Proseguono senza sosta i concerti di “Note nei roccoli e nelle corti” edizione 2025, la nona, con l’Ecomuseo che grazie al supporto della musica popolare conduce alla scoperta dei luoghi dove storia, vita e natura si intrecciano. La rassegna, che ogni anno si rinnova con musicisti provenienti da ogni parte d’Italia, prevede anche dei punti fermi. È il caso del prossimo appuntamento, per via del gruppo e del contesto: sabato 6 settembre alle 17 presso la sede del Gruppo Alpini a Monte di Buja è in programma il concerto dei Carantan, storica folk band che dai primi anni Novanta è impegnata a far rivivere la musica popolare friulana rivisitandola con una ricerca armoniosa di spazi e suggestioni. La scelta dell’uso di strumenti rigorosamente acustici e tradizionali caratterizza il gruppo, con l’inserimento del violoncello al posto del popolare liron. |
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Il nome carantan è un po’ fuorviante: la parola indicava i cinque centesimi delle vecchie lire in uso agli inizi del Novecento, quindi il significato da attribuire al termine è “cosa di poco conto”. In realtà lo sforzo encomiabile di Andrea Barachino (chitarra classica e voce), Stefano Durat (armoniche diatoniche) e Luca Boschetti (violoncello) è ridare nuova dignità alla tradizione musicale legata all’area friulana-carnica-istriana, rielaborando i brani popolari e inserendo nel repertorio composizioni originali che trovano spunto in altri generi musicali. Con il concerto si vuole ricordare la figura di Glauco Toniutti, fondatore del gruppo e collaboratore dell’Ecomuseo, prematuramente scomparso. In caso di maltempo il concerto si terrà al coperto. |
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Casa Ursella, posta lungo la strada che conduce al nucleo storico del borgo di Monte, risale alla seconda metà dell’Ottocento. In splendida posizione, è caratterizzata da una bella facciata in pietra che si sviluppa su tre piani segnati da altrettante finestrature allineate. Fu qui che venne organizzata la cospirazione per il fallito attentato a Mussolini del 4 novembre 1925: faceva parte di un complesso di fabbricati che all’epoca appartenevano ad Angelo Ursella, socialista, coinvolto nel piano coordinato dal mantovano Tito Zaniboni. Casa Ursella è ora sede del Gruppo ANA di Buja, che ha provveduto alla sua ristrutturazione. |
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