Presentazione del catalogo della mostra 26 giugno 2025 ore 18 Studio Fabio Mauri Roma Via del Cardello 16/16A
Intervengono Luca Gracis, Galleria Gracis Milano Laura Cherubini, curatrice della mostra Manfredi Maretti, Manfredi edizioni Ivan Barlafante, Studio Fabio Mauri
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Continua fino al 20 giugno la mostra dedicata al Gruppo Crack, un progetto espositivo a cura di Laura Cherubini totalmente inedito e dalla forte connotazione storico-critica all’interno degli spazi della Galleria Gracis in Piazza Castello a Milano. In occasione della mostra è stato realizzato un catalogo, edito Manfredi Maretti, che verrà presentato il 26 giugno alle ore 18 presso lo Studio Fabio Mauri a Roma.
Otto artisti – Pietro Cascella, Piero Dorazio, Gino Marotta, Fabio Mauri, Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella e Giulio Turcato - insieme al poeta e critico Cesare Vivaldi, fondarono un gruppo chiamato proprio Crack. Nel 1960 questo gruppo, che riuniva artisti di differenti generazioni e orientamenti stilistici, si era costituito intorno alla volontà comune di superare i vincoli dell’informale e dell’alternativa astrattismo/realismo, degli anni precedenti, rivendicando un’estrema libertà di stili, medium e temi e un desiderio di indipendenza intellettuale nel rapporto tra opera d’arte, comunicazione visiva e realtà.
Nasce così l’idea di raccontare questa avventura artistica, breve ma innovativa, con una mostra dal titolo Il Gruppo Crack, visitabile fino al 20 giugno alla Galleria Gracis di Milano e un’omonima pubblicazione scientifica, che verrà presentata il 26 giugno alle ore 18 presso lo studio romano di Fabio Mauri alla presenza di Luca Gracis, Laura Cherubini, Manfredi Maretti e Ivan Barlafante a rappresentare lo Studio Mauri. Il volume edito da Manfredi Maretti, realizzato in occasione della mostra, è in doppia lingua italiano e inglese e include la copia anastatica della pubblicazione del 1960 CRACK Documenti di Arte Moderna. Quest’ultimo fu fortemente promosso da Mauri e Marotta insieme a Vivaldi ed edito dalla casa editrice Krachmalnikoff, che faceva capo ad Achille Mauri, fratello dell’artista Fabio.
È stato il catalogo del 1960 a condensare il significato di questa vicenda artistica, come si legge nel testo introduttivo di Cesare Vivaldi, riportato anche nel catalogo del 2025: “Tutto, insomma, quanto può appagare la nostra fame di cacciatori d'immagini, di saccheggiatori della vigna meravigliosa del mondo. E tutto in mano nostra diventa oro, s'inquadra, assume un ordine. Alla vecchia automobile senza ruote sottoporremo quattro capitelli corinzi ripescati dal magma: e la macchina andrà avanti, a sbalzi, ma sempre avanti. Che importa se il cammino sarà più difficile? Se vorremo potremo anche cavalcare veloci la notte”.
Il volume Il Gruppo Crack è strutturato intorno a sezioni monografiche, in cui sono riportate le opere di ciascuno degli artisti coinvolti, con riproduzioni a colori di tutte le opere esposte nella mostra milanese, documenti e materiali d'archivio relativi alla vicenda del Gruppo. Il catalogo contiene anche i contributi scientifici della curatrice Laura Cherubini – critica, storica dell'arte, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Brera Milano dal 1992 e membro dei comitati scientifici di numerosi archivi di artisti, tra cui Fabio Mauri e Gino Marotta - e di Francesco Guzzetti, ricercatore e docente presso l'Università degli Studi di Firenze.
La curatrice Laura Cherubini racconta in catalogo: “Da molto tempo volevo proporre una mostra su “Crack”: i miei cari amici Fabio Mauri e Gino Marotta me ne avevano parlato tantissimo, sempre, come di un esperimento molto interessante e importante, unico nel suo genere, dove per la prima volta gli artisti si univano per diversità più che per affinità. Così quando Luca Gracis ha accolto con entusiasmo la proposta, Francesca Tribò si è messa subito al lavoro, Francesco Guzzetti ha manifestato il suo interesse per la parte teorica, gli archivi hanno collaborato fattivamente e attivamente, sono stata molto lieta soprattutto per la conferma della bontà della proposta. Ne ho parlato con Achille Mauri, fratello di Fabio, che aveva partecipato all’impresa in qualità di editore. Con la consueta vitalità Achille ha sposato l’impresa di fare la mostra e accompagnarla con un catalogo dove la pubblicazione dell’epoca sarebbe riapparsa in ristampa anastatica, come avevamo ipotizzato con Francesco Guzzetti, contributo importante alla conoscenza di quell’episodio. L’adesione di Manfredi Maretti ha reso possibile il nostro desiderio. Achille ricordava tutto e aveva promesso di raccontarmi tutto. Purtroppo non ha potuto farlo, ma questo catalogo è dedicato a lui”.
La Galleria Gracis dunque, su impulso di Laura Cherubini, ha voluto fortemente raccontare la storia del Gruppo Crack, ancora poco nota, ma molto affascinante e significativa, e la mostra milanese, forte di un impianto scientifico e critico autorevole e della fondamentale collaborazione degli archivi degli artisti coinvolti, rappresenta la prima occasione per scoprire un'ampia selezione dei lavori dei protagonisti del Gruppo Crack e, in particolare, alcune delle opere riprodotte nel catalogo del 1960. All’interno del progetto, inoltre, si è messo in evidenza il caso di Piero Dorazio, mostrando al pubblico alcuni rilievi dell’artista, non esposti al pubblico da 26 anni, che furono documentati nel volume di Crack e costituiscono un esempio dello sviluppo e dell’evoluzione del suo lavoro. |
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