobelli, Cesconi, Pojer e Sandri, Fanti, Pravis, Maxentia, Pisoni - otto diverse versioni di otto diverse annate, a partire dal 2017 per arrivare fino al 1983.
Alle 17.00 Mario Pojer, vignaiolo in Trentino, e Ampelio Bucci, vignaiolo nelle Marche, condurranno la masterclass A proposito di tappi. Per Walter Massa, vignaiolo in Piemonte, il tappo è un elemento fondamentale e non bisogna sottovalutarne l’importanza. Partendo da questa forte convinzione propone in assaggio 5 versioni del suo Derthona 2014. Stesso vino, ma chiusure differenti, per cercare di capire come risponde il vino, come cresce, evolve e si struttura nel suo confronto col tempo che scorre.
Domenica 25 novembre alle ore 14.00 Barolo Barbaresco, il nebbiolo e la sfida del tempo. Conduce Anna Maria Abbona, vignaiola in Piemonte. Tre diverse annate per i vini di due grandi produttori della zona: il Barolo Bussia di Giacomo Fenocchio e il Barbaresco Basarin dei Fratelli Adriano. Una degustazione comparata per capire in cosa differiscono queste due versioni di nebbiolo. Due denominazioni prestigiose messe l’una di fronte all’altra per vedere come hanno reagito, ciascuna a proprio modo, agli anni trascorsi.
Per concludere domenica alle ore 17.00 Walter Massa condurrà la masterclass Lazio - Vigne, Uomini e Territori. Si partirà con un Frascati per finire con un Aleatico Passito. Un viaggio attraverso il Lazio per raccontare non un vitigno specifico, una sola denominazione o uno stile produttivo, ma per presentare un intero territorio che propone vini sempre più di qualità e di grande interesse.
Per info e prenotazioni: www.mercatodeivini.it/informazioni-generali/acquista-biglietto-degustazioni-on-line/
Mercato dei vini in breve:Quando: sabato 24 e domenica 25 novembre 2018
Dove: PiacenzaExpo
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00 comprensivo di bicchiere per degustazioni
Ingresso ridotto: € 10.00 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso) e possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2018
Parcheggio: gratuito
Info utili: 500 i carrelli disponibili per gli acquisti
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni
Dove: PiacenzaExpo
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00 comprensivo di bicchiere per degustazioni
Ingresso ridotto: € 10.00 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso) e possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2018
Parcheggio: gratuito
Info utili: 500 i carrelli disponibili per gli acquisti
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni
TEMPO DI “OCA E MARZEMIN”, NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE
Da novembre a febbraio 2019, menu, serate di gala e piatti tipici nella rassegna lanciata dai ristoratori del mandamento Confcommercio di Marostica, che coinvolge anche il Bassanese e Asolo
Per quattro mesi il territorio
che va da Marostica al Bassanese, fino ad arrivare ad Asolo, sarà la meta
degli appassionati di enogastronomia che apprezzano la carne d’oca e il
vino Marzemino. A partire da novembre e fino a febbraio 2019, infatti,
si terrà qui la rassegna “Oca e Marzemin” promossa dal mandamento Confcommercio
di Marostica (in collaborazione con il Comune e la Pro Marostica), che
coinvolge 11 ristoranti impegnati nella valorizzazione di questi prelibati
prodotti.
Alcune date, in questo ampio periodo, vanno comunque obbligatoriamente segnate nell’agenda dell’appassionato di buona tavola: martedì 6 novembre all’Osteria Madonnetta di Marostica e venerdì 23 novembre al Ristorante da Battista Bottega Veneta di Molvena, con inizio alle ore 20.00, si terranno due cene a tema, che rappresentano due veri e propri “Gran Galà” dedicati alla carne d’oca.
Inoltre, dal 4 al 12 novembre, cinque locali proporranno il Menu d’Oca di San Martino, in onore alla tradizione contadina che proprio in questo periodo festeggiava, con una mangiata d’oca appunto, la fine dell’anno lavorativo nei campi. A far rivivere questa usanza saranno cinque ristoranti: Al Pioppeto di Romano d’Ezzelino, Villa Razzolini Loredan di Asolo e, a Marostica, il Castello Superiore, la Rosina e ancora l’Osteria Madonnetta.
