| Livigno, 26 agosto 2025_ L’alta ristorazione di montagna sta vivendo un’evoluzione che unisce architettura, natura e benessere. Sempre più ristoranti gourmet adottano il Biophilic Design, un approccio che integra elementi naturali per migliorare il benessere degli ospiti. Una tendenza in crescita che, secondo le principali testate di settore nel 2025 si esprime con ambienti accoglienti, modulari e sostenibili. A Livigno, la Téa del Kosmo, il fine dining del Kosmo Taste The Mountain guidato dallo chef Michele Talarico e dalla direttrice Siria Fedrigucci, interpreta perfettamente questa visione in chiave alpina. Cinque tavoli, un focolare centrale, legno massiccio e pietra locale creano un vero e proprio santuario acustico e visivo dove l’ospite è immerso in uno spazio autenticamente montano in cui una luce avvolgente modula l’atmosfera e il crepitio del fuoco invita a rallentare. È un vero e proprio rifugio di montagna. Il progetto integra infatti legno massiccio, pietra locale, fibre naturali e forme organiche che richiamano linee e pattern del mondo alpino. Dalle finestre filtra una luce che accarezza delicatamente il legno, mentre il focolare centrale diventa simbolo di calore, convivialità e radici. Questa visione architettonica incontra i principi della sostenibilità: uso di materiali locali e certificati, strategie di risparmio energetico e ventilazione naturale, e un equilibrio termico interno che riduce la necessità di sistemi artificiali di riscaldamento o raffrescamento. Alla Téa del Kosmo, architettura e gastronomia parlano quindi lo stesso linguaggio: armonia con la natura e attenzione al benessere. Un esempio concreto di come il design alpino possa diventare esperienza sensoriale totale ed essere parte integrante dell’esperienza di mindful eating riducendo lo stress, stimolando la concentrazione, migliorando l’umore e perfino la qualità dell’aria grazie a materiali naturali. Una filosofia che è alla base anche della cucina di Talarico: zero sprechi e selezione di ingredienti locali nel rispetto rigoroso della ciclicità stagionale; un approccio etico che incoraggia gli ospiti a osservare, annusare e assaporare lentamente, trasformando ogni pasto in un atto di ascolto della natura, del territorio e di sé stessi. Come spiega la direttrice Siria Fedrigucci: “Non è una scelta estetica, ma un invito a sentirsi parte della natura di Livigno anche seduti a tavola. Ogni dettaglio è pensato per aiutare l’ospite a distendersi e a concentrarsi sul momento presente.” |
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