sabato 2 marzo 2013

Il Montello e ….Massimo Cavallin




A poco piu’ di un chilometro dal centro di Montebelluna, in direzione nord-nord-est si erge dalla pianura … una grande collina? Una piccola montagna? Sicuramente un rilevo ancora in formazione, dato che le sue quote altimetriche continuano a crescere di qualche centimetro ogni anno.
Un rilievo un po’ particolare, con una forma a scudo, appoggiato cosi, nel piano, che giunge ad un’altezza di piu di 350 metri e che sbarra la strada ad un fiume, il Piave. Lui, silenzioso, si e’ dovuto rassegnare a girare intorno, naturalmente non prima d’aver laciato le tracce del suo passaggio in grotte lunghissime e particolari.
Il Montello ha una sua storia, lunga ed interessante, che parla tra l’altro di Monsignor Della Casa che qui ha scritto -il Galateo- e di Napoleone che qui non e’ stato molto… gentile. E’ stato abitato sin dalla preistoria, e’ rimasto coperto da foreste fino al tempo della Serenissima che ha utilizzato il suo legname per l’Arsenale e persino nel sottosuolo riserva sorprese che il gruppo speleologico e l’universita’ di Padova ancora non hanno finito di indagare.

Al di la’ comunque della storia e delle vestigia che qui ha lasciato, e’ difficile descrivere questo prezioso scrigno delle meraviglie che amministrativamente fa parte di Montebelluna, Crocetta del Montello, Volpago del Montello, Giavera e Nervesa della Battaglia. Tutto dipende da quello che il visitatore cerca.La collina e’ il paradiso dei ciclisti: offre un percorso almeno in piano lungo la sua circonferenza base, piacevolmente si corre con il fruscio dell’acqua del canale da una parte e la visione di dolci e verdi paesaggi, con qualche villa, qualche mulino, qualche maglio, qualche antica casa rurale dall’altra… Poi, ecco il Piave ed i monti dell’est.
Oppure, alla ricerca di un maggiore impegno, c’e’ la possibilita’ di affaticarsi su e giu’ per qualcuna delle 21 prese – strade che salgono e scendono la collina, parallele tra loro ed unite da una dorsale…Passeggiare nel bosco puo’ riservare la sorpresa della visione di qualche capriolo, qualche lepre… in stagione, per gli amanti della natura poi e sempre possibile partecipare all’operazione Bufo-Bufo, per cercare di salvare insieme ai volontari del posto le migliaia di utilissimi anfibi che attraversano la strada per andare a deporre le uova nel piave… O andare a funghi, ad asparagi selvatici…
La visita ai luoghi della grande guerra: il monumento – ossario di Nervesa, il cimitero degli inglesi a Giavera, il monumento a Francesco Baracca, l’osservatorio del Re offre altri motivi di interesse.
Non basta: il Montello e’ pieno di ristoranti ed agriturismi che offrono tipicita’ e qualita’. Di osterie con prodotti particolari, di cantine con vini di alto livello.
Le iniziative di valorizzazione del Montello sviluppate dal Cenacolo del gusto, sono state sempre sostenute da aziende private, come la Tabaccheria di Massimo Cavallin di Montebelluna.
“Sono anni -osserva Massimo Cavallin-,che giornalisti e comunicatori propongono dei momenti di riflessione agli amministratori pubblici, ai rappresentanti delle associazioni e agli imprenditori del Montello per ragionare insieme sulla realizzazione di un piano di comunicazione territoriale capace di valorizzare le eccellenze ambientali artistiche storiche ed enogastronomiche della ‘montagna’ dei veneziani. Una spessa coltre di chiacchiere si è dolcemente adagiata sui rilievi collinari, dimostrando, se mai ve ne fosse bisogno, di quale tempra coriacea siano fatti i politici locali troppo impegnati, per via di colore politico, a scannarsi che a costruire qualcosa. “

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