Per chi vuole assaggiare piatti a base d’oca c'è comunque, come si diceva, tempo tutto l'inverno, negli 11 locali del territorio che aspettano appassionati e gourmet con prelibate proposte. Nel periodo della rassegna, oltre a quelli già citati, terranno in menu speciali piatti anche l’Agriturismo Collalto (Molvena), L’Angelo e il Diavolo - L’Osteria di Apo (Marostica), Trattoria Caissa (Marostica), Ristorante Luneaelaltro (Marostica), Pulierin Enotavola (Bassano del Grappa).Maggiori informazioni sul sito www.ristoratoridivicenza.it, il portale Confcommercio della ristorazione vicentina.
Alcune date, in questo ampio periodo, vanno comunque obbligatoriamente segnate nell’agenda dell’appassionato di buona tavola: martedì 6 novembre all’Osteria Madonnetta di Marostica e venerdì 23 novembre al Ristorante da Battista Bottega Veneta di Molvena, con inizio alle ore 20.00, si terranno due cene a tema, che rappresentano due veri e propri “Gran Galà” dedicati alla carne d’oca.
Inoltre, dal 4 al 12 novembre, cinque locali proporranno il Menu d’Oca di San Martino, in onore alla tradizione contadina che proprio in questo periodo festeggiava, con una mangiata d’oca appunto, la fine dell’anno lavorativo nei campi. A far rivivere questa usanza saranno cinque ristoranti: Al Pioppeto di Romano d’Ezzelino, Villa Razzolini Loredan di Asolo e, a Marostica, il Castello Superiore, la Rosina e ancora l’Osteria Madonnetta.
Per chi vuole assaggiare piatti a base d’oca c'è comunque, come si diceva, tempo tutto l'inverno, negli 11 locali del territorio che aspettano appassionati e gourmet con prelibate proposte. Nel periodo della rassegna, oltre a quelli già citati, terranno in menu speciali piatti anche l’Agriturismo Collalto (Molvena), L’Angelo e il Diavolo - L’Osteria di Apo (Marostica), Trattoria Caissa (Marostica), Ristorante Luneaelaltro (Marostica), Pulierin Enotavola (Bassano del Grappa).Maggiori informazioni sul sito www.ristoratoridivicenza.it, il portale Confcommercio della ristorazione vicentina.
RISTORANTI D'ITALIA 2019 DEL GAMBERO ROSSO Fine dining e trattoria sempre più complici del sistema Italia Al vertice Niko Romito Novità dell'anno Casa Rapisarda Cuoco Emergente Michelangelo Mammoliti Pastry Chef dell’anno Leonardo Zanon ROMA 29 ottobre 2018
Sperimentazione,
ricerca, laboratorio delle idee. Solo così si costruisce il nuovo e si
acquista identità. È questo il sottile filo rosso che attraversa la
migliore ristorazione
italiana. La certezza che per essere vincenti bisogna andare a pescare
nella memoria, nel nostro passato più remoto e renderlo contemporaneo.
In nome di una cucina solo apparentemente semplicissima. La concretezza e
l’immediatezza dei sapori è in realtà frutto
di un magico mix di storia e tecnica. Sapori netti e, a far da cornice,
un servizio di sala e di cantina sempre più “laico” e agile per una
piacevolezza d’insieme che è diventata la vera arma vincente della
ristorazione italiana.
Una realtà quanto mai sfaccettata e varia che spazia dai cuochi-imprenditori, come
Romito e Alajmo, ai grandi “solisti” come Riccardo Camanini, new entry con il suo
Lido 84 di Gardone Riviera nel novero delle Tre Forchette, e a solide famiglie:
Iaccarino, Santini, Portinari, altra new entry nell’Olimpo con la
Peca di Lonigo. Tutti impegnati, fra l’altro, a diversificare e
moltiplicare l’offerta (bistrot, neo osterie, wine bar, ecc.) per
democratizzare la qualità, per educare al buono e sano un pubblico
sempre più vasto.
Fine
dining e trattoria sempre meno “rivali” e sempre più “complici”,
dunque, del sistema Italia. Un sistema che dal punto di vista culinario oggi teme davvero
pochi confronti nel mondo.
