3 - 11 Novembre
2025 | Milano
EUSTACHIORA
Tre
vini, una storia, un’eredità toscana
C’è un vino che nasce da una promessa. Una
promessa tra generazioni, tra chi ha piantato la vigna e chi oggi la fa
crescere con la stessa cura e la stessa visione.
Dal 3 all’11 novembre, EustachiORA, la
degustazione itinerante che anima il quartiere Porta Venezia di Milano,
accoglie Cantina del Testimone,
giovane realtà vitivinicola fondata da Francesco
Goracci, che nel 2022 ha raccolto il testimone del nonno Idro, contadino e vignaiolo di Abbadia
di Montepulciano.
L’idea nasce dal legame tra i due, un
manoscritto mai scritto dal nonno, un racconto rimasto nella penna e oggi
trasformato da Francesco in un progetto collettivo. Attorno a sé ha riunito 15 soci provenienti da mondi diversi,
agricoltura, marketing, diritto, tecnologia, tutti uniti dalla convinzione che
il vino sia prima di tutto un gesto di
comunità.
“La Cantina del Testimone è terra, uva, amicizia e voglia di fare
insieme trasformate in vino.”
Parole che raccontano un modo di intendere la
viticoltura come gesto collettivo, un lavoro che si costruisce tra mani amiche
e visioni condivise.
Tra Montepulciano
e la Val d’Orcia, nel cuore della Toscana rurale dichiarata Patrimonio UNESCO, la cantina coltiva 3 ettari di vigneto distribuiti tra
Abbadia, Gracciano, Pianoia e Greppo. Qui il lavoro è artigianale, scientifico
e sostenibile, rese equilibrate, inerbimenti spontanei, attenzione al suolo e
vinificazioni non invasive
Nel 2024 arriva la prima vendemmia del nuovo
corso, e nel 2025 le prime bottiglie. Ogni etichetta è una pagina del
manoscritto di nonno Idro: “Fortunato”,
bianco macerato profondo; “Fiorella”,
rosato elegante; “Idro”, rosso
conviviale. Completano la produzione il Chianti
“Vigna di Idro” e il passito
“Santino”, omaggio alla memoria contadina.
L’EVENTO
EustachiORA continua a essere un ponte urbano
tra chi coltiva e chi degusta, un’occasione per ascoltare storie vere e
assaporare vini che raccontano di persone prima che di etichette.
Due tappe, tre calici, un viaggio nel cuore della Toscana contemporanea.
TAPPE
1. Polpetta DOC – Via Bartolomeo Eustachi 8
FORTUNATO – Bianco IGT Toscana
FIORELLA – Rosé IGT Toscana
2. Sapori Solari – Via Stoppani 11
IDRO – Rosso IGT Toscana
TICKET
DEGUSTAZIONE: 15€ – Acquistabile nella prima
tappa include 3 calici + 1 extra
finale
I locali manterranno i propri orari e il giorno di chiusura settimanale.
I VINI IN DEGUSTAZIONE
FORTUNATO – Bianco IGT Toscana
Fortunato è una cuvée intensa, nata dall’unione di Trebbiano, Malvasia e Grechetto, vinificati con una chiara idea enologica: fare un bianco che non insegua la leggerezza, ma scelga la struttura e la complessità, in una terra storicamente vocata ai grandi rossi.
La vigna è pensata per ottenere poco, ma buono:
ogni pianta viene portata a concentrarsi su pochi grappoli, selezionati già a
fine giugno. Si tratta di quelli più lunghi e spargoli, naturalmente
predisposti a un percorso di su maturazione che li arricchisce di zuccheri,
aromi e spessore.
La vinificazione prevede un
contatto leggero ma significativo con le bucce, per conferire al vino
profondità, personalità e un profilo aromatico ampio e avvolgente.
Vista: si presenta con un color giallo dorato
intenso, sfumato di ambra, che richiama il miele e le terre mature da cui
proviene.
