Se
volete brindare all’arrivo del Nuovo Anno con un bel bicchiere di
birra, potete scegliere uno degli itinerari proposti dal TO Earth
Cultura e Natura:
Vietnam – Speciale Capodanno - partenza 26 dicembre
12 giorni
Quote a partire da 2.480 €
Se invece volete assaggiare il delizioso mohinga, il piatto nazionale birmano
a base di noodle di riso serviti con una zuppa di pesce, fiore di
banana a fette, uova bollite e frittelle, il tutto condito con aglio,
zenzero, cipolle e citronella, vi suggeriamo:
Myanmar con stile – Speciale Capodanno - partenza 26 dicembre
11 giorni
Quote a partire da 3.050 €
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Sono tante piccole esperienze che rendono speciale un viaggio, e in particolare un viaggio in Vietnam:
la visita ad un museo, una sosta imprevista nel laboratorio di un
tessitore di tappeti, una gita in bicicletta fra le risaie o sedersi in
un ristorantino insieme alla gente del posto per assaggiare i piatti
tipici. Ma, a sorpresa, una delle esperienze più curiose ed
entusiasmanti è quella di godersi un buon bicchiere di birra artigianale!
La produzione di birra in Vietnam ha radici lontane ed è legata al dominio coloniale: introdotta dai francesi nel XIX secolo,
questa bevanda dissetante ed economica, perfetta per trovare refrigerio
nelle umide e caldi estate vietnamite, si è diffusa molto rapidamente,
in particolare in una versione più leggera, meno alcolica (e quindi meno
fermentata) ma più gasata.
Col tempo i vietnamiti si sono davvero appassionati e hanno fondato birrifici artigianali che producono birre davvero ricercate,
dai sentori fruttati e agrumati e dai colori rosati, molto apprezzate
sia dai locali che dai turisti di passaggio. Ovviamente la semplice birra Hoi non
è andata in pensione: i vietnamiti continuano infatti a concedersi,
anche in pausa pranzo, un bel bicchiere di birra fresca prodotta in
giornata e spillato direttamente dal barile!
Sono Ho Chi Minh City (l’ex Saigon) e Hanoi
a contendersi il ruolo di capitale vietnamita della birra e i birrifici
vietnamiti più celebri hanno sede proprio in queste due città.
Uno dei più famosi e apprezzati birrifici di Saigon è il Pasteur Street Brewing Co., che produce e mette in commercio oltre una dozzina di varietà di birra, da quella al pepe a quella al lemongrass, oltre alla Cyclo Imperial Chocolate Stout, un’ardita birra al cioccolato che è stata nominata “Miglior birra al cioccolato del mondo” al World Beer Cup nel 2016!
Fra
le altre produzioni d’eccellenza la “Passion Fruit Wheat Ale”, una
birra al frumento dal gusto agrodolce conferito dal frutto della
passione, e la “Jasmine IPA”, una birra riccamente luppolata e
tipicamente amara, ma con un singolare retrogusto al gelsomino.
Anche l’East West Brewing Co.
rappresenta un punto d’eccellenza: grazie al felice incontro di
tradizioni orientali e occidentali e ad una coraggiosa sperimentazione,
questo birrificio ha saputo mescolare sapori e ingredienti provenienti
da latitudini diverse per dare vita, ad esempio, alla “Saigon rosé”, una birra dal caratteristico colore rosato, fresca e dai sentori floreali, e alla “East West Pale Ale”, una birra ad alta fermentazione dallo stile tipicamente britannico arricchita da note agrumate e di lime.
L’Heart of Darkness,
a dispetto del nome oscuro, produce invece birre fruttate e dai nomi
poetici: la “Primeval Forest Pilsner”, una birra con note di uva spina e
lime, oppure la “Loose Rivet New England IPA”, una birra che
caratterizzata da profumi esotici di ananas e mandarino, che avvolge le
papille gustative con i sapori tropicali che mischiano lime, guava e
pomelo.
Più defilata, ma non meno singolare, la produzione di birra ad Hoi An, che vanta almeno 3 birrifici celebri: il Tap House, il Mai Fish e il Mango Mango.
In questa città incantevole e fascinosa, dove si sono stratificate e convivono uni accanto agli altri in un’esotica armonia stili architettonici provenienti da tutto il mondo,
viene infatti prodotta una birra dai sapori davvero arditi che è la
perfetta rappresentazione della capacità, tipica dei vietnamiti, di
prendere un’idea e farla propria, magari stravolgendola e rendendola
nuova ed originale: una britannicissima “pale ale”, arricchita da
un leggero retrogusto al mango e stravolta con l’aggiunta -direttamente
nel bicchiere- di un peperoncino fresco.
Naturalmente
le birre si possono sorseggiare a tavola, magari davanti ad una ciotola
di noccioline o, ancora meglio, ad un piatto tradizionale: anche la cucina vietnamita è infatti varia e ricca
ed è frutto di incroci e contaminazioni di sapori e tecniche
provenienti da tutto il mondo e, in particolare dalla Cina, ma,
esattamente come accade per la birra, la gastronomia vietnamita ha saputo inventarsi una propria identità che, in questo caso, si traduce in piatti colorati, saporiti, ma leggeri e profumati: un vero piacere per gli occhi e per il palato.
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