“Gambero Rosso è riconosciuto a livello globale come marchio di garanzia delle eccellenze italiane” dichiara il
Presidente Paolo Cuccia “Nel nostro percorso continuiamo ad
accompagnare le migliori aziende produttive e dell’ospitalità nella loro
crescita a livello nazionale e internazionale. Grazie ai talenti
presenti nel nostro Paese, si è arricchita l’offerta
turistica. In molti sono attratti dall’autenticità della cucina
nostrana e sono sempre più coloro che raggiungono il nostro Paese alla
scoperta dell’unicità dei prodotti, egregiamente lavorati e impreziositi
dal lavoro di esperti chef. Gli stessi chef che,
con coraggio imprenditoriale, esportano il gusto e la tradizione
italiana all’estero.”
Ma veniamo ai numeri. 38 Tre Forchette
compongono la squadra dei migliori ristoranti d'Italia. Senza
dimenticare le trattorie, i wine bar, le birrerie, gli etnici e i
bistrot, i cui “campioni” sono indicati
– rispettivamente – come Tre Gamberi, Tre Bottiglie, Tre Boccali e
Tre Mappamondi e Tre Cocotte (vedi allegati).
E ancora, i premi speciali:
Novità dell'anno Casa Rapisarda di Alessandro Rapisarda a Numana (AN);
Ristoratore dell'anno a Nuccia De Angelis di D.one Ristorante Diffuso a Roseto degli Abruzzi (TE);
Miglior comunicazione digitale La Madonnina del Pescatore a Senigallia (AN);
Miglior servizio di sala Il Faro di Capo d’Orso di Maiori (SA);
Miglior servizio di sala in albergo George’s del Grand Hotel Parker’s a Napoli.
Continuano infine le prestigiose collaborazioni che coronano la premiazione:
TrentoDoc, storico compagno di viaggio per le
Tre Forchette al quale si aggiunge Circuito da Lavoro che da quest’anno lega il suo nome anche ai Tre Gamberi.
Acqua Panna e S. Pellegrino
per il “Cuoco emergente – Premio Alessandro Narducci”: Michelangelo Mammoliti de La Madernassa di Guarene (CN).
Franciacorta Animante Barone Pizzini
per il premio “Terra e Ambiente”: Balzi Rossi di Ventimiglia (IM); Caffè La Crepa di isola Dovarese (CR); Agli Amici dal 1887 di Udine.
Pastificio dei Campi per il “Ristorante con la migliore proposta di piatti di pasta”: Il Convento di Cetara (SA).
Petra Molino Quaglia
per il “Miglior pane in tavola”:
Kresios di Telese Terme (BN).
Gruppo Castelli per il “Ristorante che valorizza i grandi formaggi Dop italiani”:
Locanda San Lorenzo - Alpago (BL).
La Bella Estate Vite Colte
per il “Pastry chef dell'anno”: Leonardo Zanon – Ristorante Agli Amici dal 1887 di Udine.
Ferzo Wines per le tavole con il “miglior rapporto qualità prezzo”.
Bop! il FAST FRESH FOOD itinerante protagonista del programma Street Food Battle in onda su Italia 1
Giunta
alla seconda edizione, Street Food
Battle è la competizione che mette
alla prova alcuni dei migliori food truck italiani: padroni di casa del
programma on the road prodotto da Drymedia, lo chef Simone Rugiati e Ludovica
Frasca: insieme hanno girato l’Italia per selezionare i truckers più originali
e innovativi.
In ogni puntata si sfidano tre food truck
rappresentativi di ogni categoria: protagonista
domenica 28 ottobre su Italia 1 della
quarta puntata, Bop! il truck Buono,
Onesto e Pulito di Matthias Matt, scelto tra i “Gourmet” si è sfidato sotto l’occhio attento anche di un giudice
d’eccezione, il comico Maurizio Battista.
Bop!
ha presentato ai giudici il proprio “cavallo di battaglia”, il classico Bop! Fagioli riproposto per l’occasione
in una versione gourmet ispirato alla ricetta dei “Fagioli all’uccelletto” del
maestro Artusi: polpetta di fagioli con pomodori confit, salvia, cavolo rosso,
soncino avvolta da una pita semi integrale.
Ottimo
il giudizio dello chef Rugiati che mangia letteralmente anche con gli occhi il
Bop! Fagioli grazie ai colori e al suo aspetto e gusto sano, senza dimenticare
la croccantezza e la sfiziosità del piatto, definito “super mangiabile” dalla
conduttrice Ludovica Frasca.
Il
fresh food truck Bop! è sempre in giro per Milano e provincia: per seguire i
suoi spostamenti è possibile consultare le pagine Facebook e Instagram
(@cucinabop) oppure il sito internet https://cucinabop.com/