Il cuore della provocazione è uno solo: non si può vivere se non da uomini, che porta dentro sé l’irriducibile desiderio di felicità, anche quando questo comporta dolore. La vanità della gloria, l’illusione del progresso, l’inganno delle mode e la leggerezza del mondo appaiono allora per ciò che sono: specchi deformanti di un desiderio che non si lascia spegnere. In queste parabole, comiche e tragiche, la ragione diventa una voce che ride e piange della propria impotenza.
“Ogni opera letteraria a teatro acquista un valore e una intensità uniche – osserva il regista Andrea Carabelli – Le parole di Giacomo Leopardi toccano sempre il cuore e non lasciano mai tranquilli. E qualcosa di ancora più straordinario avviene quando a farle vibrare, con il corpo e la voce, sono giovani studenti di teatro che calpestano per la prima volta il palcoscenico.”
Lo spettacolo è un confronto aperto sull’uomo, sul suo volto, sull’infinito che porta nel cuore e sulla condizione del mondo in cui vive. Miracolo o necessità? Rinuncia infelice o tensione ostinata verso la felicità?
Questi i nomi delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Don Gnocchi di Carate Brianza che partecipano allo spettacolo: Rachele Amigoni, Samuele Beretta, Lucia Belletti, Filippo Berducci, Giacomo Bertacco, Giovanni Bertacco, Mattia Bertacco, Teresa Bertacco, Giacomo Buttura, Giulio Buttura, Giovanni Cannatelli, Lorenzo Castiglione, Tommaso Ceriani, Francesca Corneo, Pietro Corneo, Francesca Fossati, Cecilia Frigerio, Camilla Fumagalli, Federica Galbiati, Giulia Gnech, Irena Lacca, Beniamino Maccarani, Cecilia Mari, Giorgio Nasi, Giovanni Pessi, Maria Chiara Pozzi, Emanuele Redaelli, Mario Rizza, Emanuele Rolli, Matilce Spinelli, Elia Trezzi, Beatrice Ulivelli, Alessandro Varenna
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