Arazzi, disegni e collage che attraverso l'architettura
insegnano ironia, leggerezza e nomadismo
5 marzo – 2 aprile 2025
OPENING | mercoledì 5 marzo 2025, ore 18.00
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Antonia Jannone Disegni di Architettura
Corso Garibaldi 125 – 20121 Milano
“L’ironia è un atteggiamento che suggerisce che quello che stai facendo potrebbe
anche non essere vero. L’ironia è anche un modo di porsi di fronte al mondo senza troppe
certezze. … ed è anche una forma di conoscenza, perché svela le nostre e altrui debolezze e ci
invita a essere vigili rispetto alla retorica e alla banalità.”
(Franco Raggi)
Milano, 28 febbraio 2025. Pareti pelose e letti con le ruote, tavoli “per separati” e finestre per guardare il mare, trampolini instabili, colonne molli, “case a razzo” e cavalletti stradali su rotaie: dal 5 marzo al 2 aprile 2025 negli spazi della galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura, 12 arazzi e una serie di disegni e collage preparatori raccontano la poesia ironica degli spazi immaginari di Franco Raggi (Milano, 1945), architetto e designer italiano che, in oltre cinquant’anni di lavoro, ha segnato un'epoca di sperimentazione e innovazione nel design e nella cultura del progetto.
Raggi, che nel 1975 realizza la Tenda Rossa – prima opera in tessuto dipinto e assemblato, emblematica di un atteggiamento critico di messa in discussione di linguaggi e funzioni – progetta il suo primo arazzo non arazzo nel 1982, un prototipo che già contiene gli elementi narrativi che ritroviamo anche nelle “architetture tessili” realizzate tra il 2021 e il 2023, protagoniste di questa esposizione.
Disegnate su carta, poi trasposte su tela e realizzate con Roberta Beghelli per la parte tessile, utilizzando la tecnica tradizionale del quilting, su una base in tela di cotone doppiato usando materiali, spessori e colori diversi – dal feltro all’astrakan, dal velluto al raso – queste opere mostrano spazi stilizzati nei quali la figura umana è assente, e dove lo spettatore è guidato alla scoperta degli oggetti scenici che li abitano, misurandosi con il loro potenziale di gioco, incoerenza e instabilità.
Gli arazzi di Raggi – disegnati a mano usando gli stessi colori che troviamo anche nei suoi progetti di architetture, mobili e oggetti – ci portano dentro stanze filiformi simili a quinte sceniche, abitate da macchine teatrali ludiche e misteriose ma, nonostante molti archetipi richiamino alla poetica surrealista di inizio Novecento, la sua non è una narrazione simbolica o metafisica, quanto piuttosto profondamente ironica.
Ecco allora che le sue architetture, così leggere svolazzanti al getto di un ventilatore, rivelano la loro essenza di inno alla leggerezza, al viaggio, al movimento, di riflessione sulla temporaneità, di invito a un nomadismo necessario per la ricerca di sé. Una filosofia di vita che accompagna Franco Raggi sin dall’inizio del suo percorso, e che ritroviamo anche nella mostra Pensieri instabili in corso fino al 13 aprile 2025 negli spazi di Triennale Milano.
Didascalia: Franco Raggi, Arazzo N.7 Porta rossa con parete azzurra, 2022-2023, 160×105 cm, disegni a pennarello e tempera su tessuto, con tessuti e materiali vari cuciti a mano, esecuzione tessile Roberta Beghelli, ph Miro Zagnoli.
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