martedì 19 giugno 2018

Manifesta 12 Palermo Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza MASBEDO Protocollo no. 90/6 Archivio di Stato via Alloro - I° Cortile Gancia , Palermo





Oggi 19 giugno, ultimo giorno per visitare l'installazione all'Archivio di Stato
Dopo il grande successo della sede nei giorni di inaugurazione di Manifesta 12
si sta valutando l'eccezionale prolungamento dell'apertura
Ci scusiamo per la temporanea inaccessibilità della sede nei prossimi giorni,
che rimarrà chiusa in attesa di una nuova autorizzazione da parte della Soprintendenza archivistica della Sicilia

Confermata fino al prossimo 4 novembre la possibilità di visitare l'altra installazione

MASBEDO
Videomobile
Palazzo Costantino
via Maqueda 215, Palermo

www.masbedo.org
www.inbetweenartfilm.com
 
 
Oggi, 19 giugno 2018, ultimo giorno per visitare l'installazione Protocollo no. 90/6, creata dal duo MASBEDO per Manifesta 12 all’interno della suggestiva Sala delle Capriate dell’Archivio di Stato di Palermo (sede Gancia).
Dato lo straordinario successo di pubblico nei giorni di inaugurazione di Manifesta, in queste ore si sta valutando l’eccezionale prolungamento dell’apertura della sede. Maggiori notizie verranno comunicate nei prossimi giorni.
 
Protocollo no. 90/6 è una video installazione site-specific nata come narrazione parallela del progetto Videomobile, concepita dai MASBEDO per la suggestiva Sala delle Capriate, luogo aperto per l'occasione grazie alla preziosa collaborazione del personale dell’Archivio di Stato e alla lungimiranza della Soprintendenza archivistica della Sicilia, nella persona del Soprintendente, Dott. Claudio Concetto Torrisi.
Nei primi cinque giorni, dal 14 al 18 giugno, sono state più di 5.000 i visitatori – stranieri e italiani, di cui moltissimi palermitani – che hanno ammirato l'installazione all’Archivio di Stato, condividendo sui social network immagini divenute subito virali, che hanno scatenato un passaparola rimbalzato su media e televisioni nazionali e internazionali, facendo conoscere un gioiello nascosto di Palermo, normalmente chiuso al grande pubblico.
Numerosi gli ospiti illustri che si sono susseguiti nelle prime giornate: dalla Regina Beatrix d’Olanda al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, di Direttori del Whitney Museum di New York Adam Weinberg alla Direttrice della Tate Modern di Londra Frances Morris, alla Presidente del MAXXI Giovanna Melandri al Curatore della prossima Biennale di Venezia Ralph Rugoff, a celebrità del mondo del cinema e dello spettacolo. Numerosa e di alto profilo anche la stampa internazionale accreditata, dal New York Times al Guardian alla BBC.

L’auspicio è che questa installazione rappresenti un’occasione di conoscenza e un primo passo verso una campagna di descrizione del patrimonio archivistico dell’Archivio di Stato di Palermo e la successiva valorizzazione permanente delle sue magnifiche sedi. Sono infatti in elaborazione attività di alto profilo scientifico che accendano i riflettori sulle tematiche della conservazione e del restauro dei beni archivistici e degli edifici che li ospitano.
 
Protocollo no. 90/6 è un tributo alle vicissitudini del regista Vittorio De Seta: un pupo siciliano – una marionetta di legno animata da Mimmo Cuticchio e costruita a mano appositamente per questa videoinstallazione dalla sua famiglia – si muove in un palco video, collocato al centro della magnifica sala, in alto come un’icona, dietro a un sipario sospeso fatto di cavi e luci led. Più volte, nel corso della sua carriera professionale, De Seta subì il controllo delle Autorità. La sua arte, così vicina al mondo dei lavoratori più umili, pescatori, contadini e minatori, era sospettata di nascondere una strisciante appartenenza alle società sovversive “comuniste”. Durante il periodo di sopralluoghi all’Archivio di Stato di Palermo, grazie all’esperienza unica del personale responsabile, gli artisti hanno scoperto l’esistenza di un faldone molto particolare: datato 1956, contiene numerose pratiche e denunce imputate ad artisti, registi, scrittori e giornalisti. Il documento fu redatto dai Carabinieri di Petralia Sottana, un piccolo paese nel Parco delle Madonie. Questa carta è divenuta per i MASBEDO il simbolo della loro videoinstallazione, per questo hanno deciso di esporla al centro della Sala delle Capriate, luogo di assoluto mistero e silenzio deputato alla conservazione di una memoria non organizzabile, un archivio accatastato secondo le non regole del tempo e del caso. Migliaia e migliaia di documenti non catalogati che il tempo ha trasformato in materia stratificata, fossili di carta, polvere e inchiostro.
 
Rimane visibile fino al 4 novembre l'altra installazione dei MASBEDO, Videomobile, ospitata all'interno del cortile di Palazzo Costantino, una delle sedi principali di Manifesta 12 nel cuore della città.
Seguendo il concept e le suggestioni elaborate dal team curatoriale di questa edizione della Biennale nomade, Videomobile è stato concepito e interamente realizzato a Palermo coinvolgendo gli abitanti della città, le figure di spicco e i luoghi più iconici e rappresentativi della vita culturale e della storia palermitana, dando vita a uno sfaccettato ritratto del capoluogo siciliano.
I MASBEDO hanno trasformato un vecchio furgone merci OM degli anni '70 in un “carro video” per percorrere luoghi del cinema del passato, per indagare la società siciliana e la storia del territorio di Palermo: uno studio in movimento che funziona da laboratorio e da palco per performance, alcune delle quali saranno realizzate live durante la Biennale. ll progetto infatti percorre e attraversa "fisicamente" la memoria, nello specifico la memoria che emerge dal cinema di ricerca.
Nei mesi che hanno preceduto l’apertura di Manifesta, Videomobile ha ospitato diverse performance proprio sul tema aperto del cinema a Palermo. Quando in mostra, Videomobile è un’installazione video modulabile e accessibile, con telecamere, monitor, schermi, luci, impianto audio ecc., in grado di permettere la realizzazione di riprese e di proiezioni video: un dispositivo narrativo, un’opera documentario multicanale il cui contenuto è in sostanza una rivisitazione concettuale e sociale di tematiche cinematografiche ancora attuali.
I MASBEDO hanno elaborato immagini che rivelano le dinamiche di potere e i cambiamenti socioculturali nascosti nel presente di Palermo, ponendo particolare attenzione a temi quali il senso di appartenenza o genius loci e la fede nelle utopie. La prima fase della loro ricerca è stata la realizzazione e l'archiviazione di interviste a personaggi che hanno lavorato nel cinema in forma quasi anonima o marginale, a caratteri secondari, quali truccatori, comparse o tecnici. Una seconda fase si è concentrata su personaggi più conosciuti e importanti come registi, intellettuali, produttori o politici. Una terza e ultima fase ha incluso alcune di queste figure nella realizzazione di performance prodotte con il Videomobile tra le strade e le piazze di Palermo, dove il cinema è stata ed è ancora protagonista. Videomobile è stato e continua a essere un progetto in progress, una sorta di tour performativo, un viaggio nel mondo delle immagini di Vittorio De Seta, Gianfranco Mingozzi, Michelangelo Antonioni, Ugo Gregoretti, Mario Baffico, Francesco Rosi, Pier Paolo Pasolini, Letizia Battaglia, Mimmo Cuticchio e molti altri tra registi, autori e artisti che hanno saputo creare altri mondi nella città di Palermo.

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