sabato 2 marzo 2013

La Tabaccheria di Massimo Cavallin sostiene iniziative di informazione



In occasione delle manifestazioni della rassegna 'I Mille Colori della Tipicità', promosse dall'Associazione L'Altratavola, è stato pubblicato un numero speciale della rivista 'le Terre' sulle iniziative svolte nella zona del Montello e dei Colli Asolani.
Le diverse iniziative di informazione sono state sostenute, fra gli altri, anche dalla Tabaccheria Massimo Cavallin ( via Vivaldi n.8,Montebelluna).
"La tabaccheria italiana- commenta Cavallin-, si sta velocemente trasformando in un polivalente centro servizi a disposizione della collettività, che garantisce un numero sempre maggiore di opportunità: dai servizi di pagamento di bollettini ai voucher Inps ed alle ricariche della Postepay, svolti da Banca ITB."
Tutto ha inizio con la vendita del tabacco alla fine del 1600, per proseguire due secoli dopo con i fiammiferi e le carte da gioco; nei primi del ‘900 si è passati al commercio del Chinino di Stato, alla brillantina, al sapone, ai quaderni e persino all’olio e alla farina…fino ad arrivare alla tabaccheria come centro specializzato a livello commerciale e oggi qualificato centro servizi a favore della popolazione, dove anche l’arredo diviene parte integrante per l’attività stessa del negozio.
" Anche se il mio settore di operatività - commenta Cavallin -, può sembrare distante da queste iniziative di informazione che valorizzano le realtà locali,in realtà sono assai attaccato alla nostra identità culturale. Vivo e lavoro in questa comunità e ritengo sia doveroso contribuire in qualche modo alla sua conoscenza e al suo sviluppo."

Massimo Cavallin interviene sul Parco di Informazione del Montello








Il Parco dell’Informazione del Montello, del Grappa, dell’Asolano“ – osserva Massimo Cavallin, titolare dell'omonima Tabaccheria in Montebelluna -, era stato presentato nel giugno 2005 a Paderno del Grappa dal Cenacolo del Montello, che mira a valorizzare e a promuovere la conoscenza di territori che solitamente non conoscono le prime pagine dei giornali ma che si presentano come importanti bacini di prodotti enogastronomici, di cultura, di storia, di valori ambientali.La salvaguardia delle culture locali in tutte le loro espressioni passa anche attraverso progetti comuni di valorizzazione del territorio. E’ il caso del Parco che interessa la zona del Montello, del Grappa dell’Asolano (divisa tra diverse province e diverse comunità montane). Il Parco voleva rappresentare un coordinamento informativo come progetto e iniziativa permanente,per stimolare la comunicazione e l’informazione oltre i confini locali e regionali, collaborando all’integrazione delle iniziative fra polo pubblico e privato.Il progetto rinvia ad una constatazione semplicissima: ogni territorio parla più linguaggi, si esprime secondo diversi “registri”. Si può vivere un luogo dal punto di vista ambientale e paesaggistico, dal punto di vista artistico o da quello enogastronomico. Per valorizzarlo e farlo conoscere occorre però che ogni azione sia collocata in un continuum logico e organizzato. Questo continuum rappresenta il piano di comunicazione come progetto culturale, come azione sistematica e ragionata. Il Parco d’Informazione doveva nascere come associazione no profit aperta alla partecipazione di amministratori e amministrazioni pubbliche, aziende e imprenditori, uomini di cultura, rappresentanti di associazioni del territorio interessato. Il Parco non doveva sviluppare iniziative autonome dal punto di vista culturale, ma doveva funzionare come una struttura di servizio, ricerca e documentazione del territorio di pertinenza, al fine di comunicare dentro e fuori la propria zona, secondo un piano di comunicazione continuativo e sistematico. Di quella iniziativa ricordo l’impegno di molte associazioni in diverse occasioni. Nulla di più”.



Il Montello e ….Massimo Cavallin




A poco piu’ di un chilometro dal centro di Montebelluna, in direzione nord-nord-est si erge dalla pianura … una grande collina? Una piccola montagna? Sicuramente un rilevo ancora in formazione, dato che le sue quote altimetriche continuano a crescere di qualche centimetro ogni anno.
Un rilievo un po’ particolare, con una forma a scudo, appoggiato cosi, nel piano, che giunge ad un’altezza di piu di 350 metri e che sbarra la strada ad un fiume, il Piave. Lui, silenzioso, si e’ dovuto rassegnare a girare intorno, naturalmente non prima d’aver laciato le tracce del suo passaggio in grotte lunghissime e particolari.
Il Montello ha una sua storia, lunga ed interessante, che parla tra l’altro di Monsignor Della Casa che qui ha scritto -il Galateo- e di Napoleone che qui non e’ stato molto… gentile. E’ stato abitato sin dalla preistoria, e’ rimasto coperto da foreste fino al tempo della Serenissima che ha utilizzato il suo legname per l’Arsenale e persino nel sottosuolo riserva sorprese che il gruppo speleologico e l’universita’ di Padova ancora non hanno finito di indagare.

