Da un punto di vista cronologico, la prima opera presentata in mostra è Concetto spaziale (1966) di Lucio Fontana, realizzata in collaborazione con la Galleria del Cavallino di Venezia. Il gesto della foratura, qui operato all’interno di un leporello d’oro, rimanda alla spazialità, al cosmo. D’oro è anche il leporello di Maurizio Nannucci, NOMOREEXCUSES (2016), la frase che appariva nel 2013 nell’installazione alla Stazione Leopolda di Firenze, creata da 277 punti luce posti sul soffitto. Altri sono i leporelli in mostra, come quello dai toni fiabeschi di Yuval Avital, che richiama una partitura musicale, o quello di sapore naturalistico di Michele Ciacciofera.
Una prospettiva provocatoria del concetto libro come portatore di conoscenza dell’uomo e del mondo è data da Vincenzo Agnetti; nel 1969, in un momento di ribellione, di sovvertimento di qualsiasi forma di tradizione, realizza un libro “dimenticato a memoria”, con un’espressione ossimorica il cui interno di carta viene completamente tagliato.
Il Dossier postale (1969-70) di Alighiero Boetti, al quale anni fa è stata dedicata una mostra nella preziosa cornice dell’Accademia di Brera, presenta 181 cartellette grigie contenenti moltissimi materiali riferiti a spedizioni fatte, raccolti e accantonati da una numerazione progressiva di protocollo, organizzata da Clino Castelli.
La rassegna comprende anche due libri di Thomas De Falco, collocati con un apposito allestimento creato dall’artista stesso. Si presenta in maniera preziosa anche l’opera di Sabrina Mezzaqui, Che tu sia per me il coltello (2014), inserito all’interno di una teca: in questo caso l’artista ha tagliato le righe del libro di David Grossmann, dal titolo omonimo, che narra di un amore intenso anche se vissuto solo per via epistolare.
Daniela Comani ha condotto sin da tempi non sospetti una significativa ricerca sul tema dei generi, qui proposta con il libro Die Antichristin da Friedrich Nietzsche (2007/2017); in esso il titolo originale maschile è trasformato in femminile riuscendo a mutare il punto di vista.
Un’apposita vetrina ospiterà anche alcuni dei molti libri realizzati da Luca Pancrazzi nel corso degli ultimi quarant’anni; volumi di diversi formati sui toni del nero, all’interno dei quali prevale la dimensione paesaggistica.
Come passatempo invece nascono i libri opera di Serena Vestrucci, frutto di una certa libertà del fare artistico. I suoi interventi sono operati su libri illustrati già esistenti.
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