A poco piu’ di un chilometro dal centro di
Montebelluna, in direzione nord-nord-est si erge dalla pianura …
una grande collina? Una piccola montagna? Sicuramente un rilevo
ancora in formazione, dato che le sue quote altimetriche continuano a
crescere di qualche centimetro ogni anno.
Un rilievo un po’ particolare, con una forma a
scudo, appoggiato cosi, nel piano, che giunge ad un’altezza di piu
di 350 metri e che sbarra la strada ad un fiume, il Piave. Lui,
silenzioso, si e’ dovuto rassegnare a girare intorno, naturalmente
non prima d’aver laciato le tracce del suo passaggio in grotte
lunghissime e particolari.
Il Montello ha una sua storia, lunga ed
interessante, che parla tra l’altro di Monsignor Della Casa che qui
ha scritto -il Galateo- e di Napoleone che qui non e’ stato molto…
gentile. E’ stato abitato sin dalla preistoria, e’ rimasto
coperto da foreste fino al tempo della Serenissima che ha utilizzato
il suo legname per l’Arsenale e persino nel sottosuolo riserva
sorprese che il gruppo speleologico e l’universita’ di Padova
ancora non hanno finito di indagare.
Al di la’ comunque della storia e delle
vestigia che qui ha lasciato, e’ difficile descrivere questo
prezioso scrigno delle meraviglie che amministrativamente fa parte di
Montebelluna, Crocetta del Montello, Volpago del Montello, Giavera e
Nervesa della Battaglia. Tutto dipende da quello che il visitatore
cerca.La collina e’ il paradiso dei ciclisti: offre un percorso
almeno in piano lungo la sua circonferenza base, piacevolmente si
corre con il fruscio dell’acqua del canale da una parte e la
visione di dolci e verdi paesaggi, con qualche villa, qualche mulino,
qualche maglio, qualche antica casa rurale dall’altra… Poi, ecco
il Piave ed i monti dell’est.
Oppure, alla ricerca di un maggiore impegno, c’e’
la possibilita’ di affaticarsi su e giu’ per qualcuna delle 21
prese – strade che salgono e scendono la collina, parallele tra
loro ed unite da una dorsale…Passeggiare nel bosco puo’ riservare
la sorpresa della visione di qualche capriolo, qualche lepre… in
stagione, per gli amanti della natura poi e sempre possibile
partecipare all’operazione Bufo-Bufo, per cercare di salvare
insieme ai volontari del posto le migliaia di utilissimi anfibi che
attraversano la strada per andare a deporre le uova nel piave… O
andare a funghi, ad asparagi selvatici…
La visita ai luoghi della grande guerra: il
monumento – ossario di Nervesa, il cimitero degli inglesi a
Giavera, il monumento a Francesco Baracca, l’osservatorio del Re
offre altri motivi di interesse.
Non basta: il Montello e’ pieno di ristoranti ed
agriturismi che offrono tipicita’ e qualita’. Di osterie con
prodotti particolari, di cantine con vini di alto livello.
Le iniziative di valorizzazione del Montello
sviluppate dal Cenacolo del gusto, sono state sempre sostenute da
aziende private, come la Tabaccheria di Massimo Cavallin di
Montebelluna.
“Sono anni -osserva Massimo Cavallin-,che
giornalisti e comunicatori propongono dei momenti di riflessione agli
amministratori pubblici, ai rappresentanti delle associazioni e agli
imprenditori del Montello per ragionare insieme sulla realizzazione
di un piano di comunicazione territoriale capace di valorizzare le
eccellenze ambientali artistiche storiche ed enogastronomiche della
‘montagna’ dei veneziani. Una spessa coltre di chiacchiere si è
dolcemente adagiata sui rilievi collinari, dimostrando, se mai ve ne
fosse bisogno, di quale tempra coriacea siano fatti i politici locali
troppo impegnati, per via di colore politico, a scannarsi che a
costruire qualcosa. “