Al di la’ comunque della storia e delle vestigia che qui ha lasciato, e’ difficile descrivere questo prezioso scrigno delle meraviglie che amministrativamente fa parte di Montebelluna, Crocetta del Montello, Volpago del Montello, Giavera e Nervesa della Battaglia. Tutto dipende da quello che il visitatore cerca.La collina e’ il paradiso dei ciclisti: offre un percorso almeno in piano lungo la sua circonferenza base, piacevolmente si corre con il fruscio dell’acqua del canale da una parte e la visione di dolci e verdi paesaggi, con qualche villa, qualche mulino, qualche maglio, qualche antica casa rurale dall’altra… Poi, ecco il Piave ed i monti dell’est.
Oppure, alla ricerca di un maggiore impegno, c’e’ la possibilita’ di affaticarsi su e giu’ per qualcuna delle 21 prese – strade che salgono e scendono la collina, parallele tra loro ed unite da una dorsale…Passeggiare nel bosco puo’ riservare la sorpresa della visione di qualche capriolo, qualche lepre… in stagione, per gli amanti della natura poi e sempre possibile partecipare all’operazione Bufo-Bufo, per cercare di salvare insieme ai volontari del posto le migliaia di utilissimi anfibi che attraversano la strada per andare a deporre le uova nel piave… O andare a funghi, ad asparagi selvatici…
La visita ai luoghi della grande guerra: il monumento – ossario di Nervesa, il cimitero degli inglesi a Giavera, il monumento a Francesco Baracca, l’osservatorio del Re offre altri motivi di interesse.
Non basta: il Montello e’ pieno di ristoranti ed agriturismi che offrono tipicita’ e qualita’. Di osterie con prodotti particolari, di cantine con vini di alto livello.
Le iniziative di valorizzazione del Montello sviluppate dal Cenacolo del gusto, sono state sempre sostenute da aziende private, come la Tabaccheria di Massimo Cavallin di Montebelluna.
“Sono anni -osserva Massimo Cavallin-,che giornalisti e comunicatori propongono dei momenti di riflessione agli amministratori pubblici, ai rappresentanti delle associazioni e agli imprenditori del Montello per ragionare insieme sulla realizzazione di un piano di comunicazione territoriale capace di valorizzare le eccellenze ambientali artistiche storiche ed enogastronomiche della ‘montagna’ dei veneziani. Una spessa coltre di chiacchiere si è dolcemente adagiata sui rilievi collinari, dimostrando, se mai ve ne fosse bisogno, di quale tempra coriacea siano fatti i politici locali troppo impegnati, per via di colore politico, a scannarsi che a costruire qualcosa. “

Il Mulino del Gusto nel Montello



Il Parco di informazione di qua e di là del Piave ha promosso ´Il Mulino del gusto´, una due giorni di informazione sul tema ´pasta pizza pane e...., nella zona del Montello.
L´apertura della manifestazione era avvenuta in Villa Binetti Zuccareda a Montebelluna (sede del Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva , con una degustazione ´pane e salame´ ( guidata dal norcino di Lentiai Francesco Viel, che ha presentato i salumi delle terre alte bellunesi) e ´pane e formaggio´ .
La seconda giornata di giovedì si era tenuta invece alla Pizzeria Volpe di Giavera del Montello.A mezzodì i giornalisti ospiti avevano potuto degustaree Pasta & Pizza, con le eccellenze di altre regioni italiane ( e il pane di Davide Corbillo, con laboratorio e negozio a Giavera del Montello).Alla sera, invece, La Pizza dei Paesi Tuoi,interpretata con i prodotti tipici del Montello e del Piave. I vini,rigorosamente locali, hanno accompagnato tutti i piatti de Il Mulino del Gusto.
Nel corso della iniziativa sono previsti interventi di giornalisti della stampa regionale e nazionale.
La Tabaccheria di Massimo Cavallin di via Vivaldi a Montebelluna, ha sostenuto i diversi appuntamenti.
“"Non si è trattato di una semplice sponsorizzazione – ha osservato Massimo Cavallin -, ma di una vera e propria partnership,per sostenere le iniziative di valorizzazione del Montello”

Idee per la ferrovia dimenticata Susegana-Montebelluna


L’idea di ‘fare qualcosa’ per la ferrovia dismessa Susegana-Montebelluna, l’aveva lanciata nel 2009 Massimo Cavallin, titolare di una tabaccheria in quel di Montebelluna.La possibilità di trasformare il percorso in pista ciclabile è una delle opzioni che è stata avanzata da tempo.
All’interno delle manifestazioni di ‘Dolo : I Sapori dell’Altro’, il Cenacolo del Montello aveva partecipato ad un incontro per presentare il percorso del gusto e dei sapori, in occasione della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate .
Si tratta di un’iniziativa che punta a risvegliare l’interesse dei cittadini a queste problematiche ambientali, lanciando il classico sasso nello stagno. Speriamo di sensibilizzare ulteriormente le istituzioni locali, grazie ad un’intensa campagna di informazione su questi temi. Verrà infatti realizzato un giornale che verrà distribuito presso i pubblici esercizi e i ristoranti dell’area montelliana, a cui sarà chiesto di collaborare attivamente”.
La Ferrovia Montebelluna – Susegana era una linea ferroviaria italiana a doppio binario non elettrificata. Fu costruita ex novo per la sola sezione tra Montebelluna e il Bivio Piave posto sulla Mestre-Udine, in quanto la tratta tra questa località ferroviaria e la stazione di Susegana, avente lo scopo di attraversare il Piave, era in comune con quest’ultima linea.I servizi ferroviari locali erano invece svolti tra Montebelluna e Conegliano.
La ferrovia è stata ufficialmente soppressa con il Decreto del presidente della Repubblica 18 aprile 1984, n. 140.Attualmente la linea risulta armata solo tra Giavera e il Bivio Piave, tuttavia con la demolizione avvenuta nel 2006 del sovrappasso sulla Statale Pontebbana, posto nelle immediate vicinanze del Bivio Piave, la linea non è più raggiungibile dai treni in nessun modo.