lunedì 7 aprile 2025

Colori e sapori di Romagna: collettiva di pittura alla Ca’ de Sanzves

 


Inaugurazione della mostra nelle Cantine Zoli sabato 12 aprile, alle ore 17.00

 

 

PREDAPPIO ALTA (FC) – Colori e sapori di Romagna tra gli antichi tini: la Vecia Cantena d’la Pre’ - Ca’ de Sanzves di Predappio Alta ospita una nuova collettiva di pittura con opere di artisti di ieri e di oggi. Da Mastro Lupo a Gino Erbacci, assieme a tanti altri artisti del territorio: “Un po’ di arte non guasta”, commenta Monica Partisani, nipote di Mastro Lupo e organizzatrice dell’iniziativa assieme a Riccardo Menghi e Barbara Lucchi, gestori del ristorante enoteca di Predappio Alta. “L’intenzione è di valorizzare la produzione artistica di pittori locali di epoche diverse, in un luogo ricco di storia e suggestioni”.

 

Ad ospitare l’esposizione sono i sotterranei del locale di piazza Cavour, le Cantine Zoli risalenti al Quattrocento, costruite su tre piani sovrastanti per sfruttare al meglio la naturale conformazione del terreno. Una cornice suggestiva per tuffarsi nei colori e nei sapori di Romagna: l’inaugurazione dell’evento è in programma per sabato 12 aprile, alle ore 17.00, con buffet offerto a tutti i presenti. L’esposizione sarà visitabile fino all’11 maggio, negli orari di apertura del locale.

 

“Questa esposizione intende aprire un nuovo percorso con appuntamenti ricorrenti”, prosegue Monica Partisani. “L’intenzione, infatti, è di organizzare altre mostre a tema alla Ca’ de Sanzves, che mettano in luce la produzione artistica di autori romagnoli di ieri e di oggi”.

 

L’iniziativa è organizzata dal Ristorante enoteca “La Vecia Cantena d’la Pre’ - Ca’ de Sanzves”, in collaborazione con la Pro Loco Predappio Alta e con il patrocinio del Comune di Predappio.

L’ingresso è libero.

 

40 ARTISTI PER GAZA Asta a sostegno della popolazione palestinese

 

VINITALY 2025 DOC SICILIA: ATTENZIONE AI NUOVI DAZI USA, MA FIDUCIA NELLA FORZA DEL BRAND

 


Giuseppe Meglioli è Benemerito della Vitivinicoltura 2025 Il prestigioso riconoscimento gli è stato conferito nel corso della giornata inaugurale del Vinitaly

 




Il suo nome circolava già da qualche anno per essere insignito della Medaglia Cangrande del Vinitaly e in questo 2025 la cosa si è concretizzata. L’enologo Giuseppe Meglioli ha ricevuto il Premio Angelo Betti – Benemerito della Vitivinicoltura 2025, domenica 6 aprile nel corso della giornata inaugurale della 57esima edizione di Vinitaly, uno degli eventi internazionali più importanti per il mondo del vino. A consegnarglielo Alessio Mammi, Assessore all'Agricoltura e agroalimentare della Regione Emilia-Romagna, e Adolfo Rebughini, Direttore generale di Veronafiere.

Questo prestigioso riconoscimento è conferito a coloro che hanno contribuito significativamente alla promozione e alla valorizzazione della cultura vitivinicola nella propria regione e Meglioli ne rappresenta un ambasciatore autentico, con alle spalle una lunga carriera in Italia e all’estero (in particolare Canada, Svizzera e Francia), senza mai dimenticare la sua Emilia-Romagna.

«Ricevere questo Premio è per me un grande onore. Il mio impegno per la vitivinicoltura è nato dalla passione e si è nutrito, giorno dopo giorno, di studio, esperienze e confronto. Ho avuto la fortuna di vivere e lavorare in territori straordinari, ma le mie radici sono sempre rimaste ben salde in Emilia-Romagna. Questo Premio rappresenta uno stimolo ulteriore a continuare a trasmettere sapere, cultura e rispetto per il vino e per chi lo produce».

Giuseppe Meglioli è nato e vive a Reggio Emilia. Classe 1949, ha conseguito il diploma di perito industriale chimico all'ITIS di Forlì e successivamente si è diplomato perito agrario in viticoltura e enologia all'ITAS di Ascoli Piceno. Dopo aver ottenuto il titolo di enologo, ha continuato la sua formazione in Francia, conseguendo il Diploma Universitario in Degustazione del vino all’Università Jules Guyot di Digione. È socio corrispondente dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino.

