Diciamocelo
francamente, il ritorno alla vita è particolarmente piacevole in alcune
giornate. Il regno del sonno viene abbandonato con il sorriso sulle labbra e ci
si avvicina con gioia e spensieratezza ai sapori della colazione. Un caffè
soltanto, o una fantasia di confetture, del salato, magari impreziosito da
qualche tipicità regionale: in poche parole sia ha voglia di vivere! E’ quanto
mi succede ogni volta in cui debba andare alla scoperta di un prodotto tipico
che ancora non conosco, di un territorio che non ho visitato, di una storia di
gente e lavoro, di passioni e speranza.
E’
successo ancora qualche giorno fa. Dopo essermi alzato, ho consumato la mia
colazione e mi sono fiondato sulle alture di Genova. Sono così arrivato in
località Scabbiamara, nel Comune di Rezzoaglio, a circa 1000 metri di altezza
per assaporare un formaggio che qui amano chiamare “U Cabanin”.
Ad
ospitarmi Simona, Ugo e il loro figlio Thomas. Sono dunque presso l’Azienda
Agricola Petramartina. Da qualche anno i miei ospiti lavorano con l’intento di
salvaguardare e selezionare una razza bovina autoctona di questo lembo di terra:
la Cabannina. E’ una razza tipica ligure che deve il suo nome alla frazione di
Cabanne, sempre nel comprensorio di Rezzoaglio, in Alta Val d’Aveto, che ne è
stato un centro importante per l’allevamento.
E’
una razza a duplice attitudine, carne e latte, che abbiamo rischiato di perdere
ed è grazie a pochi temerari che oggi, pur contando poche centinaia di capi,
circa 700, è ancora viva e prolifera. Per fortuna e lungimiranza qualcuno ha
pensato di custodire il seme di alcuni capi del passato e questo consente oggi
di non avere consanguineità nelle mandrie.
Il
lavoro di Ugo, che si occupa prevalentemente dell’allevamento, è caratterizzato
dal fine di avere una selezione di animali perfettamente corrispondenti agli
standard della razza. Un allevamento che vive immerso in un ambiente montano
sano, in cui i soggetti possono nutrirsi al pascolo per svariati mesi dell’anno
e godere di ring e stalle adeguate dove stazionare nei mesi più freddi.
Ugo
punta alla produzione del latte con il quale Simona e Thomas producono ottimi
formaggi: tra questi proprio “U Cabanin”. Il latte delle mucche di razza
Cabannina ha un buon rapporto grasso/proteine che lo rende particolarmente
adatto alla caseificazione. In termini quantitativi una Cabannina produce dai
12 a 22 litri di latte al giorno con le dovute differenza da soggetto a
soggetto. E’ un latte saporito, nutriente e di facile digeribilità.
Come
bovino la Cabannina è un animale docile, più piccolo rispetto ad altre razze ma
decisamente rustico e di aspetto importante. Il colore del mantello è scuro e
la tipica riga mulina di colore crema posizionata sul dorso lo rendono
distinguibile a distanza. Ha occhi dolci e le orecchie posizionate
orizzontalmente; la longevità di questa razza può fare registrare capi anche
con 24 anni e con 15 lattazioni nel corso della vita.
E
il formaggio? Premetto che in Azienda ne vengono prodotti di varie tipologie, erborinati
compresi, e poi ricotta, yogurt, ma è “U Cabanin” che ha stimolato la mia
curiosità. E’ il formaggio della tradizione locale, che si fa da tempi remoti,
lo si produce a latte crudo scaldandolo ad un massimo di 39 gradi di
temperatura: si utilizza caglio di vitello in pasta.
Dopo
un’ora circa di attesa della cagliata la si rompe con la lira riducendola a
piccoli grani non più grandi di un chicco di mais. Il passaggio successivo
della lavorazione è la classica separazione della cagliata dal siero, che
Simona utilizza per produrre la ricotta, e a ruota si procede con una seconda
rottura della cagliata totalmente manuale.
Si
procede poi con il riempimento delle forme per modellare il formaggio, sono
forme microforate che consentono sotto pressa di espellere ancora il siero
rimanente. All’interno della forma con la pasta si inserisce il marchio per la
tracciabilità del formaggio.
Sotto
la pressa ci rimane dalle 3 alle 4 ore mentre in salamoia dalle 2 alle 3 ore,
prima di raggiungere gli spazi adibiti alla stagionatura. Stagiona un minimo di
2 mesi dopo di che, come tanti altri formaggi, più stagiona più diventa
apprezzabile. Al momento della salamoia, dopo il passaggio sotto la pressa, le
forme di “U Cabanin” hanno un peso che si aggira sui 2 kg che diventano un kg e
7 cento grammi circa dopo la prima fase di stagionatura.
E’
un formaggio molto buono, grazie all’alta qualità del latte, e a seconda della
stagione, in base all’alimentazione degli animali, offre differenti sfumature
al palato. Ottimo come formaggio da taglio e anche come ingrediente più che
interessante per ricette sfiziose. E’ chiaro che il buon andamento
dell’allevamento degli animali consente all’Azienda di avere un’ottima materia prima
e conseguentemente una caseificazione di alto valore.
Tutti
i formaggi di Petramartina sono prodotti in modo artigianale mediante
l’esclusivo utilizzo del proprio latte, la stagionatura si svolge in un
ambiente naturale con umidità controllata e temperatura costante.
Bovine,
latte e formaggi, ma non dimentichiamo l’amore, la passione, il mettersi in
gioco per lavorare a 1000 metri con le dovute problematiche ambientali. Ma è
grazie a queste persone se molti territori non sono stati definitivamente abbandonati
e dimenticati. Questo impegno, a 365 giorni all’anno, significa molto per tutti.
E poi “U Cabanin” è davvero un formaggio buono.
Nessun commento:
Posta un commento