venerdì 21 febbraio 2020

Rinasce il Canale Navile: iniziati i lavori di pulizia e sistemazione idraulica del tratto che scorre in città



È partito il cantiere della Bonifica Renana, intervento da 1,51 milioni di euro cofinanziati dal Ministero dell’Ambiente e dal Comune di Bologna.
Riduzione del rischio idraulico, pulizia e rimozione di fango e rifiuti, miglioramento della salubrità dell’ambiente: questi obiettivi diventano realtà grazie all’avvio dei lavori di pulizia e sistemazione idraulica del Canale Navile, un progetto inedito nella sua complessità e che si è concretizzato grazie a una collaborazione istituzionale iniziata nel 2015.
Cinque anni fa, infatti, il Comune di Bologna ha chiesto alla Regione Emilia-Romagna di partecipare al Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020: tra i progetti, il Comune propone anche quello sul Canale Navile messo a punto dal Consorzio della Bonifica Renana per un valore di un milione e mezzo di euro di finanziamento chiesto al Ministero dell’Ambiente, titolare del Piano, a cui il Comune di Bologna ha aggiunto 10.000 euro.
Tutti i progetti presentati dal Comune sono stati finanziati al 100%, compreso quello sul Canale Navile. Il 17 febbraio sono partiti i lavori della Bonifica Renana: si tratta dei primi interventi concreti per la realizzazione del progetto esecutivo finalizzato al recupero della funzionalità idraulica del Canale Navile, per un tratto urbano di circa 4 chilometri, partendo dalla Bova e arrivando sino al sostegno del Grassi. L'intervento di riduzione del rischio idraulico interessa anche 2,5 chilometri del Canalazzo parallelo al Navile.
L’intervento progettato e attuato dalla Bonifica Renana è articolato in diverse fasi. Attualmente si sta procedendo alla sistemazione della vegetazione attraverso l'asportazione selettiva di esemplari arborei pericolanti, malati o a rischio di caduta, che possono ostruire l'alveo causando situazioni di rischio idraulico o impedire la corretta manutenzione del canale.
Il programma di sistemazione vegetazionale, redatto da un tecnico specializzato in gestione sostenibile dei corsi d'acqua, è stato approvato in sede di Conferenza dei servizi dalla Soprintendenza che ne cura il monitoraggio in questa fase esecutiva.
A questa attività segue parallelamente la rimozione e il conferimento dei numerosi rifiuti ingombranti presenti nel canale e il progressivo dragaggio dei depositi di detriti e fango accumulatisi nel corso degli anni.
Queste attività consentiranno il ripristino della cosiddetta “livelletta” di fondo dell'alveo, cioè della pendenza necessaria alle acque dei due canali per defluire con regolarità ed evitare che si formino ristagni con conseguenti cattivi odori.
Seguirà il ripristino funzionale delle porte vinciane al sostegno del Battiferro: da tempo anch'esse sono bloccate dai depositi di fango e questo intervento restituirà loro il ruolo fondamentale che hanno sempre svolto nell'evitare che le acque rifluiscano verso monte.
L’intervento sul Canale Navile si inquadra all’interno di una più ampia strategia dell’Amministrazione comunale mirata al contenimento del rischio idraulico e al miglioramento della qualità e della sicurezza del territorio urbano, anche in considerazione degli effetti dei cambiamenti climatici.
Nell’ambito del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020, il Comune di Bologna, sempre con la collaborazione del Consorzio della Bonifica Renana, ha chiesto e ottenuto il finanziamento di un altro intervento di riduzione del rischio idraulico con il tombinamento dei rii collinari al perimetro del territorio urbanizzato. L’obiettivo è evitare l’occlusione degli imbocchi durante eventi meteorologici intensi.
Gli interventi, dopo il via libera deliberato dalla Regione Emilia-Romagna, hanno ottenuto un finanziamento dal Ministero dell’Ambiente di 930.000 euro, ai quali si aggiungeranno 40.000 euro del Comune di Bologna. I lavori procederanno per lotti. Saranno interessati dall’intervento i corsi d’acqua e rii collinari lungo i tratti a cielo aperto del Rio San Luca, del Rio Meloncello, del Torrente Aposa e del Rio Griffone; del Rio San Giuseppe e del Rio Monte Scalvato; del Torrente Ravone. I lavori si concluderanno entro il mandato amministrativo.

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