Ha svolto la carriera di docente di laboratorio di chimica all'ITIS di Reggio Emilia per oltre 30 anni, nella specializzazione di tecnologie alimentari. Ha terminato la sua attività d’insegnamento come professore a contratto all’Università di Verona e a quella di Parma. Come docente dell'Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, in oltre 50 anni ha introdotto alla degustazione un numeroso pubblico, grazie alle sue vaste conoscenze e alla coinvolgente didattica. Inoltre, è autore di diverse pubblicazioni sulle tecniche di filtrazione del vino ed è stato tra i pionieri nell'utilizzo di queste tecniche innovative in enologia. È Direttore Scientifico della casa editrice Eno-One (www.enoone.com), nata nel 2002 con l’obiettivo di pubblicare manuali tecnici e scientifici nei settori viticolo, enologico. Svolge tutt’ora l’attività di consulente viticolo-enologico.

 

PREMIO ANGELO BETTI A FRANCESCA PAGNONCELLI FOLCIERI, PRESIDENTE CONSORZIO TUTELA DEL MOSCATO DI SCANZO

 


 È andato a Francesca Pagnoncelli Folcieri, Presidente del Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, il “Premio Angelo Betti – Benemeriti della vitivinicoltura 2025” per la Regione Lombardia. Il prestigioso riconoscimento è stato conferito oggi, nella giornata inaugurale della 57ª edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, in scena a Verona dal 6 al 9 aprile.

Il premio, attribuito a personalità che si sono distinte per il loro contributo alla crescita qualitativa della viticoltura italiana, celebra l’impegno, la visione e la passione con cui Pagnoncelli da anni promuove il Moscato di Scanzo, piccolissima DOCG che rappresenta una delle eccellenze più preziose del panorama enologico non solo italiano, ma anche internazionale.

 

“Siamo molto grati a Francesca Pagnoncelli per la passione nei confronti del mondo del vino e per il costante impegno nella promozione del Moscato di Scanzo, la DOCG più piccola d’Italia, che ci offre un passito unico al mondo, nato da uno storico vitigno rosso autoctono. Grazie anche alla sua dedizione, espressa sia nell’attività della cantina di famiglia sia nell’animazione del Consorzio di Tutela, oggi questo vino raro e prezioso continua la sua storia come orgoglioso ambasciatore dell’enologia bergamasca e lombarda”, ha dichiarato Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste di Regione Lombardia.

 

Il Moscato di Scanzo DOCG è un piccolo gioiello enologico: un vino passito rosso prodotto esclusivamente da uve Moscato di Scanzo, vitigno autoctono coltivato sulle colline di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. La sua zona di produzione, di appena 31 ettari, lo rende la denominazione più piccola d’Italia. Nonostante (o forse grazie a) la sua limitata estensione, il Moscato di Scanzo si distingue per qualità e carattere: profumi intensi di rosa appassita, marasca, spezie dolci e piccoli frutti rossi, e un gusto elegante, vellutato, con una persistenza aromatica che lo rende unico.

 

Ottenuto da un processo meticoloso di appassimento naturale e lungo affinamento, è un vino da meditazione, perfetto anche in abbinamento a formaggi erborinati, cioccolato fondente e dolci secchi. Oggi è un simbolo non solo del territorio bergamasco, ma dell’eccellenza vitivinicola lombarda, di cui è ambasciatore a livello internazionale.

 

Francesca Pagnoncelli Folcieri, architetto di formazione e vignaiola per passione, guida da anni la cantina di famiglia a Scanzorosciate, una delle realtà storiche della denominazione. Sotto la sua presidenza, il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo ha rafforzato la propria identità, puntando su qualità, tutela del territorio e promozione nazionale e internazionale. Attenta alla valorizzazione del lavoro delle piccole aziende vitivinicole, è oggi una delle figure più autorevoli nel panorama del vino italiano.

 

Con questo premio si riconosce il valore di chi lavora ogni giorno per tutelare e far conoscere al mondo vini identitari, radicati nella storia e nel territorio.


 

miart 2025, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano, ha confermato il suo ruolo di protagonista nel panorama fieristico internazionale.

