Milano, 3 marzo 2025 - Prosegue il racconto dei progetti che animeranno l’edizione 2025 di We Will Design, il format che dal 2021 presenta il meglio della ricerca architettonica e delle sperimentazioni del design nazionale e internazionale durante il Fuorisalone che quest’anno, come tutta la programmazione annuale del centro, è incentrata sul tema Making Kin.
Dopo l’installazione Another Week di Matilde Cassani Studio, le collaborazioni con Università e Accademie italiane e internazionali e i primi nomi dei designer emergenti che esporranno nella sezione Exhibit, BASE presenta due progetti di residenza che esplorano nuove forme di coesistenza e interazione.
Torna per la sua seconda edizione The Camp, il campeggio urbano di BASE Milano nato nel 2024 in collaborazione con l’agenzia di design Parasite 2.0, come esperimento collettivo di coesistenza e coabitazione. Quest’anno il progetto si unisce per la prima volta in partnership culturale con l’Istituto Europeo di Design per realizzare The Glitch Camp by IED, il format di campeggio urbano gratuito che ospita sia al Centro Sportivo - “Enrico Cappelli” di Milanosport SSD S.p.A. che sulla terrazza di BASE designer, studenti, curatori e operatori culturali, per un soggiorno di 9 giorni all’insegna della condivisione e per rendere Milano più accessibile agli Under30 durante la Design Week.
Per l’occasione, un palinsesto - proposto dalla Fondazione Francesco Morelli e progettato dalla Scuola dei Bienni specialistici IED (DASL) in collaborazione con BASE Milano - dal titolo Designing Togetherness, si offrirà al pubblico come ricco Public Program con workshop, attività di sport e benessere, momenti di convivialità e scambio di pratiche.
È possibile partecipare iscrivendosi a questo link fino al 31 marzo 2025. La call è rivolta a studenti e studentesse, designer, curatori e operatori culturali fra i 18 e i 30 anni.
Dal 7 al 13 aprile 2025, le stanze di casaBASE accoglieranno inoltre il progetto Temporary Home, con cinque residenze dedicate ai designer internazionali Domaine de Boisbuchet e Studio Aléa Work, Anas Chao, Mitre and Mondays, Kairos Futura, Federico Rizzo provenienti da Olanda, Francia, Italia, Kenya e Inghilterra. Un open studio che esplora il concetto di appartenenza, cittadinanza e interconnessione tra specie diverse e che permette ai designer di aprire le porte del proprio processo di ricerca al pubblico.
Dopo la partecipazione a We Will Design 2024, Anas Chao torna con Homes Away From Home, un’indagine sulla relazione tra memoria, cibo e appartenenza. Attraverso il racconto di ristoranti che evocano un senso di domesticità, l’artista esplora le connessioni tra comunità e identità in transizione e nuovi legami costruiti attorno al cibo.
Federico Rizzo & Salicornia Studio presenta, invece, in partnership con Felicia (Andriani S.p.A.), Multispecies Dinner, un rituale gastronomico che intreccia saperi e sapori multispecie e che esplora nuove alleanze culinarie tra umani e non-umani, combinando ricette tradizionali del Mediterraneo con la prospettiva animale.
Processo e Funghi - The Garden Lab è l’installazione sperimentale del rinomato Studio di design parigino Aléa Work, e Domaine de Boisbuchet, realizzata con il supporto dell’Institut français, che esplora la coesistenza e la co-creazione tra esseri umani e funghi. Metà giardino e metà laboratorio, il progetto invita i visitatori a prendere parte a un’esperienza immersiva di dialogo interspecie, dove miceli e umani si incontrano, si trasformano e si influenzano in un ciclo continuo di crescita e decadimento.
Selezionati e premiati, invece, tramite la call realizzata in collaborazione con il British Council, altri due progetti: Kairos Futura con The Ministry of Biosymphon, che invita il pubblico a riflettere su forme alternative di cittadinanza ispirate al non-umano. Un’esperienza che permette ai visitatori di identificarsi con un’entità non-umana e assumerne la cittadinanza, partecipando ad assemblee in diversi punti della città.
Il secondo progetto è Archivio Vivente della Pietra di Mitre & Mondays, un lavoro che sfida la concezione tradizionale della pietra come entità inanimata, proponendola come un archivio vivente, testimone di esistenze passate e superficie portatrice di tracce di vita microscopiche.
Per ulteriori informazioni e per partecipare ai progetti, visitare il sito web di BASE Milano.
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