mercoledì 24 aprile 2024

Un grande interesse per il Moscato di Scanzo: da Vinitaly all’enoturismo

 




È appena giusta al termine la 56^ edizione di Vinitaly, la manifestazione che valorizza il comparto vitivinicolo italiano a livello internazionale. “Per i produttori di Moscato di Scanzo la partecipazione a Vinitaly è un’importantissima occasione per divulgare la cultura del nostro prodotto. – afferma il Consorzio di Tutela – Il nostro passito è infatti un vino che per essere capito e apprezzato va assolutamente degustato.” È importante trasmettere attraverso il racconto quello che si cela all’interno di un calice di Moscato di Scanzo: lo stretto legame con la terra, la cura familiare del vitigno, la passione e l’amore che ogni nostro produttore dedica al suo prodotto. La vera sorpresa si ha però con il vino nel calice, che riesce sempre a stupire chi lo degusta. Un vino totalmente inaspettato, che rende spesso increduli per la sua ricchezza aromatica, la sua elegante potenza, la sua versatilità e potenziale longevità. Vitigno autoctono a bacca rossa, un Moscato geneticamente unico al mondo, una storia documentata a partire dalla fine del 1200, pochissimi ettari e pochissime bottiglie, nessun passaggio in legno. Una dolcezza morbida e setosa, per nulla invadente, ben accompagnata dalla forza dei tannini e dall'acidità tipica del vitigno: nulla di più moderno e desiderabile. Il Moscato di Scanzo, tra le più piccole DOCG d’Italia, rappresenta un unicum nel panorama vinicolo mondiale e ha una produzione molto ridotta, che negli ultimi anni si aggira tra le 40.000 e le 50.000 bottiglie prodotte. È proprio grazie a numeri così piccoli che i produttori di questa eccellenza riescono a dedicarsi artigianalmente alla cura di ogni singolo grappolo, riuscendo così a raccontare la propria storia attraverso il vino che nascerà. Un vino sartoriale, un vino che non mente mai perché non ha bisogno di un profilo costante, di camuffare l'andamento dell'annata per soddisfare un pubblico mondiale. Il Moscato di Scanzo è fuori dal tempo, fuori dalle regole dal mercato, esente dal piegarsi alle mode e agli andamenti del mercato. “È chiaro che una produzione così limitata renda il Moscato di Scanzo un vino spesso introvabile e ogni bottiglia assume un valore inestimabile - racconta Francesca Pagnoncelli Folcieri, Presidente del Consorzio di Tutela – ma i nostri Soci sono in gran parte attrezzati per la vendita online che ci consente di soddisfare il nostro cliente più importante in termini di numeri: il privato.”

“Il Moscato di Scanzo è un vino molto versatile, che regge bene il trascorrere del tempo. Stiamo cercando di lavorare sulla degustazione di annate più mature, perché l'evoluzione amplifica la particolarità dei sentori del nostro Moscato: frutta sotto spirito, fico, marasca e spezie molto intense quali pepe nero, tabacco, cuoio, cioccolato, incenso. Ogni bottiglia, ogni annata, ci fa vivere un mondo di emozioni che raccontano un pezzo di questa storia quasi millenaria.” Una storia molto ricercata dagli innumerevoli visitatori di Vinitaly, tanto che il Moscato di Scanzo è risultato il vino più ricercato nell’intero padiglione Lombardia. “Sono considerazioni che ci stupiscono – continuano dal Consorzio di Tutela – La Lombardia è una terra ricca di eccellenze vinicole, conosciute in tutto il mondo. Il fatto che il nostro piccolo panorama si riesca a distinguere e riesca ad attrarre così tanto interesse è per noi motivo di grande orgoglio.” L’interesse del pubblico verso l’unica DOCG della provincia di Bergamo non si limita solo alla fiera veneta, ma negli ultimi anni si sta sviluppando un importante movimento enoturistico che accoglie visitatori provenienti non solo dall’Italia, ma da tutta Europa, con arrivi anche da USA, Canada, Sud America e Asia. Visitando Scanzorosciate si possono incontrare diversi tipi di realtà, ognuno con la sua storia e il suo fascino: palazzi storici, cantine di design, ville affrescate, terrazze panoramiche, cantine scavate nel Sass de Luna (il segreto per ottenere un vino così particolare). “Le nostre cantine sono piccole realtà a conduzione familiare, che non possono quindi permettersi di accogliere gruppi troppo numerosi. Per questo, da anni stiamo offrendo un servizio di accoglienza concertato che prevede l’apertura contemporanea di molte delle nostre aziende, permettendo così ai visitatori l’opportunità di scoprire divere realtà e, di conseguenza, il nostro territorio a 360°.” Ed è forse questo il segreto di tanto interesse e di tanto amore: degustare il Moscato di Scanzo vuol dire respirare l’aria di un paese, calpestarne la terra e sentire il racconto di donne e uomini che, da generazioni, lavorano manualmente per creare questo gioiello in bottiglia.

Nessun commento:

Posta un commento