 


In omaggio a Robert Rauschenberg nel centenario della nascita, miart e Fiera Milano hanno posto l'accento sulla collaborazione e si sono resi promotori e produttori di cultura contribuendo a rafforzare la coesione del sistema culturale cittadino andando anche oltre i confini temporali della manifestazione.

 

Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano sceglie i lavori di Mario Airò, Tamina Amadyar, Naomi Boahemaa Sakyi Jnr, Karim Boumjimar, Jennifer Carvalho, Esraa Elfeky, Edward Kay, Juliana Matsumura, Adrian Paci, Marinella Senatore, Sasa Tkacenko.

 

Appuntamento alla trentesima edizione dal 17 al 19 aprile 2026.

 


 

Milano, 6 aprile 2025 Presentata da Fiera Milano, la 29ª edizione di miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea si conclude oggi.

Sotto la direzione artistica di Nicola Ricciardi, accompagnato da una rinnovata squadra di curatori e professionisti, la manifestazione ha costruito la propria identità e programmazione attorno al concetto di amicizia intesa come sostegno reciproco. Un orientamento rafforzato dal titolo – among friends – preso in prestito dall'ultima retrospettiva dedicata a Robert Rauschenberg, artista a cui si è reso omaggio, a cento anni dalla nascita.

 

In un perfetto bilanciamento tra specificità locale e internazionalità delle proposte, miart 2025 ha ospitato 179 gallerie provenienti da 31 nazionie 5 continenti suddivise in 3 sezioni: Established, Emergent e Portal. Con oltre 1.200 opere, la fiera ha raccolto al suo interno più di 100 anni di storia dell’arte, dai capolavori del Primo Novecento fino ai linguaggi della più stretta contemporaneità. Ben 8 i riconoscimenti tra premi, fondi acquisizioni e nuove committenze che hanno visto il coinvolgimento di numerosi direttori di musei internazionali in qualità di giurati. Un’edizione che testimonia la centralità di miart tanto nel panorama fieristico italiano quanto in quello internazionale.

 

Fin dalle prime ore di apertura e per tutta la sua durata, la fiera ha mostrato una straordinaria vivacità, confermando la sua capacità di attrarre VIP italiani e internazionali – collezionisti, art advisor, curatori e direttori di museo – oltre alla stampa nazionale e internazionale, registrando al contempo una grande affluenza di pubblico, sia in fiera che in città.

 

In mostra, moltissime le opere di carattere museale, quelle commissionate ad hoc e quelle site specific, numerosi i solo show e i group show. L’edizione ha poi visto la presenza di molti progetti ispirati al tema curatoriale e numerosi contributi che hanno reso miart complementare rispetto alle proposte offerte dalle istituzioni milanesi in occasione della Milano Art Week 2025.

 

Questa 29ª edizione di miart si è distinta per la qualità delle opere esposte, per la ricercatezza dei progetti espositivi e per la sua capacità di fare propri i principi alla base del lavoro di Robert Rauschenberg: apertura al mondo, interdisciplinarità, impegno per il dialogo e collaborazione. Un’edizione che ha saputo mettere a sistema la rete di relazioni costruita negli anni, trasformando miart e Fiera Milano in produttori di cultura capaci di oltrepassare i confini temporali e spaziali della manifestazione e di dar vita a un ideale festival delle arti contemporanee.

 

A dare forma concreta al tema dell’“amicizia” in campo artistico diverse le iniziative: i talks among friends, avviati lo scorso novembre e che proseguiranno oltre la manifestazione, ne sono un esempio insieme al Caffè Letterario in collaborazione con Herno che, nei giorni di fiera, ha coinvolto il pubblico con presentazioni di libri d'artista e conversazioni.

 

In supporto di gallerie e artisti, miart 2025 ha visto l'assegnazione di ben 8 premi e commissioni decretati grazie al lavoro di prestigiose giurie composte da curatori e direttori di musei internazionali: ognuno di questi riconoscimenti ha sottolineato ulteriormente quanto ciascun partner sia attivo nel sostegno all’arte e alla cultura.