Naso:
in primo piano emergono note di pesca gialla matura. A seguire, compaiono
sentori lievemente ossidativi, caldi e avvolgenti, che ricordano la crosta di
pane e una punta di nocciola tostata. Il bouquet si chiude su sfumature
floreali, come gelsomino e camomilla, accompagnate da un accenno di miele di
acacia e fieno secco, che amplificano la sensazione di profondità. Al naso
ricco e materico che ne racconta il tempo e la macerazione.
Palato:
dal gusto ricco e stimolante, bilanciato perfettamente nei suoi 14% di alcol in
volume, rendendolo sorprendente per profondità e struttura. La persistenza è
lunga, con un finale morbido, leggermente evoluto, che racconta un bianco fuori
dagli schemi per carattere e visione.
Fortunato nasce da sette filari coltivati in due vigneti distinti, ciascuno con
un’anima ben precisa. È proprio dalla complementarità di queste due parcelle
che prende forma l’identità profonda di questo vino bianco toscano.
Il Trebbiano e la Malvasia provengono dalla vigna storica di Idro, il nostro vino rosso simbolo, dove il suolo di impasto limo-argilloso,
di origine marina pliocenica, garantisce un perfetto equilibrio tra ritenzione
dell’acqua nel suolo e drenaggio. La presenza di argilla consente alle viti di
superare senza stress i mesi più caldi, assicurando nutrimento e costanza. Il
limo, invece, accompagna una maturazione lenta e regolare, che consente alle
uve di esprimere finezza ed equilibrio. Questo tipo di terreno regala ai vini
una spiccata mineralità, un profilo aromatico ricco, con nuance floreali ed
evolute, e una struttura che accoglie e valorizza la leggera macerazione sulle
bucce.
Il Grechetto, invece, proviene dalla zona di
Greppo, dove il terroir si fa più dinamico. Qui il suolo è composto da argille,
sabbie gialle di origine tufacea e una marcata presenza di potassio. È un
terreno che sa trattenere l’umidità nei periodi più asciutti, ma che allo
stesso tempo garantisce un drenaggio naturale. Questo vitigno, noto per la
buccia spessa e la resistenza alle condizioni climatiche più sfidanti, trova in
Greppo un microclima ideale, segnato da importanti escursioni termiche tra
giorno e notte. Il risultato è un’uva dalla forte personalità, capace di conservare
una bella acidità e sviluppare profumi intensi e ben definiti.
Temperatura: Per valorizzarlo al meglio, si consiglia di servirlo a una temperatura
compresa tra 8/10°C in modo da esaltarne la tensione e la mineralità, ma non
troppo freddo da chiuderne il profilo aromatico.
Abbinamenti: La sua natura macerata, l’avvolgenza al sorso e la trama gustativa ampia
lo rendono un vino gastronomico, ideale per accompagnare piatti ricchi di
sapore e di carattere.
La struttura del vino sostiene la carne bianca,
tra queste si abbina bene con coniglio al forno con olive e rosmarino. Sul
fronte del pesce, trova equilibrio con carni compatte e saporite, come il tonno
scottato o lo spada alla griglia.
Infine, per chi ama l’abbinamento con i
formaggi, Fortunato dà il meglio di sé con quelli erborinati di media
stagionatura: dal gorgonzola dolce al blu di capra.
Non è un bianco da aperitivo, ma un compagno di
tavola consapevole.
FIORELLA – Rosé IGT Toscana
Questo rosè IGT Toscana, composto da 70% Sangiovese e 30% Merlot, nasce nel
cuore della Val d’Orcia raccogliendone tutta la poesia, il colore rosa tenue
ricorda i tramonti primaverili e il profumo avvolgente accompagna ogni sorso
con grazia. Fresco, minerale e di ottima struttura conferita dall’azione del
suolo ricco di galestro e rocce. È un vino pensato per momenti di condivisione,
per stupire con eleganza e charme.
Vista: si presenta di colore rosa
tenue, elegante e luminoso, che richiama subito i tramonti morbidi della Val
d’Orcia e i rosati più raffinati della Provenza.
Naso: dal profumo delicato e espressivo, con note floreali di rosa canina e
violetta bianca, accompagnate da una lieve sfumatura agrumata e da sentori
minerali che ne esaltano la freschezza.
