Gli
 ecomusei, si sa, promuovono azioni e progetti interagendo tra di loro, 
perché la pratica dello scambio e del confronto funge sempre da stimolo 
per garantire qualità e contenuti alle attività in cantiere. Esattamente
 quello che è accaduto per un progetto che vede coinvolti l’Ecomuseo delle Acque e l’Ecomuseo della Val di Peio in Trentino, uniti nel sostenere e valorizzare le due latterie turnarie che ancora operano sui rispettivi territori: la Latteria turnaria di Campolessi e il Caseificio turnario di Peio.
 Il modello turnario e i protagonisti delle due filiere andavano 
necessariamente documentati e raccontati, confrontando e accomunando le 
esperienze. Di tutto questo si è occupato il regista Michele Trentini, che con il sostegno degli ecomusei ha realizzato il film documentario “Latte nostro” che verrà presentato in anteprima giovedì 20 settembre a Torino nell’ambito di Terra Madre-Salone del Gusto 2018,
 con il patrocinio di Slow Food Italia. Un’occasione importante per far 
conoscere e apprezzare a livello nazionale un modello di gestione e 
lavorazione del latte unico e sostenibile, e forse proprio per questo a 
rischio di estinzione.
Le
 latterie e i caseifici turnari rappresentano una delle più antiche 
forme di cooperazione agro-alimentare in Italia, adottando una 
consuetudine di gestione collettiva del latte per trasformarlo in 
prodotti caseari. Nelle latterie di Campolessi e Peio l’insieme
 dei prodotti lavorati in un giorno viene assegnato a turno a uno dei 
soci allevatori, con una frequenza proporzionale alla quantità di latte 
conferita. Le vacche vengono alimentate con erba e fieno, è vietato 
l'utilizzo di insilati e fasciati. Il film mette in primo piano animali,
 allevatori, pastori e casari che contribuiscono alla realizzazione di 
straordinari formaggi a latte crudo e senza utilizzo di fermenti 
industriali, il Formaggio di Turnaria (Friuli) e il Casolet (Trentino), 
entrambi Presìdi Slow Food sostenuti dai due ecomusei.
Michele Trentini
 si è laureato in sociologia presso l’Università di Dresda. Ha svolto 
attività di ricerca nel campo dell’etnografia e dell’antropologia 
visuale per il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. È autore 
indipendente di film documentari, tra i quali “Furriadroxus” (Miglior 
Documentario Festival Arcipelago Roma 2006), “Cheyenne trent’anni” 
(Primo Premio Libero Bizzarri 2009), “Il canto scaltro” (Premio 
Nigra-Antropologia Visiva 2009), “Carnival King of Europe” (Grand Prize 
Academic Film Competition in Kyoto 2009), “Piccola terra” (Miglior 
Documentario Italiano Cinemambiente Torino 2012) e “Contadini di 
montagna” (Premio Touring Club al Trento Film Festival 2015). Collabora 
con il Laboratorio di Tecnica Documentaristica presso l’Università degli
 Studi di Padova.

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