 

Sono 15 le opere selezionate dal Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano. Con un valore di 100.000 euro, la giuria composta da Diana Bracco, Presidente di giuria e componente del Comitato Esecutivo, Fondazione Fiera Milano, Milano, Julia Blaut, Direttrice Senior Affari Culturali, Robert Rauschenberg Foundation, New York (USA), Tone Hansen, Direttore, Munch Museum (Monaco), Oslo (Norvegia) e Adam Sheffer, Direttore, Magazzino Italian Art Museum, New York (USA), ha selezionato le seguenti opere:

- Mario Airò, Elegy of the Whiteness #4, 2021 (VISTAMARE, Pescara - Milano);

- Tamina Amadyar, wet plain, 2024 (Meyer Riegger, Berlino - Karlsruhe - Basilea - Seul);

- Naomi Boahemaa Sakyi Jnr, OUR TIME, 2025 (APALAZZOGALLERY, Brescia);

- Karim Boumjimar, Ramping Shop (Mary Glory), 2025 (TINA Londra);

- Jennifer Carvalho, Velvet with the Medici palle, 2025 (Franz Kaka, Toronto);

- Esraa Elfeky, What is beyond you, 2024 (Galleria Doris Ghetta, Ortisei, Milano);

- Esraa Elfeky, What is beyond you, 2024 (Galleria Doris Ghetta, Ortisei, Milano);

- Esraa Elfeky, What is beyond you, 2024 (Galleria Doris Ghetta, Ortisei, Milano);

- Edward Kay, Pink Lady, 2025 (Roland Ross, Margate);

- Edward Kay, Red Delicious, 2025 (Roland Ross, Margate);

- Juliana Matsumura, West Longitude, 2024 (Coletivo Amarelo, Lisbona);

- Adrian Paci, At sea, 2024 (kaufmann repetto, Milano - New York);

- Marinella Senatore, The School of Narrative Dance Miami, 2024 (Mazzoleni, Londra - Torino);

- Sasa Tkacenko, Our Way to Fall, 2025 (Eugster || Belgrade, Belgrado);

- Sasa Tkacenko, Sunrise of Sunset, 2025 (Eugster || Belgrade, Belgrado).

Grazie a queste ultime acquisizioni le opere custodite all'interno della sede di Palazzina degli Orafi diventano oltre 150.

 

Alla 29ª edizione della kermesse milanese si sono susseguiti: Premio Herno al migliore allestimento attribuito a LC Queisser (Tbilisi) all’interno della sezione Established; Premio LCA Studio Legale per Emergent al progetto congiunto di Matteo Cantarella (Copenaghen) e Shahin Zarinbal (Berlino); Premio Orbital Cultura – Nexi Group commissiona un lavoro di documentazione fotografica a Linda Fregni Nagler rappresentata a miart da Monica De Cardenas (Milano, Zuoz, Lugano) e VISTAMARE (Pescara, Milano) in sezione Established; Premio Matteo Visconti di Modrone assegnato a Ruth Beraha a miart con Ncontemporary (Milano, Venezia, Londra) in sezione Established; SZ Sugar miart commission ha selezionato l’opera di Mario Airò rappresentato da VISTAMARE (Pescara, Milano); Premio Massimo Giorgetti sceglie di supportare Chiara Enzo a miart con ZERO... (Milano) in sezione Established; Badr El Jundi Foundation acquisisce l’opera Catherine Repko a miart con Huxley-Parlour (Londra) in sezione Established; Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e Giovani Artisti acquisisce l’opera Renaissance, 2023 di Victor Fotso Nyie a miart con P420 (Bologna) in sezione Portal.

 

miart vi aspetta per la sua trentesima edizione dal 17 al 19 aprile 2026, con anteprima VIP giovedì 16 aprile 2026.

Vinitaly: Dati e analisi per il futuro del vino La partnership tra ISMEA e Consorzio DOC Delle Venezie

 


Il mondo del vino sta attraversando una fase di cambiamento, nel quadro di un progressivo ricambio generazionale e di una crescente attenzione agli aspetti salutistici e di sostenibilità ambientale.

 

Un contesto di non facile lettura, nel quale il sistema vitivinicolo italiano è tuttavia in grado di giocare un ruolo di assoluto protagonista, anche grazie al supporto dei dati sempre più centrali nei processi decisionali delle aziende. 