Palato: immediatamente fresco e avvolgente con una
buona acidità che ne dona slancio e vivacità al sorso. La persistenza aromatica
è elegante e fine, con un finale salino del tutto caratteristico.
Fiorella nasce a Pianoia, in zona
Monticchiello, nel cuore della Val d’Orcia, a circa 650 metri sul livello
del mare. È un luogo di rara bellezza, dove il paesaggio si apre su dolci
colline, campi fioriti e filari ordinati, mossi costantemente dalla brezza.
Il suolo è composto prevalentemente da argille e
flysch arenacei, una combinazione che dona equilibrio: la componente argillosa
trattiene l’umidità nei periodi più caldi, mentre la presenza di sassi e
arenarie garantisce buon drenaggio e vigoria controllata. È un terreno che
spinge la vite a cercare in profondità, favorendo una maturazione lenta, ideale
per ottenere uve fresche e profumate.
L’altitudine e la costante esposizione al vento
regalano un microclima ventilato, con forti escursioni termiche tra giorno e
notte, che esaltano l’acidità e fissano i profumi nei grappoli.
Tutto ciò si riflette nel calice: il colore rosa
tenue ed elegante, i profumi floreali di rosa e violetta bianca, la freschezza
avvolgente e la mineralità vibrante non sono solo frutto della tecnica, ma
l’espressione diretta di questo terroir unico.
Temperatura: Fiorella è un rosato da servire freddo,
8/10 °C, per esaltarne al massimo l’esperienza, i profumi floreali e la sua
componente minerale.
Abbinamenti: Perfetto come aperitivo, trova abbinamenti sorprendenti anche con la
cucina toscana estiva. Si sposa con verdure grigliate, pecorino fresco, paste
fredde oppure con panzanelle arricchite da olive nere e basilico. Da provare
anche con torte salate alle erbe, un’insalata di farro con pomodorini e cipolla
rossa, o con una frittatina di zucchine e menta. La sua acidità lo rende ideale
anche per accompagnare salumi delicati.
IDRO – Rosso IGT Toscana Sangiovese in purezza
Questo vino rosso IGT Toscana è pensato per essere goduto con leggerezza e
senza troppe cerimonie. Con 12.5% di alcol in volume, una beva snella e un
colore tenue ogni sorso invita al successivo. Per apprezzarlo al meglio
lasciatelo respirare qualche minuto nel calice e poi lasciatevi tentare.
Vista:
si presenta con un colore rubino tenue, luminoso e trasparente, segno
distintivo della sua natura leggera e schietta.
Naso: è subito generoso e
accattivante, con profumi nitidi di ciliegia matura, ribes e mora. Sentori
avvolgenti e intriganti che aprono a sfumature sottili di erbe aromatiche e un
accenno balsamico in retrolfazione.
Palato:
fresco e slanciato, sostenuto da un’acidità vivace e da tannini fini e gentili.
In bocca la percezione è di un vino rosso autentico e amichevole, che si fa voler
bene dal primo sorso.
Idro nasce da due vigne coltivate tra Abbadia e Gracciano, separate dal fiume Salarco ma accomunate da un suolo limoso-argilloso,
ben drenato e ricco di equilibrio.
A Gracciano, a 230 metri sul livello del mare,
la vigna più grande beneficia di un microclima ventilato e di forti escursioni
termiche, che regalano alle uve freschezza e profumi.
Ad Abbadia, la vigna più piccola, piantata nel 2019, gode di un’esposizione più
coperta e di un’altitudine leggermente superiore, contribuendo con acidità e
tensione.
In cantina, una macerazione prolungata sulle
bucce ha permesso di estrarre aromi varietali. Il risultato: un vino leggero ma
non semplice, che unisce immediatezza e profondità.
Temperatura: il servizio è consigliato a 16/18 °C, lasciare ossigenare qualche
minuto nel bicchiere.
Abbinamenti: perfetto con una pappa al pomodoro, una fett’unta con olio nuovo, o un
tagliere di finocchiona e pecorino fresco. Ottimo anche con una frittata di
verdure, una pasta al ragù leggero o una pizza margherita.

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