 

In questo contesto si inserisce la partnership tra ISMEA e il Consorzio DOC delle Venezie - istituita nel 2024 su impulso dello stesso Consorzio per affrontare le proprie scelte sulla base di conoscenze e elementi oggettivi - presentata oggi al Vinitaly, presso l’area espositiva del MASAF, come esempio di modello imprenditoriale replicabile per altri attori del comparto.  L’evento introdotto dai Presidenti di ISMEA Livio Proietti e del Consorzio DOC Delle Venezie Albino Armani e moderato da Costanza Fregoni, Direttore responsabile VVQ Vigne, Vini & Qualità, ha visto i contributi di Fabio Del Bravo Responsabile della Direzione Filiere e Analisi di Mercato ISMEA, Stefano Sequino, Direttore Consorzio DOC Delle Venezie, Eugenio Pomarici, Professore dell’Università degli Studi di Padova e, nelle conclusioni, del Direttore Generale di ISMEA Sergio Marchi

 

Un’occasione anche per fare il punto sui numeri, decisamente lusinghieri, della giovane Denominazione, che associa gli areali del Pinot Grigio del Triveneto, attestandosi al primo posto in Italia per produzione di vini fermi e al secondo posto in assoluto, con una quota del 10%.

 

Il 2024, secondo le elaborazioni ISMEA, ha fatto registrare un ulteriore incremento degli imbottigliamenti della DOC, che hanno raggiunto 1,7 milioni di ettolitri (+4%), una tendenza che dovrebbe proseguire anche nel 2025 come evidenziano i dati di questa prima parte dell’anno. Le vendite all’estero hanno sperimentato un forte incremento; i dati elaborati da ISMEA e presentati oggi al Vinitaly rivelano, dall’introduzione sul mercato della DOC Delle Venezie nel 2017, un volume dell’export più che raddoppiato, con una crescita a tripla cifra anche del fatturato (+117%).  

 

Altro dato interessante emerso dalla relazione dell’Istituto è il graduale spostamento del vigneto Italia verso il Nord-Est, con una crescita record della superfice vitata dal 2000 a oggi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige (rispettivamente +38%, +53% e +13%). Un andamento in netta controtendenza rispetto alla dinamica osservata nel resto della Penisola e a livello UE, conseguente anche al programma straordinario di espianti che ha caratterizzato alcune aree produttive europee.

 

“Il Consorzio DOC delle Venezie rappresenta oggi il più grande modello di integrazione interregionale, unendo sotto un'unica denominazione d'origine i territori di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento” ha commentato Albino Armani, Presidente del Consorzio DOC delle Venezie. “La denominazione oggi conta una superficie vitata potenziale di circa 27mila ettari e una produzione annua di 230 milioni di bottiglie tracciate e dotate del Contrassegno di Stato, pari a circa il 70% della produzione totale di Pinot Grigio del Triveneto. Con questi numeri, il Consorzio trova in ISMEA un partner strategico che gli permette di trasformare l'analisi dei dati in un vantaggio competitivo nei mercati. L'obiettivo di questa partnership è monitorare la funzionalità e l'efficienza della nostra filiera a livello produttivo e commerciale, attraverso ricerche e studi approfonditi della congiuntura, della struttura e delle strategie del comparto vitivinicolo territoriale. Questo modello innovativo e - come ci auguriamo - replicabile da altri Consorzi e aziende, è pensato per ridurre i rischi e anticipare le tendenze in un mercato sempre più incerto e imprevedibile”.

 

Il Protocollo d’Intesa tra ISMEA e il Consorzio di tutela DOC Delle Venezie ci permetterà di sviluppare analisi approfondite sui mercati, sui costi di produzione e sulle dinamiche commerciali, fornendo dati essenziali per le strategie di crescita e valorizzazione della denominazione” ha sottolineato invece il Presidente ISMEA Livio ProiettiIl Pinot Grigio delle Venezie è un asset strategico per il nostro Paese, che contribuisce in maniera determinante all’affermazione del vino italiano all’estero e al mantenimento della sua posizione di leadership a livello globale per produzione e quantitativi esportati. ISMEA conferma così il proprio impegno nel fornire strumenti di analisi e conoscenza a supporto degli operatori, nell’ottica di una filiera sempre più competitiva, resiliente e preparata alle sfide della contemporaneità”.

 

Per maggiori informazioni

Ufficio stampa ISMEA 
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domenica 6 aprile 2025

NASCE CONTRADA MONTE SERRA ETNA DOC BIANCO: IL NUOVO BIANCO DI BENANTI CHE COMPLETA LA TRILOGIA DEL CARRICANTE